Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 01; 429-501

Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 01; 429-501

Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 01; 429-501

[429] Cum enim de immortalitate animorum disputavisset et iam moriendi tempus urgeret, rogatus a Critone quem ad modum sepeliri vellet, Multam vero, inquit, operam, amici, frustra consumpsi

[430] Critoni enim nostro non persuasi me hinc avolaturum neque mei quicquam relicturum

[431] Verum tamen, Crito, si me adsequi potueris aut sicubi nactus eris, ut tibi videbitur, sepelito

[432] Sed, mihi crede, nemo me vestrum, cum hinc excessero, consequetur

[433] Praeclare id quidem, qui et amico permiserit et se ostenderit de hoc toto genere nihil laborare

[434] Durior Diogenes, et is quidem eadem sentiens, sed ut Cynicus asperius, proici se iussit inhumatum

[435] Tum amici: Volucribusne et feris

Minime vero, inquit; sed bacillum propter me quo abigam ponitote

[440] Qui poteris

illi, non enim senties
[429] Infatti dopo aver discusso riguardo limmortalità dellanima e quando ormai il momento della morte incombeva, a Critone che gli chiedeva in che modo volesse essere seppellito, disse: Amici, è davvero molta la fatica che ho speso invano

[430] Infatti non ho persuaso il nostro Critone e quando volerò via da qui non rimarrà nulla di me

[431] Invero tuttavia, Critone, se riuscirai a raggiungermi o mi troverai da qualche parte, seppelliscimi come ti sembrerà meglio

[432] Ma, credimi, nessuno di voi mi raggiungerà, quando io me ne sarò andato da qui

[433] Parole davvero ammirevoli, con le quali Socrate assecondò lamico e mostrò di non occuparsi per nulla di tutto questo problema

[434] più rigido Diogene, che certamente ha le stesse opinioni, ma più bruscamente da Cinico, ordinò che lo si lasciasse insepolto

[435] Allora gli amici: Esposto agli uccelli e alle fiere

No davvero, rispose; ma mettete vicino a me un bastone affinché io possa scacciarli

[440] E quelli

Come potrai, se non avrai sensibilità
[441] Quid igitur mihi ferarum laniatus oberit nihil sentienti

Praeclare Anaxagoras, qui cum Lampsaci moreretur, quaerentibus amicis, velletne Clazomenas in patriam, si quid accidisset, auferri, nihil necesse est, inquit, undique enim ad inferos tantundem viae est

[442] Totaque de ratione humationis unum tenendum est, ad corpus illam pertinere, sive occiderit animus sive vigeat

[443] In corpore autem perspicuum est vel extincto animo vel elapso nullum residere sensum

[444] Sed plena errorum sunt omnia

[445] Trahit Hectorem ad currum religatum Achilles; lacerari eum et sentire, credo, putat

[446] Ergo hic ulciscitur, ut quidem sibi videtur; at illa sicut acerbissimam rem maeret: vidi, videre quod me passa aegerrume, Hectorem curru quadriiugo raptarier

[447] Quem Hectorem, aut quam diu ille erit Hector
[441] Allora che danno mi procurerà il morso delle fiere se non sentirò nulla

degno di ammirazione Anassagora, che a Lampsaco che stava per morire, agli amici che gli chiedevano se volesse essere trasportato a Clazomene, la sua patria, nel caso fosse successo qualcosa, rispose: non cè bisogno, infatti qualunque sia il punto di partenza, la lunghezza della strada degli Inferi è la stessa

[442] Lunico punto da tenere ben saldo in tutta la questione dellinumazione, è che essa riguarda il corpo, sia che lanima muoia sia che viva

[443] Invece nel corpo, è evidente che o lanima si estingue o vola via, non rimane alcuna sensibilità

[444] Ma tutto è pieno di errori

[445] Achille trascina Ettore legato al suo carro; pensa, io credo, che egli sia straziato e lo pensa

[446] Dunque egli si vendica, come certamente gli sembra; ma quella piange come di fronte ad unatroce disgrazia: vidi ciò che fu uno strazio vedere, Ettore trascinato dalla quadriga

[447] Quale Ettore, o per quanto tempo continuerà ad essere Ettore
Melius Accius et aliquando sapiens Achilles: immo enimvero corpus Priamo reddidi, Hectora abstuli

[448] Non igitur Hectora traxisti, sed corpus, quod fuerat Hectoris

[449] Ecce alius exoritur e terra, qui matrem dormire non sinat: mater, te appello, tu, quae curam sommo suspensam levas, neque te mei miseret, surge et sepeli natum

[450] Haec cum pressis et flebilibus modis, qui totis theatris maestitiam inferant, concinuntur, difficile est non eos qui inhumati sint miseros iudicare

[451] Prius quam ferae volucresque

[452] Metuit ne laceratis membris minus bene utatur, ne combustis, non extimescit

[453] Neu relliquias semesas sireis denudatis ossibus per terram sanie delibutas foede divexarier

[454] Non intellego quid metuat, cum tam bonos septenarios fundat ad tibiam
Meglio Accio ed Achille alquanto saggio: indubbiamente resi il corpo a Priamo, ma annientai Ettore

[448] Dunque non hai trascinato Ettore, ma il corpo che era stato di Ettore

[449] Ecco qui un altro che si leva dalla terra, che non permette che la madre dorma: madre, ti invoco, tu che nel sonno dai tregua allangoscioso affanno, non hai pietà di me, alzati e seppellisci tuo figlio

[450] Queste melodie sono cantate con versi gravi e lamentosi, che suscitano il pianto di interi teatri, è difficile non considerare infelici coloro che non hanno ricevuto la sepoltura

[451] Prima che fiere ed uccelli

[452] Teme di non poter usare bene le membra lacerate, se sono bruciate, non ha paura

[453] Non permettete che i miei resti semidivorati, le ossa nude trasudanti putredine siano turpemente trascinati per terra

[454] Non capisco di che cosa abbia paura, quando recita piacevoli settenari con il flauto

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Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 04; 11-20
Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 04; 11-20

Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 04; 11-20

[455] Tenendum est igitur nihil curandum esse post mortem, cum multi inimicos etiam mortuos poeniuntur

[456] Execratur luculentis sane versibus apud Ennium Thyestes, primum ut naufragio pereat Atreus

[457] Durum hoc sane; talis enim interitus non est sine gravi sensu; illa inania: ipse summis saxis fixus asperis, evisceratus, latere pendens, saxa spargens tabo, sanie et sanguine atro

[458] Non ipsa saxa magis sensu omni vacabunt quam ille latere pendens, cui se hic cruciatum censet optare

[459] Quae essent dura, si sentiret; nulla, sine sensu

[460] Illud vero perquam inane: neque sepulcrum, quo recipiat, habeat portum corporis, ubi remissa humana vita corpus requiescat malis
[455] Dunque quando molti si vendicano dei nemici anche se sono morti, bisogna essere convinti che dopo la morte non cè nulla e che non ci si deve curare di nulla

[456] Nei versi straordinari di Ennio Tieste si scaglia in maledizioni, prima di tutto affinché Atreo muoia nel naufragio

[457] Questo passo è davvero duro; infatti una morte di tal genere non avviene senza colpire gravemente i sensi; ma sono privi di significato questi altri versi: egli, inchiodato su alte rupi scoscese, sventrato, appeso per il fianco, cosparge le rupi di marcia puledrine e di sangue nero

[458] Le stesse rupi non avranno una totale mancanza di sensibilità superiore a quelluomo appeso per il fianco, a cui costui crede di augurare tormenti

[459] Ciò sarebbe crudele, se egli sentisse; inesistente, se non cè sensibilità

[460] Invero questo è il colmo dellinesistenza: non abbia un sepolcro in cui ripararsi, porto del corpo, dove, lasciata la vita umana, il corpo si risollevi dai mali
[461] Vides quanto haec in errore versentur; portum esse corporis et requiscere in sepulcro putat mortuum, magna culpa Pelopis, qui non erudierit filium nec docuerit quatenus esset quidque curandum

[462] Sed quid singulorum opiniones animadvertam, nationum varios errores perspicere cum liceat

Condiunt Aegyptii mortuos et eos servant domi, Persae etiam cera circumlitos condunt, ut quam maxime permaneant diuturna corpora

[463] Magorum mos est non humare corpora suorum, nisi a feris sint ante laniata

[464] In Hyrcania plebs publicos alit canes, optumates domesticos

[465] Nobile autem genus canum illud scimus esse; sed pro sua quisque facultate parat, a quibus lanietur, eamque optumam illi esse censent sepulturam
[461] Vedi quanto queste idee cadano in errore; pensa che esista un porto per il corpo e che il morto si risollevi nel sepolcro, è grave la colpa di Pelope, che non ha istruito il figlio e non gli ha insegnato quale sia il limite nella cura di ogni cosa

[462] Ma perché badare alle opinioni dei singoli, quando è possibile conoscere gli svariati errori dei popoli

Gli Egiziani imbalsamano i morti e li tengono in casa, i Persiani li seppelliscono dopo averli anche spalmati di cera, per far durare i corpi il più a lungo possibile

[463] Lusanza dei Magi è quella di non sotterrare i corpi dei loro morti, se prima non sono stati dilaniati dalle fiere

[464] In Ircania la plebe alleva cani a spese pubbliche, i nobili li allevano a proprie spese in casa

[465] Sappiamo anche che quella è una razza di cani pregiata; ma ciascuno, a seconda dei propri mezzi, si procura quelli dai quali sarà dilaniato, ed essi ritengono che quella sia la migliore sepoltura

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Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 01; 91-153
Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 01; 91-153

Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 01; 91-153

[466] Permulta alia colligit Chrysippus, ut est in omni historia curiosus; sed ita taetra sunt quaedam, ut ea fugiat et reformidet oratio

[467] Totus igitur hic locus est contemnendus in nobis, non neglegendus in nostris, ita tamen ut mortuorum corpora nihil sentire vivi sentiamus

[468] Quantum autem consuetudini famaeque dandum sit, id curent vivi, sed ita, ut intellegant nihil id ad mortuos pertinere

[469] Sed profecto mors tum aequissimo animo oppetitur, cum suis se laudibus vita occidens consolari potest

[470] Nemo parum diu vivit, qui virtutis perfectae perfecto functus est munere

[471] Multa mihi ipsi ad mortem tempestiva fuerunt

[472] Quam utinam potuissem obire
[466] Crisippo, che è meticoloso in ogni ricerca, ha raccolto moltissime altre usanze; ma alcune sono così disgustose, che si prova un senso di rifiuto e di spavento a parlarne

[467] Dunque lintera questione non deve essere presa in considerazione per quanto riguarda noi personalmente, non deve essere trascurata per quanto riguarda i nostri cari, tuttavia così da renderci conto, noi vivi, che i corpi dei morti non sentono nulla

[468] Inoltre i vivi devono occuparsi di ciò, di quanto si debba concedere alla consuetudine e allopinione pubblica, ma in maniera tale da riconoscere che ciò non riguarda affatto i morti

[469] Ma certamente la morte si affronta con un animo molto tranquillo, quando la vita, giunta alla fine, può trovare consolazione nei suoi meriti

[470] Nessuno che ha adempito pienamente al dovere della perfetta virtù, vive troppo poco

[471] Per me stesso ci sono stati molti momenti giusti per morire

[472] Oh se avessi potuto morire allora
Nihil enim iam acquirebatur, cumulata erant officia vitae, cum fortuna bella restabant

[473] Quare si ipsa ratio minus perficiet ut mortem negligere possimus, at vita acta perficiat, ut satis superque vixisse videamur

[474] Quamquam enim sensus abierit, tamen suis et propriis bonis laudis et gloriae, quamvis non sentiant, mortui non carent

[475] Etsi enim nihil habet in se gloria cur expetatur, tamen virtutem tamquam umbra sequitur

[476] Verum multitudinis iudicium de bonis si quando est, magis laudandum est quam illi ob eam rem beati

[477] Non possum autem dicere, quoquo modo hoc accipietur, Lycurgum, Solonem, legum et publicae disciplinae carere gloria, Themistoclem, Epaminondam bellicae virtutis
Infatti non avevo più nessun traguardo da raggiungere, i doveri della vita erano stati compiuti, restavano le guerre con il destino

[473] Perciò se la stessa ragione non ci farà capire che possiamo disprezzare la morte, che almeno la vita trascorsa ci faccia vedere che abbiamo vissuto abbastanza e forse troppo

[474] Infatti sebbene la sensibilità se ne sia andata, tuttavia i morti non sono privi, pur non sentendo più, dei loro propri beni della fama e della gloria

[475] Infatti anche se la gloria non ha in sé nulla per essere desiderata, tuttavia segue la virtù come unombra

[476] Se, come a volte capita, la gente dà un giudizio veritiero sui buoni, esso deve essere lodato di più di quelli che traggono da ciò motivo di felicità

[477] Però non posso dire, in qualsiasi modo venga raccolta questa affermazione, che Licurgo e Solone siano privi della fama di legislatori e politici, Temistocle ed Epaminonda della virtù bellica

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Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 04; 01-10
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Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 04; 01-10

[478] Ante enim Salamina ipsam Neptunus obruet quam Salaminii tropaei memoriam, priusque Beotia Leuctra tollentur quam pugnae Leuctricae gloria

[479] Multo autem tardius fama deseret Curium, Fabricium, Calatinum, duo Scipiones, duo Africanos, Maximum, Marcellum, Paulum, Catonem, Laelium, innumerabilis alios; quorum similitudinem aliquam qui arripuerit, non eam fama populari, sed vera bonorum laude metiens, fidenti animo, si ita res feret, gradietur ad mortem, in qua aut summum bonum aut nullum malum esse cognovimus

[480] Secundis vero suis rebus volet etiam mori; non enim tam cumulus bonorum iucundus esse potest quam molesta decessio
[478] Infatti Nettuno sommergerà la stessa Salamina prima del ricordo della vittoria di Salamina, e dalla Beozia sarà eliminata Leuttra prima della gloria della battaglia di Leuttra

[479] Molto più lentamente poi si perderà la fama di Curio, di Fabrizio, di Calatino, dei due Scipioni, dei due Africani, di Massimo, di Marcello, di Paolo, di Catone, di Lelio, di innumerevoli altri; chi sarà riuscito ad assomigliare almeno in parte a costoro, non a giudizio del popolo, ma approvando i veri meriti dei buoni, con animo fiducioso, se le circostanze lo vorranno, si avvierà verso la morte, nella quale sappiamo che cè o il massimo bene o lassenza del male

[480] Invero allapice della sua fortuna vorrà anche morire; infatti laccumulo di beni non può essere tanto piacevole quanto è triste la perdita
[481] Hanc sententiam significare videtur Laconis illa vox, qui, cum Rhodis Diagoras, Olympionices nobilis, uno die duo suos filios victores Olympiae vidisset, accessit ad senem et gratulatus: Morere, Diagora, inquit; non enim in caelum ascensurus es

[482] Magna haec et nimium fortasse Graeci putant vel tum potius putabant, isque qui hoc Diagorae dixit permagnum existimans tris Olympionicas una e domo prodire, cunctari illum diutius in vita fortunae obiectum inutile putabat ipsi

[483] Ego autem tibi quidem, quod satis esset, paucis verbis, ut mihi videbar, responderam

[484] Concesseras enim nullo in malo mortuos esse, sed ob eam causam contendi ut plura dicerem, quod in desiderio et luctu haec est consolatio maxima

[485] Nostrum enim et nostra causa susceptum dolorem modice ferre debemus, ne nosmet ipsos amare videamur
[481] Mi sembra che esprimesse questo parere quel discorso dello Spartano, che, si avvicinò a Diagora di Rodi, un famoso olimpionico, che in un solo giorno aveva visto vincere i suoi due figli vincitori e congratulandosi con il vecchio, gli disse: Muori, Diagora; infatti non salirai in cielo

[482] I Greci ritengono, o meglio ritenevano, questo onore forse eccessivamente grande, e colui che disse ciò a Diagora reputando eccezionale il fatto che tre vincitori olimpici uscissero da una sola casa, pensava che per lui fosse dannoso indugiare più a lungo nella vita in balìa della sorte

[483] Ma certamente io, come mi sembrava, ti ho risposto sufficientemente con poche parole

[484] Infatti avevi compreso che i morti non patiscono alcun male, ma ho deciso di prolungare il discorso per il fatto che nel rimpianto e nel lutto questa è la massima consolazione

[485] Infatti dobbiamo sopportare con moderazione il nostro dolore o quello che ha avuto origine a causa nostra, affinché non sembriamo amare soltanto noi stessi

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Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 01; 154-187

[486] Illa suspicio intolerabili dolore cruciat, si opinamur eos quibus orbati sumus, esse cum aliquo sensu in iis malis quibus volgo opinantur

[487] Hanc excutere opinionem mihimet volui radicitus eoque fui fortasse longior

[488] Tu longior

Non mihi quidem

[489] Prior enim pars orationis tuae faciebat ut mori cuperem, posterior, ut modo non nollem, modo non laborem; omni autem oratione illud certe perfectum est, ut mortem non ducerem in malis

[490] Num igitur etiam rhetorum epilogum desideramus

An hanc iam artem plane relinquimus

[491] Tu vero istam ne reliqueris quam semper onorasti, et quidem iure; illa enim te, verum si loqui volumus, ornaverat

[492] Sed quinam est iste epilogus

Aveo enim audire, quicquid est
[486] Quel sospetto ci angoscia con un dolore intollerabile, se crediamo che coloro di cui siamo stati privati, si trovano, avendone una certa sensazione, in quei mali ai quali comunemente si crede

[487] Ho voluto sradicare completamente da me stesso questa opinione e per questo sono stato forse troppo prolisso

[488] Prolisso tu

Certamente per me no

[489] Infatti la prima parte del tuo discorso mi spingeva a desiderare di morire, la seconda, ora a non volerlo, ora a non pensarci; certamente però ciò con tutto il discorso è servito a non farmi annoverare la morte fra i mali

[490] Allora forse desideriamo anche lepilogo dei retori

O tralasciamo ormai completamente questarte

[491] Invero tu non devi tralasciare quellarte che hai sempre onorato, e certamente a ragione; infatti quella, se vogliamo parlare sinceramente, ti ha procurato onori

[492] Ma quale sarebbe questo epilogo

Infatti voglio ascoltarlo, qualunque esso sia

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