Cicerone, De divinationes: Libro 02 - Parte 05, pag 4

Cicerone, De divinationes: Libro 02 - Parte 05

Latino: dall'autore Cicerone, opera De divinationes parte Libro 02 - Parte 05
Frustra igitur consumptae tot noctes tam longa in aetate

Nunc quidem propter intermissionem forensis operae et lucubrationes detraxi et meridiationes addidi, quibus uti antea non solebam, nec tam multum dormiens ullo somnio sum admonitus, tantis praesertim de rebus, nec mihi magis umquam videor quam cum aut in foro magistratus aut in curia senatum video, somniare

Etenim (ex divisione hoc secundum est) quae est continuato coniunctioque naturae, quam, ut dixi, vocant sumpa qeian , eius modi, ut thesaurus ex ovo intellegi debeat

Nam medici ex quibusdam rebus et advenientis et crescentis morbos intellegunt, nonnullas etiam valetudinis significationes, ut hoc ipsum, pleni enectine simus, ex quodam genere somniorum intellegi posse dicunt
Invano, dunque, ho consumato tante notti, in una vita così lunga

Adesso, per l'interruzione dell'attività forense, ho eliminato le veglie trascorse nel preparare i discorsi e mi sono concesso dei sonnellini pomeridiani, ai quali prima non ero abituato; e, pur dormendo tanto, non sono stato preavvisato da alcun sogno, nonostante tutto quel che è accaduto; quando vedo i magistrati nel foro o il senato nella Curia, allora sì, mi sembra di sognare come non mai

Inoltre (passiamo, secondo la nostra ripartizione, al secondo punto) che cos'è questa compattezza e concordia generale della natura, che, come ho detto, chiamano sympátheia, tale che un uovo debba essere il segno di un tesoro nascosto

I medici comprendono, in base a certi sintomi, l'approssimarsi e l'aggravarsi di una malattia; dicono anche che alcuni tipi di sogni possono fornire certe indicazioni sullo stato di salute, per esempio anche questa, se siamo ben pasciuti o denutriti
Thesaurus vero et hereditas et honos et victoria et multa generis eiusdem qua cum somniis naturali cognatione iunguntur

Dicitur quidam, cum in somnis complexu Venerio iungeretur, calculos eiecisse

Video sumpa qeian : visum est enim tale obiectum dormienti, ut id, quod evenit, naturae vis, non opinio erroris effecerit

Quae igitur natura obtulit illam speciem Simonidi, a qua vetaretur navigare

Aut quid naturae copulatum habuit Alcibiadis quod scribitur somnium

qui paulo ante interitum visus est in somnis amicae esse amictus amiculo

Is cum esset proiectus inhumatus ab omnibusque desertus iaceret, amica corpus eius texit suo pallio

Ergo hoc inerat in rebus futuris et causas naturalis habebat, an, et ut videretur et ut eveniret, casus effecit
Ma un tesoro, un'eredità, un conseguimento d'una carica, una vittoria in battaglia, e molte altre cose di questo genere, da quale affinità naturale sono collegate ai sogni

Si narra che un tale, mentre sognava di congiungersi sessualmente con una donna, emise dei calcoli dalla vescica

Qui vedo la sympátheia: in sogno gli apparve una visione tale che l'evento realmente accaduto fu prodotto da un impulso della natura, non da un'illusione erronea

Ma quale forza naturale fece apparire a Simonide quel sogno dal quale fu sconsigliato di imbarcarsi

O quale connessione con la natura può aver avuto il sogno che, a quanto si tramanda, fece Alcibiade

Egli, poco prima di morire, sognò di essere ravvolto nel mantello della sua amante

Quando il suo cadavere giacque buttato a terra con spregio, insepolto e abbandonato da tutti, l'amante lo ricoprì col suo mantello

Ciò dunque era stato determinato in precedenza e aveva cause naturali, oppure per un mero caso avvennero sia il sogno, sia l'evento
Quid, ipsorum interpretum coniecturae nonne magis ingenia declarant eorum quam vim consensumque naturae

Cursor ad Olympia proficisci cogitans visus est in somnis curru quadrigarum vehi

Mane ad coniectorem

At ille Vinces inquit; id enim celeritas significat et vis equorum

Post idem ad Antiphontem

Is autem Vincare inquit necesse est; an non intellegis quattuor ante te cucurrisse

Ecce alius cursor (atque horum somniorum et talium plenus est Chrysippi liber, plenus Antipatri; sed ad cursorem redeo): ad interpretem detulit aquilam se in somnis visum esse factum

At ille: Vicisti; ista enim avi volat nulla vehementius

Huic eidem Antipho Baro, inquit, victum te esse non vides

Ista enim avis insectans alias avis et agitans semper ipsa postrema est
Del resto, le previsioni degli interpreti non indicano anch'esse le varie sottigliezze di costoro anziché il potere e l'interconnessione della natura

Un corridore che si riprometteva di andare alle Olimpiadi sognò di esser trasportato da una quadriga

La mattina dopo, eccolo dall'interprete

Vincerai, gli disse costui; la velocità e l'impeto dei cavalli hanno questo significato

Poi si recò da Antifonte

destinato gli rispose che tu perda; non capisci che nel sogno quattro corridori ti precedevano

Ecco un altro corridore (e di questi sogni e di altri della stessa specie è pieno il libro di Crisippo, pieno quello di Antipatro; ma ritorniamo al nostro corridore): riferì a un interprete che aveva sognato di essere trasformato in un'aquila

E quello: Hai bell'e vinto; ché nessun uccello vola con più impeto di questo

Ma Antifonte: Stupido, non capisci che sei già sconfitto

Quest'uccello, l'aquila, poiché insegue e dà la caccia agli altri uccelli, vola sempre per ultima rispetto a loro

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Cicerone, De divinationes: Libro 02 - Parte 03
Cicerone, De divinationes: Libro 02 - Parte 03

Latino: dall'autore Cicerone, opera De divinationes parte Libro 02 - Parte 03

Parere quaedam matrona cupiens, dubitans essetne praegnans, visa est in quiete obsignatam habere naturam

Rettulit

Negavit eam, quoniam obsignata fuisset, concipere potuisse

At alter praegnantem esse dixit; nam inane obsignari nihil solere

Quae est ars coniectoris eludentis ingenio

An ea quae dixi et innumerabilia quae conlecta habent Stoici quicquam significant nisi acumen hominum ex similitudine aliqua coniecturam modo huc, modo illuc ducentium

Medici signa quaedam habent ex venis et ex spiritu aegroti multisque ex aliis futura praesentiunt; gubernatores, cum exsultantis lolligines viderunt aut delphinos se in portum conicientes, tempestatem significari putant
Una matrona che desiderava aver figli, incerta se fosse o no incinta, sognò di aver la natura sigillata

Lo disse a un interprete

Quello rispose che, poiché era sigillata, non aveva potuto concepire

Ma un altro le disse che era incinta, perché non si usa sigillare alcun recipiente vuoto

Che razza d'arte è questa, dell'interprete che con le sue sottigliezze si fa beffe della gente

Gli esempi che ho citato, e gli innumerevoli altri che gli stoici hanno raccolto, dimostrano forse qualche altra cosa se non l'acume di uomini che, in base a una certa analogia, rivolgono la loro interpretazione ora in un senso, ora in un altro

I medici conoscono certi sintomi tratti dalle pulsazioni delle vene e dal respiro del malato, e in base a molti altri indizi prevedono l'andamento della malattia; i navigatori, quando vedono i tòtani guizzare a fior d'acqua o i delfini affrettarsi verso il porto, capiscono che è indizio di burrasca
Haec ratione explicari et ad naturam revocari facile possunt, ea vero, quae paulo ante dixi, nullo modo

At enim observatio diuturna (haec enim pars una restat) notandis rebus fecit artem

Ain tandem

Somnia observari possunt

Quonam modo

Sunt enim innumerabiles varietates

Nihil tam praepostere, tam incondite, tam monstruose cogitari potest, quod non possimus somniare; quo modo igitur haec infinita et semper nova aut memoria complecti aut observando notare possumus

Astrologi motus errantium stellarum notaverunt: inventus est enim ordo in iis stellis, qui non putabatur

Cedo tandem qui sit ordo aut quae concursatio somniorum; quo modo autem distingui possunt vera somnia a falsis, cum eadem et aliis aliter evadant et isdem non semper eodem modo
Questi fatti possono essere spiegati razionalmente ed essere ricondotti a cause naturali; ma quelli che ho citato poco fa non lo possono in alcun modo

Ma l'assidua osservazione, con la registrazione dei fatti, creò l'arte divinatoria: questa è l'ultima difesa che resta da prendere in esame

Ma lo credi davvero

I sogni si possono osservare

In che modo

Ve ne sono innumerevoli varietà

Non si può immaginare niente di così assurdo, incoerente, mostruoso che non possa apparirci in sogno: in che modo queste visioni infinite e sempre nuove si possono ricordare o registrare mediante l'osservazione

Gli astronomi hanno potuto notare i movimenti dei pianeti: nei loro movimenti, infatti, si è scoperta una regolarità di cui prima non si aveva alcuna idea

Ma dimmi un po' quale è l'ordine o la coincidenza dei sogni; in che modo, poi, si possono distinguere i sogni veri dai falsi, poiché gli stessi sogni dànno luogo a risultati diversi per le diverse persone, e nemmeno per la stessa persona l'evento è sempre uguale

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Cicerone, De divinationes: Libro 01 - Parte 01
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Latino: dall'autore Cicerone, opera De divinationes parte Libro 01 - Parte 01

Ut mihi mirum videatur, cum mendaci homini ne verum quidem dicenti credere soleamus, quo modo isti, si somnium verum evasit aliquod, non ex multis potius uni fidem derogent quam ex uno innumerabilia confirment

Si igitur neque deus est effector somniorum neque naturae societas ulla cum somniis, neque observatione inveniri potuit scientia, effectum est ut nihil prorsus somniis tribuendum sit, praesertim cum illi ipsi, qui ea vident, nihil divinent, ii qui interpretantur coniecturam adhibeant, non naturam, casus autem innumerabilibus paene saeculis in omnibus plura mirabilia quam in somniorum visis effecerit, neque coniectura, quae in varias partis duci possit, non numquam etiam in contrarias, quicquam sit incèrtius
Sicché mi sembra stranissimo che, mentre a un bugiardo siamo soliti non credere nemmeno quando dice la verità, codesti fautori dei sogni, se una volta tanto un sogno si è avverato, non neghino fede a quell'unico fra tanti, invece di legittimarne innumerevoli sul fondamento di uno solo

Se, dunque, né la divinità è causa dei sogni, né vi è alcuna connessione fra la natura e i sogni, né la scienza dei sogni si è potuta stabilire mediante l'osservazione, la conclusione è che ai sogni non si deve attribuire assolutamente alcun valore, tanto più che quelli che fanno sogni non sanno prevedere nulla in base a essi, quelli che li interpretano ricorrono a spiegazioni vaghe, non a leggi naturali, e il caso, nel volgere di innumerevoli secoli, ha prodotto in ogni campo più effetti mirabili che nelle visioni dei sogni, e niente è più incerto dell'interpretazione, la quale si può trascinare in varie direzioni, spesso in direzioni addirittura opposte
Explodatur haec quoque somniorum divinatio pariter cum ceteris

Nam, ut vere loquamur, superstitio fusa per gentis oppressit omnium fere animos atque hominum imbecillitatem occupavit

Quod et in iis libris dictum est, qui sunt de natura deorum, et hac disputatione id maxume egimus

Multum enim et nobismet ipsis et nostris profuturi videbamur si eam funditus sustulissemus

Nec vero (id enim diligenter intellegi volo) superstitione tollenda religio tollitur

Nam et maiorum instituta tueri sacris caerimoniisque retinendis sapientis est, et esse praestantem aliquam aeternamque naturam, et eam suspiciendam admirandamque hominum generi pulchritudo mundi ordoque rerum caelestium cogit confiteri
Si cacci via,e dunque,e anche la divinazione basata sui sogni, al pari delle altre

Ché, per parlare veracemente, la superstizione, diffusa tra gli uomini, ha oppresso gli animi di quasi tutti e ha tratto profitto dalla debolezza umana

L'ho detto nell'opera Della natura degli dèi e ne ho trattato più particolarmente in questa discussione

Ho pensato che avrei arrecato grande giovamento a me stesso e ai miei concittadini se avessi distrutto dalle fondamenta la superstizione

Né, d'altra parte (questo voglio che sia compreso e ben ponderato), con l'eliminare la superstizione si elimina la religione

Innanzi tutto è doveroso per chiunque sia saggio difendere le istituzioni dei nostri antenati mantenendo in vigore i riti e le cerimonie; inoltre, la bellezza dell'universo e la regolarità dei fenomeni celesti ci obbliga a riconoscere che vi è una possente ed eterna natura, e che il genere umano deve alzare a essa lo sguardo con venerazione e ammirarla

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Quam ob rem, ut religio propaganda etiam est quae est iuncta cum cognitione naturae, sic superstitionis stirpes omnes eligendae

Instat enim et urget et, quo te cumque verteris, persequitur, sive tu vatem sive tu omen audieris, sive immolaris sive avem adspexeris, si Chaldaeum, si haruspicem videris, si fulserit, si tonuerit, si tactum aliquid erit de caelo, si ostenti simile natum factumve quippiam; quorum necesse est plerumque aliquid eveniat, ut numquam liceat quieta mente consistere

Perfugium videtur omnium laborum et sollicitudinum esse somnus
Perciò, come bisogna addirittura adoprarsi per diffondere la religione che è connessa con la conoscenza della natura, così bisogna svellere tutte le radici della superstizione

Essa incalza e preme e, dovunque tu ti volga, ti perseguita, sia che tu abbia dato ascolto a un indovino, sia a un detto casuale, sia che abbia compiuto un sacrificio o abbia veduto un uccello, o abbia appena scòrto un caldeo, un arùspice, o abbia visto lampi o udito tuoni, o un luogo sia stato colpito dal fulmine, o sia nato o si sia prodotto qualcosa di simile a un prodigio; qualcuno di questi eventi è inevitabile che spesso accada, cosicché non è mai possibile sostare con animo pacato

Può sembrare che lo scampo da tutti i travagli e le ansie sia il sonno
At ex eo ipso plurumae curae metusque nascuntur; qui quidem ipsi per se minus valerent et magis contemnerentur, nisi somniorum patrocinium philosophi suscepissent, nec ii quidem contemptissimi, sed in primis acuti et consequentia et repugnantia videntes, qui prope iam absoluti et perfecti putantur

Quorum licentiae nisi Carneades restitisset, haud scio an soli iam philosophi iudicarentur

Cum quibus omnis fere nobis disceptatio contentioque est, non quod eos maxume contemnamus, sed quod videntur acutissime sententias suas prudentissimeque defendere
Ma anche da esso sorgono in gran copia affanni e timori, i quali, di per se stessi, avrebbero minor forza e si potrebbero più facilmente trascurare, se i filosofi non avessero assunto il còmpito di avvocati difensori dei sogni; e non parlo di quei filosofi disprezzati da tutti, ma di quelli particolarmente acuti e capaci di vedere le coerenze e le contraddizioni, di quelli che sono ormai ritenuti perfetti e superiori a tutti

Se alla loro arroganza non avesse fatto fronte Carneade, forse sarebbero ormai considerati gli unici filosofi degni di questo nome

Contro di essi è rivolta quasi tutta questa mia veemente discussione, non perché io li disprezzi più degli altri, ma perché può sembrare che essi difendano le loro idee con più acume e dottrina di tutti

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Cum autem proprium sit Academiae iudicium suum nullum interponere, ea probare quae simillima veri videantur, conferre causas et quid in quamque sententiam dici possit expromere, nulla adhibita sua auctoritate iudicium audientium relinquere integrum ac liberum, tenebimus hanc consuetudinem a Socrate traditam eaque inter nos, si tibi, Quinte frater, placebit, quam saepissime utemur

Mihi vero, inquit ille, nihil potest esse iucundius

Quae cum essent dicta, surreximus

Siccome, d'altra parte, è un principio basilare dell'Accademia non imporre mai alcun proprio giudizio, dare il proprio assenso a quelle tesi che più appaiono vicine alla verità, mettere a confronto le ragioni di ciascuno ed esporre ciò che si può dire contro ciascuna opinione, lasciare agli uditori il loro giudizio libero e illeso senza far pesare in alcun modo su di essi la propria autorità, manterremo questa consuetudine ereditata da Socrate e la metteremo in pratica tra di noi - se a te, fratello mio Quinto, piacerà - il più spesso possibile

Per me, rispose Quinto, nulla può essere più piacevole

E, detto ciò, ci alzammo

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