Cicerone, In Verrem: 02; 03-76-80, pag 2

Cicerone, In Verrem: 02; 03-76-80

Latino: dall'autore Cicerone, opera In Verrem parte 02; 03-76-80
[184] Ad eos me scribas revoca, si placet, noli hos colligere, qui nummulis corrogatis de nepotum donis ac de scaenicorum corollariis, cum decuriam emerunt, ex primo ordine explosorum in secundum ordinem civitatis se venisse dicunt

Eos scribas tecum disceptatores huius criminis habebo qui istos scribas esse moleste ferunt

Tametsi cum in eo ordine videamus esse multos non idoneos, qui ordo industriae propositus est et dignitati, mirabimur turpis aliquos ibi esse quo cuivis pretio licet pervenire

[LXXX]Tu ex pecunia publica HS terdeciens scribam tuum permissu tuo cum abstulisse fateare, reliquam tibi ullam defensionem putas esse
[184] Presentami tali scrivani, se ti aggrada, non radunare questi, che raggranellarono un po' di denaro ricevendo doni da scapestrati e regalie da gente di teatro e poi, per essersi comprata una posizione sociale da falliti di prima classe dicono di essere passati alla seconda classe dello stato

Accetterò come arbitri nella mia contesa con te su questa imputazione quegli scrivani che tollerano con fastidio che gente di tal fatta faccia parte della loro categoria

Tuttavia, consta tando che vi sono molte persone indegne persino in quel la classe cui si accede soltanto grazie alla propria operosi e al proprio prestigio, dovremo stupirci che vi siano giudici disonesti in una categoria a cui ognuno può comprar si l'accesso

[LXXX] Tu, pur ammettendo che il tuo segretario s'è preso dal denaro dello stato, con il tuo permesso, 1300000 sesterzi, credi che ti resti ancora qualche mez zo di difesa
Hoc quemquam ferre posse, hoc quemquam denique nunc tuorum advocatorum animo aequo audire arbitrare, qua in civitate C Catoni, consulari homini, clarissimo viro, HS VIII lis aestimata sit, in eadem civitate apparitori tuo esse concessum ut HS terdeciens uno nomine auferret

[185] Hinc ille est anulus aureus quo tu istum in contione donasti; quae tua donatio singulari impudentia nova Siculis omnibus, mihi vero etiam incredibilis videbatur

Saepe enim nostri imperatores superatis hostibus, optime re publica gesta, scribas suos anulis aureis in contione donarunt: tu vero quibus rebus gestis, quo hoste superato contionem donandi causa advocare ausus es
Pensi che qualcuno possa tollerare ciò, che persino tra i tuoi legali vi sia qualcuno che possa restarse ne calmo sentendo che nella medesima città in cui il risar cimento imposto a Gaio Catone, un ex console, un uomo illustrissimo, fu di 8000 sesterzi, fu consentito a un inserviente di portarsi via in blocco 1300000 di sesterzi

[185] Di qui proviene quell'anello d'oro di cui tu gli hai fatto pubblicamente dono; un atto di una sfacciataggi ne senza pari, che i Siciliani tutti giudicavano insolito, per me addirittura incredibile

Spesso in effetti i nostri gene rali dopo aver sconfitto i nemici e aver egregiamente ge stito gli affari pubblici, fecero dono pubblicamente ai lo ro segretari dell'anello d'oro: ma tu quali imprese avevi compiuto, quale nemico avevi sconfitto, per avere l'ardi re di convocare la pubblica assemblea per il conferimen to di questo dono
Neque enim solum scribam tuum anulo, sed etiam virum fortissimum ac tui dissimillimum, Q Rubrium, excellentem virtute auctoritate copiis, corona et phaleris et torque donasti, M Cossutium, sanctissimum virum atque honestissimum, M Castricium, summo splendore ingenio gratia praeditum

[186] Quid haec sibi horum trium civium Romanorum dona voluerunt

Siculos praeterea potentissimos nobilissimosque donasti, qui non, quem ad modum sperasti, tardiores fuerunt, sed ornatiores tuo iudicio ad testimonia dicenda venerunt

Quibus ex hostium spoliis, de qua victoria, qua ex praeda aut manubiis haec abs te donatio constituta est

An quod te praetore paucorum adventu myoparonum classis pulcherrima, Siciliae praesidium propugnaculumque provinciae, piratarum manibus incensa est
E non ti sei limitato a far dono al tuo segetario dell'anello, ma hai anche insignito della coro na e delle falere e della collana Quinto Rubrio, un personaggio rispettabilissimo e ben diverso da te, che si di stingueva per virtù, prestigio e ricchezza, e Marco Cossu zio, un uomo assolutamente irreprensibile e assai one rsto, e Marco Castricio, dotato di grandissima fama, ca pacità e prestigio

[186] A che miravano queste onorificenze conferite a questi tre cittadini romani

Ne hai inol tre elargite ai più influenti e nobili tra i Siciliani, i quali non per questo, contrariamente alle tue speranze, furono meno pronti a venire a testimoniare contro di te, anzi vennero dotati di maggior prestigio in seguito alla tua decisione

Da quali spoglie tolte al nemico, da quale vittoria, da quale bottino o provento ricavato ti consentirono elargire queste onorificenze

Forse il fatto che sotto il tuo governo allarrivo di pochi brigantini una flotta bellissima, difesa della Sicilia e baluardo della provincia, fu data alle fiamme per mano dei pirati

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Cicerone, In Verrem: 02; 05-56-60
Cicerone, In Verrem: 02; 05-56-60

Latino: dall'autore Cicerone, opera In Verrem parte 02; 05-56-60

An quod ager Syracusanus praedonum incendiis te praetore vastatus est

An quod forum Syracusanum navarchorum sanguine redundavit

An quod in portu Syracusano piraticus myoparo navigavit

Nihil possum reperire quam ob rem te in istam amentiam incidisse arbitrer, nisi forte id egisti ut hominibus ne oblivisci quidem rerum tuarum [male gestarum] liceret

[187] Anulo est aureo scriba donatus, et ad eam donationem contio est advocata

Quod erat os tuum, cum videbas in contione eos homines quorum ex bonis istum anulo aureo donabas, qui ipsi anulos aureos posuerant liberisque suis detraxerant, ut esset unde scriba tuus hoc tuum munus ac beneficium tueretur

Quae porro praefatio tuae donationis fuit
O forse il fatto che sotto il tuo governo il territorio siracusano fu distrutto dagli incendi dei pirati

O forse che il foro grondò del sangue dei navarchi di Siracusa

O forse il fatto che nel porto navigò un brigantino dei pirati

Non riesco a trovare il motivo per cui dovrei credere che tu sia caduto in tale follia a meno che forse tu abbia agito in modo tale che che non fosse possibile dimenticare le tue funeste imprese

[187] Il segretario ricevette in dono l'anello d'oro, e per la cerimonia fu convocata la pubblica assemblea

Con che faccia avevi il coraggio di guardare, presenti nel l'assemblea, quegli uomini dai cui beni avevi ricavato di che elargire a costui l'anello d'oro, proprio quegli uomi ni che avevano dovuto rinunciare ai loro anelli, e ne ave vano privato i propri figli, perché il tuo segretario avesse i mezzi per conservarsi questo tuo dono, di cui lo avevi beneficato

E quale fu la formula con cui gli conferisti questa onorificenza
Illa scilicet vetus atque imperatoria, QUANDOQUE TU QUIDEM IN PROELIO, IN BELLO, IN RE MILITARI

Cuius ne mentio quidem te praetore ulla facta est: an illa, QUANDOQUE TU NULLA UMQUAM MIHI IN CUPIDITATE AC TURPITUDINE DEFUISTI OMNIBUSQUE IN ISDEM FLAGITIIS MECUM ET IN LEGATIONE ET IN PRAETURA ET HIC IN SICILIA VERSATUS ES, OB EAS RES TE, QUONIAM RE LOCUPLETAVI, HOC ANULO AUREO DONO

Vera haec fuisset oratio; neque enim iste anulus aureus abs te datus istum virum fortem, sed hominem locupletem esse declarat

Ita eundem anulum ab alio datum testem virtutis duceremus, abs te donatum comitem pecuniae iudicamus
Quella tradizionale, devo figurar mi, usata dai generali, DAL MOMENTO CHE TU IN BATTA GLIA, IN GUERRA, IN UN'IMPRESA MILITARE

Ma di ciò durante il tuo governo non vi fu motivo di far mai nep pure menzione: o piuttosto quest'altra, DAL MOMENTO CHE TU NON MI SEI MAI VENUTO MENO, IN OGNI MIA PASSIO NE E NEFANDEZZA, E CON ME HAI PARTECIPATO A TUTTE LE MEDESIME INFAMIE, SIA DURANTE LA MIA LEGAZIONE, SIA DURANTE LA PRETURA, SIA QUI IN SICILIA, PER TUTTO CI, DAL MOMENTO CHE TI HO RESO RICCO, TI FACCIO DONO DI QUESTO ANELLO D'ORO

Questo sì sarebbe stato un di scorso veritiero; e in effetti codesto anello d'oro donato da te costituisce il riconoscimento ufficiale non già che costui sia un eroe valoroso, ma che è un uomo ricco

Do sato da un altro, considereremmo questo anello attesta zione al valore, donato da te, lo giudichiamo il segno che accompagna il possesso di denaro

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Cicerone, In Verrem: 02; 04-01-02

Cicerone, Filippiche: 04; 11-14

Cicerone, In Verrem: 02; 26-30

Cicerone, De Oratore: Libro 01; 06-10

Cicerone, De Inventione: Libro 01; 01-10