Poesie di Umberto Saba

Poesie di Umberto Saba

Il canzoniere - È un’opera di tutta la vita, ci lavorò per circa 40 anni, modificandolo di volta in volta

Uscirono ben cinque edizioni: dal 1921 al 1948, 1957 e dopo la morte del poeta, nel 1960.

Il titolo allude in maniera esplicita a Petrarca, perché vuole indicare una raccolta ordinata di poesie che costituiscono una sorta di autobiografia ideale, incentrata su temi ricorrenti. Saba stesso lo definisce come "la storia, il romanzo psicologico di una povera [di avvenimento esterni] vita, ma ricca di risonanze interne". Ricca anche delle persone che amò durante la sua vita, quelle che vengono definite le sue figure.

Il Canzoniere è scritta in una lingua semplice, ma non banale. Non c'è il rifiuto delle rime facili come "fiore-amore", la riutilizza spogliandola di quella banalità che invece caratterizzava la letteratura precedente. Vuol dire nobilitare quelle parole semplici e quotidiane, ridare valore ed essenza a quelle parole abusate ed usate a sproposito. Saba confessa di amare quelle parole che i poeti più celebrati non apprezzavano. Va a cercare le parole più semplici e banali per dare un significato nuovo.

A mia moglie. Il poeta la dedica alla compagna di una vita. Il poeta paragona alla moglie ad alcune femmine di animali. Normalmente  i poeti avevano sempre cantato la donna in una maniera celestiale, l'angelo che lega la terra al cielo, evanescente, blonda testa, claro viso… il poeta Saba vuole cantare la sua donna in maniera diversa, ma non per questo meno profonda.

Non sceglie il cigno, la gazzella, la cerbiatta… sceglie gli animali domestici.

La poesia è composta da quadretti, un quadretto per ogni animale, il comportamento, il modo di essere.

È una delle liriche più famose, proprio per l'innovazione che rappresenta all'interno della poesia l'amore. È una poesia che segna una netta rottura con la tradizione, di questo genere poetico. Ad una prima lettura questa lirica può sembrare irriverente, satirica, con le similitudine tra le donne e gli animali domestici: gallina, cagna, mucca… infatti la poesia amorosa maschile ci ha da sempre abituati ad immagini eleganti, angelicate della donna, vista come essere etereo, puro, immateriale.

Cosa di più rivoluzionario se non paragonarla ad una gallina.

I paragoni di Saba sono intrisi e impregnati di amore, certamente non quell'amore romantico e passionale a cui la lirica precedente ci ha abituato, bensì un amore quotidiano, devoto, un amore dato dalla consuetudine, dato dalla conoscenza profonda, dalla stima.

La lirica è una meravigliosa dichiarazione d'amore, rafforzata dall'affermazione dell'unicità della donna tra tutte le altre donne e il poeta dice di non poter paragonarle ad esse, ma solamente alle femmine di altre specie che avvicinano a Dio. È facile cantare l'amore nel momento dell'incontro, dell'innamoramento… è meno facile cantare l'amore per una donna che hai avuto accanto per una vita, di cui conosci i pregi, i difetti, le abitudine e dopo tanti anni di convivenza riesci a dichiararle amore.

 

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