Giacobbe, in posizione leggermente arretrata, è in piedi assieme ai suoi familiari: a sinistra la moglie Lia con i figli, a destra l'altra moglie la bellissima Rachele, con un velo che le copre parzialmente il viso, accompagnata dalle schiave: in basso inginocchiato, il figlio prediletto Giuseppe implora Esaù di accettare i doni del padre e di riconciliarsi con la sua famiglia.
La composizione è articolata per gruppi di figure. I personaggi indossano abiti vagamente orientali e si muovono ripetendo i gesti sperimentali della tradizione accademica, come i colori, dalle varietà cromatiche ridotte ai rossi, I'ocra e ai bianchi. L'artista interpreta l'episodio biblico in maniera simbolica, evitando di soffermarsi sull'aspetto sentimentale commovente della riconciliazione, per sottolineare invece il significato ecumenico del manifestarsi di Dio.
Esau, uomo rozzo capace di barattare una prima genitura per una minestra di lenticchie, è pensoso e un po' corrucciato, mentre Giacobbe è autorevole e astuto: prima del temuto incontro, si è fatto annunciare da ricchi doni affidando al figlio Giuseppe il compito di mediare per ottenere la riconciliazione.
Tutta la scena è impostata per mettere in risalto la figura di Giacobbe, che con il suo gesto raccorda i vari personaggi, ribadendo il suo ruolo di capostipite: le due mogli, con i rispettivi figli e le schiave al seguito, testimoniano il prosperare delle sue genti; il cane è l'emblema della sua fedeltà immutata e costante verso il Dio;.
Mentre Giuseppe rappresenta colui che proseguirà il suo operato, mantenendo una fede cieca e totale in ogni avversità. Giacobbe dopo Abramo, è la figura più importante nell'evoluzione della storia del popolo ebraico: i dodici figli di Giacobbe saranno i capostipiti delle tribù di Israele. Tuttavia la composizione di Postiglione restituisce un ruolo centrale anche al figlio di Giacobbe, genuflesso in primo piano e con le mani giunte in un gesto appassionato, rivelando così come Giuseppe, attraverso la fede, la pazienza, la mitezza, l'esercizio spontaneo della giustizia del perdono, rappresenti la speranza e l'amore che daranno ad Israele una vita nuova