Properzio, Elegie: Libro IV, Elegia VII, pag 2

Properzio, Elegie: Libro IV, Elegia VII

Latino: dall'autore Properzio, opera Elegie parte Libro IV, Elegia VII
si piguit portas ultra procedere, at illuc iussisses lectum lentius ire meum Se ti rincrebbe proceder oltre le porte, almeno là avessi ordinato che il mio corteo andasse più lento
[30] cur uentos non ipse rogis, ingrate, petisti [30] Perché tu stesso o ingrato, non invocasti i venti per i roghi
cur nardo flammae non oluere meae Perché le mie fiamme non profumarono di aroma

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Properzio, Elegie: Libro II, Elegia III

Latino: dall'autore Properzio, opera Elegie parte Libro II, Elegia III

hoc etiam graue erat, nulla mercede hyacinthos inicere et fracto busta piare cado Anche questo era faticoso, gettare giacinti che non costano nulla e onorare la tomba con un'anfora spezzata
Lygdamus uratur- candescat lamina uernae -[35] sensi ego, cum insidiis pallida uina bibi - at Nomas -arcanas tollat uersuta saliuas; dicet damnatas ignea testa manus Ligdamo sia bruciato-si riscaldi la piastra per lo schiavo - [35] io mi accorsi, quando bevvi i vini illividiti dai veleni - anche Noma - astuta, tolga i filtri arcani; il coccio rovente racconterà le azioni malvagie

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Properzio, Elegie: Libro II, Elegia IX

Latino: dall'autore Properzio, opera Elegie parte Libro II, Elegia IX

quae modo per uilis inspecta est publica noctes, haec nunc aurata cyclade signat humum;[40] et grauiora rependit iniquis pensa quasillis, garrula de facie si qua locuta mea est; nostraque quod Petale tulit ad monumenta coronas, codicis immundi uincula sentit anus; caeditur et Lalage tortis suspensa capillis,[45] per nomen quoniam est ausa rogare meum Quella che poco fa fu vista prostituta nelle notti a poco prezzo,questa ora calpesta il suolo con la ciclide dorata; [40] e assegna gli incarichi più pesanti con cesti disuguali, se qualcuna ciarliera parlò della mia bellezza; Petale poiché portò ghirlande alla mia tomba, provò da vecchia le catene dell'immondo ceppo; e Lalage è colpita appesa per i capelli attorcigliati, [45] poiché osò supplicare in nome mio
te patiente meae conflauit imaginis aurum, ardente e nostro dotem habitura rogo Tu consenziente, fuse l'oro della mia immagine, per avere la dote dal mio rogo ardente

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Properzio, Elegie: Libro II, Elegia VI

Latino: dall'autore Properzio, opera Elegie parte Libro II, Elegia VI

non tamen insector, quamuis mereare, Properti: longa mea in libris regna fuere tuis Tuttavia non perseguito, sebbene lo meriteresti, Properzio: i miei lunghi domini furono nei tuoi libri
[50] iuro ego Fatorum nulli reuolubile carmen, tergeminusque canis sic mihi molle sonet, me seruasse fidem [50] Giuro sul carme dei Fati che nessuno cancella, e risuoni il cane tricipite così debolmente per me, che mi sono conservata fedele

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si fallo, uipera nostris sibilet in tumulis et super ossa cubet Se inganno, una vipera sibili sul mio sepolcro e riposi sulle ossa

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