Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 02; 221-246, pag 3

Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 02; 221-246

Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 02; 221-246
[234] Videsne igitur opinionis esse, non naturae malum [234] Dunque vedi che il male sta nellopinione, non nella natura
[235] Et tamen fuisse acrem morsum doloris idem Marius ostendit; crus enim alterum non praebuit [235] E tuttavia lo stesso Mario dimostrò che il morso del dolore fosse violento; infatti non offrì laltra gamba
[236] Ita et tulit dolorem ut vir, et ut homo maiorem ferre sine causa necessaria noluit [236] Così sia sopportò il dolore come un uomo, sia come un uomo non volle sopportarne uno maggiore senza un motivo necessario

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[237] Totum igitur in eo est, ut tibi imperes [237] Dunque tutto sta in questo, che tu comandi a te stesso
[238] Ostendi autem, quod esset imperandi genus; atque haec cogitatio, quid patientia, quid fortitudine, quid magnitudine animi dignitissimum sit, non solum animum comprimit, sed ipsum etiam dolorem nescio quo pacto mitiorem facit [238] Ma hai chiarito quale sia il genere di comando; e questa riflessione su quale sia la cosa più degna della pazienza, della fortezza, della magnanimità dellanimo, non solo frena lanimo, ma non so in che modo rende più mite anche lo stesso dolore

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[239] Ut enim fit in proelio, ut ignavus miles ac timidus, simul ac viderit hostem, abiecto scuto fugiat, quantum possit, ob eamque causam pereat non numquam etiam integro corpore, cum ei qui steterit, nihil tale evenerit, sic qui doloris speciem ferre non possunt, abiuciunt se atque ita adflicti et exanimati iacent; qui autem restituerunt, discendunt saepissime superiores [239] Infatti accade che come in battaglia, dove un soldato inesperto e pauroso, appena vede il nemico, dopo aver gettato lo scudo fugge il più lontano possibile, e per questo motivo a volte muore anche se il corpo è illeso, mentre a colui che sta saldo, non succede nulla del genere, così coloro che non riescono a sopportare lidea del dolore, si lasciano abbattere e giacciono afflitti ed avviliti; mentre quelli che resistono, spessissimo risultano vincitori
[240] Sunt enim quaedam animi similitudines cum corpore [240] Infatti ci sono alcune analogie tra lanima e il corpo

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[241] Ut onera contentis corporibus facilius feruntur, remissis opprimunt, simillime animus intentione sua depellit pressum omnem ponderum, remissione autem sic urgetur, ut se nequeat extollere [241] Come i pesi si trasportano più facilmente con i muscoli tesi, se questi si allentano i pesi ci schiacciano, nello stesso identico modo lanima con la sua tensione allontana la pressione di ogni peso, mentre con il cedimento viene oppressa a tal punto da non riuscire a sollevarsi
[242] Et, si verum quaerimus, in omnibus officiis persequendis animi est adhibenda contentio; ea est sola offici tamquam custodia [242] E se cerchiamo la verità, nelladempimento di tutti i doveri deve essere adoperata la tensione dellanima; essa è per così dire, la sola custode del dovere

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[243] Sed hoc idem in dolore maxume est providendum, ne quid abiecte, ne quid timide, ne quid ignave, ne quid serviliter muliebriterve faciamus, in primisque refutetur ac reiciatur Philocteteus ille clamor [243] Ma anche nel dolore si deve badare soprattutto ad evitare di comportarsi in maniera vergognosa, vile, turpe, servile o da donna, e in primo luogo devono essere respinte a rifiutate grida come quelle di Filottete

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