[VI] Poteritis igitur exploratam habere pacem, cum in civitate Antonium videbitis vel potius Antonios Nisi forte contemnitis Lucium; ego ne Gaium quidem Sed, ut video, dominabitur Lucius Est enim patronus quinque et triginta tribuum, quarum sua lege, qua cum C Caesare magistratus partitus est, suffragium sustulit; patronus centuriarum equitum Romanorum, quas item sine suffragio esse voluit, patronus eorum, qui tribuni militares fuerunt, patronus Iani medii [17] Quis huius potentiam poterit sustinere, praesertim cum eosdem in agros etiam deduxerit Quis umquam omnis tribus, quis equites Romanos, quis tribunos militaris Gracchorum potentiam maiorem fuisse arbitramini, quam huius gladiatoris futura sit |
[VI]Potrete voi avere una pace sicura, quando vedrete per Roma Antonio, o meglio gli Antonii A meno che non facciate alcun conto di Lucio;ma io credo che non si debba trascurare nep pure Gaio Comunque è Lucio, vedo bene, quello che farà da padrone Infatti è il patrono delle trentacinque tribú, anche se ad esse ha sottratto il diritto di voto, mediante la legge con cui ha diviso con Gaio Cesa re il diritto di nomina dei magistrati ; il patrono delle centurie dei cavalieri romani, cui pure ha tolto lo stesso diritto; il patrono degli ex tribuni militari, il patrono de gli uomini d'affari [17]Chi potrà resistere alla sua potenza,specie dopo la distribuzione di terre che farà a tutti questi suoi protetti Chi mai ebbe ad un tempo nel suo pugno tutte le tribú, i cavalieri romani, i tribuni militari La potenza dei Gracchi credete voi che sia stata maggiore di quanto stia per diventare il potere di questo gladiatore |
Quem gladiatorem non ita appellavi, ut interdum etiam M Antonius gladiator appellari solet, sed ut appellant ii, qui plane et Latine locuntur Myrmillo in Asia depugnavit Cum ornasset thraecidicis comitem et familiarem suum, illum miserum fugientem iugulavit, luculentam tamen ipse plagam accepit, ut declarat cicatrix [18] Qui familiarem iugularit, quid hic occasione data faciet inimico Et qui illud animi causa fecerit, hunc praedae causa quid facturum putatis Non rursus improbos decuriabit, non sollicitabit rursus agrarios, non queretur expulsos M vero Antonius non is erit, ad quem omni motu concursus fiat civium perditorum |
E chiamandolo gladiatore, non lo dico in senso figurato, come qualche volta si dice che anche Marco Antonio è un gladiatore, ma per Lucio, gladiatore è detto in senso proprio, latino Egli in Asia ha combattuto da gladiatore mirmillone Avendo armato da gladiatore trace un com pagno, grande amico suo, mentre l'infelice fuggiva, gli tagliò la gola, tuttavia anche lui ricevette una vistosa fe rita, come testimonia la cicatrice [18]Uno che ha sgozzato l'amico, di che cosa non è capace contro il nemico, se gli si presenta l'occasione Se ha agito cosí per passa tempo, che pensate che farà, se c'è in vista una preda Non tornerà ad organizzare le squadre dei suoi sgherri, a sollevare gente che aspetta le terre, a chiamare a rac colta gli esiliati Quanto a Marco Antonio, non diven terà egli il richiamo intorno a cui, per ogni scompiglio, sarà un accorrere di tutta la gente persa |
Ut nemo sit alius nisi ii, qui una sunt, et ii, qui hic ei nunc aperte favent, parumne erunt multi, praesertim cum bonorum praesidia discesserint, illi parati sint ad nutum futuri Ego vero metuo, si hoc tempore consili lapsi erimus, ne illi brevi tempore nimis multi nobis esse videantur [19] Nec ego pacem nolo, sed pacis nomine bellum involutum reformido Quare, si pace frui volumus, bellum gerendum est; si bellum omittimus, pace numquam fruemur [VII] Est autem vestri consilii, patres conscripti, in posterum quam longissime providere Idcirco in hac custodia et tamquam specula conlocati sumus, uti vacuum metu populum Romanum nostra vigilia et prospicientia redderemus |
E poniamo che non di altri si tratti che di quelli che sono già con lui e di quanti qui a Roma sono suoi aperti fautori, saranno forse poco numerosi, specialmente quando sarà venuto meno l'aiuto delle persone per bene, e costoro invece saranno pronti al minimo cenno Per conto mio temo che, se noi oggi ci lasceremo andare e non saremo previdenti, in breve ci toccherà vedere il loro numero crescere anche troppo [19]Non la pace io rifiuto, ma ho paura di una guerra che si nasconda sotto la falsa sembianza di pace E allora, se vogliamo goderci la pace, bisogna fare la guerra; se rinunziamo alla guerra, non godremo mai i benefici della pace [VII] segno particolare della vo stra saggezza quello di guardare il piú lontano possibile nel futuro Se siamo stati collocati in questo posto di guardia e come di vedetta, ciò è avvenuto perché la nostra vigile previdenza mettesse il popolo romano al riparo da ogni timore |
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Turpe est summo consilio orbis terrae, praesertim in re tam perspicua, consilium intellegi defuisse [20] Eos consules habemus, eam populi Romani alacritatem, eum consensum Italiae, eos duces, eos exercitus, ut nullam calamitatem res publica accipere possit sine culpa senatus Equidem non deero; monebo, praedicam, denuntiabo, testabor semper deos hominesque, quid sentiam, nec solum fidem meam, quod fortasse videatur satis esse, sed in principe civi non est satis, curam, consilium vigilantiamque praestabo [VIII, 21] Dixi de periculo; docebo ne coagmentari quidem posse pacem; de tribus enim, quae proposui, hoc extremum est Quae potest pax esse M Antonio primum cum senatu |
Tornerebbe dunque a nostro di sonore se il piú grande consesso del mondo rivelasse una carenza di saggezza politica, particolarmente poi in una situazione cosí chiara come la presente [20] Cosí ca paci sono i consoli che ci governano, cosí vivo l'entu siasmo del popolo romano, cosí ampio il consenso di tutta l'Italia, cosí valorosi i comandanti e saldi gli eser citi, che nessuna sventura può toccare allo Stato, senza colpa del senato Io, state certi, compirò intero il mio dovere; vi terrò sull'avviso, farò le mie previsioni, farò nota ogni cosa, chiamerò sempre gli dei e gli uomini a testimoni dei miei sentimenti, darò prova non solo della mia fedeltà, che può sembrare sufficiente per gli altri, non per chi occupa posizioni di primo piano ma anche delle mie cure, della mia saggezza, della mia vigi lanza [VIII, 21] Ho parlato dei pericoli;dimostrerò ora che la pace xi non può realizzarsi; è, questo, l'ultimo dei tre punti che avevo stabilito di trattare E prima di tutto, che pace volete che sia possibile fra Marco Antonio e il senato |
Quo ore vos ille poterit, quibus vicissim vos illum oculis intueri Quis vestrum illum, quem ille vestrum non oderit Age, vos ille solum et vos illum; quid Ii, qui Mutinam circumsedent, qui in Gallia dilectus habent, qui in vestras fortunas imminent, amici umquam vobis erunt aut vos illis An equites Romanos amplectetur Occulta enim fuit eorum voluntas iudiciumque de Antonio Qui frequentissimi in gradibus Concordiae steterunt, qui nos ad libertatem recuperandam excitaverunt, arma, saga, bellum flagitaverunt, me una cum populo Romano in contionem vocaverunt, hi Antonium diligent et cum his pacem servabit Antonius [22] Nam quid ego de universo populo Romano dicam |
Con che faccia egli potrà guardare voi, e voi con quali occhi guarderete lui Chi di voi non l'odia e non è da lui odiato Ma questo reciproco odio, è poi cosa che riguarda solo voi e lui; perché Che ne dite di quelli che stanno assediando Modena, che vanno facendo leve nella Gallia, che minacciano di piombare sui vostri beni, saranno, essi, amici vostri e voi di loro Antonio si getterà forse nelle braccia dei cavalieri romani Un mistero, la loro disposizione d'animo, il loro giudizio su Antonio Uomini come i cavalieri, che in folla si sono fermati sui gradini del tempio della Concordia, che ci hanno spronato a recuperare la libertà, hanno invocato le armi, la divisa militare, la guerra, hanno voluto d'accordo col popolo che io parlassi davanti all'assem blea popolare, pensate voi che costoro possano aver caro Antonio e che con loro Antonio mantenga la pace [22] E del popolo romano tutt'intero, che dirò |
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Qui pleno ac referto foro bis me una mente atque voce in contionem vocavit declaravitque maximam libertatis recuperandae cupiditatem Itaque erat optabile antea, ut populum Romanum comitem haberemus, nunc habemus ducem Quae est igitur spes, qui Mutinam circumsedent, imperatorem populi Romani exercitumque oppugnant, iis pacem cum populo Romano esse posse [23] An cum municipiis pax erit, quorum tanta studia cognoscuntur in decretis faciendis, militibus dandis, pecuniis pollicendis, ut in singulis oppidis curiam populi Romani non desideretis Laudandi sunt ex huius ordinis sententia Firmani, qui principes pecuniae pollicendae fuerunt, respondendum honorifice est Marrucinis, qui ignominia notandos censuerunt eos, si qui militiam supterfugissent Haec iam tota Italia fient |
Un po polo, che affollando il foro sino all'inverosimile, due volte con grido unanime ha invocato il mio nome per ché io parlassi all'assemblea, chiaramente cosí dimo strando la sua decisa volontà di riacquistare la libertà Se un tempo il nostro desiderio era che il popolo ci seguisse, ora è il popolo che ci fa da guida Che spe ranza c'è dunque, che si ristabilisca la pace fra questo popolo e coloro che assediano Modena e attaccano il comandante e l'esercito del popolo romano [23]Ed è mai possibile che la pace si ristabilisca con municipi di cui è noto il r grande zelo nel prendere decisioni, fornire truppe, promettere aiuti in danaro, sí che in nessuno di quei centri sentite il rammarico di non trovare il senato del popolo romano Bisogna che il nostro ordine decreti un elogio agli abitanti di Fermo, che sono stati i primi a promettere dei sussidi; una risposta che sia un elogio bisogna dare anche ai Marrucini, che hanno decretato una nota d'infamia per i disertori Sono, queste, mani festazioni che si verificano, ormai, in tutta l'Italia |
Magna pax Antonio cum iis, his item cum illo Quae potest esse maior discordia In discordia autem pax civilis esse nullo pacto potest [24] Ut omittam multitudinem, L Visidio, equiti Romano, homini in primis ornato atque honesto civique semper egregio, cuius ego excubias et custodias mei capitis cognovi in consulatu meo, qui vicinos suos non cohortatus est solum, ut milites fierent, sed etiam facultatibus suis sublevavit, huic, inquam, tali viro, quem nos senatus consulto conlaudare debemus, poteritne esse pacatus Antonius Quid C Caesari, qui illum urbe, quid D Bruto, qui Gallia prohibuit [25] Iam vero ipse se placabit et leniet provinciae Galliae, a qua expulsus et repudiatus est |
Che pace veramente salda sarebbe quella che si stabilisse fra Antonio e queste città, o parimenti fra esse e Antonio Potrebbe esserci discordia maggiore E quando c'è discordia, manca ogni fondamento alla pace fra i cit tadini [24]Ma lasciamo da parte la folla, prendiamo il ca valiere romano Lucio Visidio, uomo di merito, vir tuoso, sempre in vista come cittadino, il quale ho visto io come ha vegliato e fatto buona guardia alla mia persona quando ero console; il quale non solo ha spro nato i suoi vicini ad arruolarsi, ma ci ha rimesso del suo per aiutarli: ebbene con costui, io domando, con un uomo di tal fatta, a cui noi dobbiamo un decre to di elogio, è mai possibile che Antonio viva in pa ce Che cosa E che viva in pace con Gaio Cesare, che lo ha cacciato da Roma Con Decimo Bruto che gli ha sbarrato la via della Gallia [25]E sarà mai possibile una riconciliazione, una distensione fra lui e la Gallia che lo ha discacciato e rinnegato |
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Omnia videbitis, patres conscripti, nisi prospicitis, plena odiorum, plena discordiarum, ex quibus oriuntur bella civilia Nolite igitur velle, quod fieri non potest, et cavete, per deos immortales Patres conscripti, ne spe praesentis pacis perpetuam pacem amittatis [IX, 26] Quorsum haec omnis spectat oratio Quid enim legati egerint, nondum scimus At vero excitati, erecti, parati, armati animis iam esse debemus, ne blanda aut supplici oratione aut aequitatis simulatione fallamur |
Se non ci mettete riparo, voi vedrete, o senatori, l'odio e la discordia diffondersi per ogni dove, e sarà la guerra civile Non insistete a volere quello che non è possibile; state attenti, per gli dei immortali Che non perdiate, senatori, la vera e duratura pace, per correr dietro alla lusinga di una pace passeggera [IX 26]A che mira tutto questo mio discorso Noi non sap piamo ancora che cosa abbiano concluso gli amba sciatori Comunque sia, dobbiamo vigilare, stare al l'erta, pronti e armati nel cuore, per non lasciarci in gannare dalle chiacchiere lusinghiere o supplichevoli o da false apparenze di giustizia |
Omnia fecerit oportet, quae interdicta et denuntiata sunt, priusquam aliquid postulet, Brutum exercitumque eius oppugnare, urbis et agros provinciae Galliae populari destiterit, ad Brutum adeundi legatis potestatem fecerit, exercitum citra flumen Rubiconem eduxerit nec propius urbem milia passuum ducenta admoverit, fuerit et in senatus et in populi Romani potestate Haec si fecerit, erit integra potestas nobis deliberandi; si senatui non paruerit, non illi senatus, sed ille populo Romano bellum indixerit |
Bisogna che prima di avanzare qualche richiesta, Antonio ottemperi agli or dini e alle intimazioni nostre: che abbia cessato di asse diare Bruto e il suo esercito, e di devastare le città e il territorio della provincia della Gallia; che abbia per messo ai legati di raggiungere Bruto, abbia ritirato l'esercito al di qua del Rubicone, mantenendosi peraltro ad una distanza di duecento miglia da Roma; che si sia sot tomesso al potere del senato e del popolo romano Se farà cosí, allora avremo piena possibilità di deliberare; se non ubbidirà al senato, allora non il senato a lui, ma sarà stato lui stesso a dichiarare guerra al popolo ro mano |
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[27] Sed vos moneo, patres conscripti: libertas agitur populi Romani, quae est commendata vobis, vita et fortunae optimi cuiusque, quo cupiditatem infinitam cum immani crudelitate iam pridem intendit Antonius, auctoritas vestra, quam nullam habebitis, nisi nunc tenueritis; taetram et pestiferam beluam ne inclusam et constrictam dimittatis, cavete Te ipsum, Pansa, moneo (quamquam non eges consilio, quo vales plurimum, tamen etiam summi gubernatores in magnis tempestatibus a vectoribus admoneri solent), hunc tantum tuum apparatum tamque praeclarum ne ad nihilum recidere patiare Tempus habes tale, quale nemo habuit umquam Hac gravitate senatus, hoc studio equestris ordinis, hoc ardore populi Romani potes in perpetuum rem publicam metu et periculo liberare |
[27]Ma qui, vi avverto, o senatori, è in gioco la libertà del popolo romano; e questa libertà è affidata alle vostre mani; sono in gioco la vita e i beni dei gentiluomini, che sono appunto il bersaglio a cui da tempo mirano la insaziabile brama e la crudeltà tremenda di Antonio; è in pericolo la vostra autorità che diventerà nulla se non saprete conservarvela in questa occasione; questa orrida pestifera belva ora è chiusa e legata, attenti a non lasciarla scappare A te personal mente, Pansa, voglio dare il mio avvertimento - tu non manchi, certo, di criterio, ché ne hai moltissimo, ma suole capitare tuttavia, durante una tempesta furiosa, che siano i passeggeri a dar consigli anche ai piú esperti piloti -: non permettere che tutti codesti tuoi cosí in genti e vistosi preparativi si risolvano in nulla Hai nelle tue mani un'occasione quale nessuno ha mai avuta Appoggiandoti all'autorità del senato, a questo favore dell'ordine equestre, a questo entusiasmo del po polo romano, tu hai la possibilità di liberare una volta per sempre lo Stato dalla paura e dal pericolo |