Mosè e le Tavole della Legge - Guido Reni

Mosè e le Tavole della Legge - Guido Reni

Per concepire la monumentale figura di Mosè, colto mentre sta scagliando a terra le tavole della legge dopo aver constatato che il suo popolo aveva ampiamente adorato il vitello d'oro, Reni mostra sorprendenti parallelismi con le tematiche del corpo in movimento e della poetica degli affetti indagati proprio negli stessi anni da Gian Lorenzo Bernini

La storia del grande legislatore biblico in effetti si riassume in un moto del fisico accompagnato da un moto dell'anima: all'atto materiale di sollevare il braccio in alto si accompagna una svolta psicologica che trasforma il personaggio in una sorte di furia umana invasa dal sentimento dell'ira.

La scena è resa ancora più drammatica dalla presenza delle nuvole attorno alla figura di Mosè che si staglia dal fondo per via del manto rosso fuoco che lo avvolge a spirale; al contempo il volto è abbagliato da un raggio di luce sopra il naturale che mette in evidenza i tratti somatici e l'avanzata età del personaggio.

Guido Reni conobbe immediatamente grande fortuna grazie all'appoggio incondizionato dei Borghese, in particolare di quel grande collezionista e mecenate che fu il cardinale nepote Scipione.

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paesaggio con l’adorazione del vitello d’oro