Gellio, Notti attiche: Liber 9, 4-6, pag 2

Gellio, Notti attiche: Liber 9, 4-6

Latino: dall'autore Gellio, opera Notti attiche parte Liber 9, 4-6
[X] Iam vero hoc egreditur omnem modum admirationis, quod idem illi scriptores gentem esse aiunt aput extrema Indiae corporibus hirtis et avium ritu plumantibus nullo cibatu vescentem, sed spiritu florum naribus hausto victitantem; Pygmaeos quoque haut longe ab his nasci, quorum qui longissimi sint, non longiores esse quam pedes duo et quadrantem [X] Ma in verità questo oltrepassa tutto il grado di stupore, poiché quegli scrittori dicono esserci un popolo presso i confini dell'India con corpi irsuti e con piume al modo degli uccelli che non si nutre di nessun cibo, ma che vive col profumo dei fiori aspirato con le narici; che non lontano da questi nascono anche i Pigmei, dei quali quelli che sono più alti, non sono più alti di due piedi e un quarto
[XI] Haec atque alia istiusmodi plura legimus; [XII] sed cum ea scriberemus, tenuit nos non idoneae scripturae taedium nihil ad ornandum iuvandumque usum vitae pertinentis [XI] Queste e molte altre cose di tal genere abbiamo letto; [XII] ma scrivendole, ci colpì il disagio di una scrittura non utile che non è pertinente a migliorare ed apportare nessuna utilità alla vita
[XIII] Libitum tamen est in loco hoc miraculorum notare id etiam, quod Plinius Secundus, vir in temporibus aetatis suae ingenii dignitatisque gratia auctoritate magna praeditus, non audisse neque legisse, sed scire sese atque vidisse in libro naturalis historiae septimo scripsit [XIII] Tuttavia è lecito in questo passo dei prodigi annotare anche questo, che Plinio Secondo, uomo autorevole ai tempi della sua epoca per il grande prestigio dell'ingegno e della fama, non aveva sentito né aveva letto, ma conoscere e scrisse che egli stesso l'aveva visto nel libro settimo della storia naturale

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Latino: dall'autore Gellio, opera Notti attiche parte Liber 3, 15-16

[XIV] Verba igitur haec, quae infra posui, ipsius sunt ex eo libro sumpta, quae profecto faciunt, ut neque respuenda neque ridenda sit notissima illa veterum poetarum de Caenide et Caeneo cantilena [XIV] Dunque queste parole, che ho inserito sotto, sono prese da quel libro dello stesso, le quali certo fanno sì, che né sia da rifiutare né da deridere quella famosissima canzone degli antichi poeti su Cenide e Ceneo
[XV] "Ex feminis" inquit "mutari in mares non est fabulosum [XV] "Non è immaginario - dice- che da donne si cambino in maschi

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Cassio Longino consulibus Casini puerum factum ex virgine sub parentibus iussuque haruspicum deportatum in insulam desertam Cassio Longino, a Casino uno diventato da fanciulla un fanciullo sotto gli occhi dei genitori e per ordine degli aruspici deportato in un'isola deserta
Licinius Mucianus prodidit visum esse a se Argis Arescontem, cui nomen Arescusae fuisset, nubsisse etiam, mox barbam et virilitatem provenisse uxoremque duxisse; eiusdem sortis et Zmyrnae puerum a se visum Licinio Muciano ha tramandato che ad Argo era stato visto da lui Aresconte, a cui ci sarebbe stato il nome di Arescusa, essersi anche sposato, essere poi comparsa la barba e la virilità e aver preso moglie; che dello stesso genere anche a Smirne era stato visto da lui un fanciullo

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