Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 25, Paragrafi 111-120, pag 2

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 25, Paragrafi 111-120

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 25, Paragrafi 111-120
Persollata, quam nemo ignorat, Graeci arcion vocant, folia habet maiora etiam cucurbitis et hirsutiora nigrioraque et crassiora, radicem albam et grandem La persollata, che nessuno ignora, i Greci la chiamano arcion, ha foglie più grandi anche delle zucche e più pelose e più nere e più spesse, la radice bianca e grande
haec ex vino bibitur denariorum II pondere; [114] item cyclamini radix contra serpentes omnes Questa si beve col vino nella misura di 2 denari; [114] Anche la radice del ciclamino contro tutti i serpenti
folia habet minora quam hedera nigrioraque et tenuiora, sine angulis, in quibus albicant maculae, caule exiguo, inani, floribus purpureis, radice lata, ut rapum videri possit, cortice nigro Ha le foglie più piccole dell'edera e più nere e più sottili, senza angoli, su cui biancheggiano le macchie, con lo stelo piccolo, vuoto, con fiori purpurei, con la radice larga, cosicchè possa sembrare delle rape, con la corteccia nera

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 09, Paragrafi 171 - 175

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 09, Paragrafi 171 - 175

[115] nascitur in umbrosis [115] Nasce nei luoghi ombrosi
a nostris tuber terrae vocatur, in omnibus serenda domibus, si verum est, ubi sata sit, nihil nocere mala medicamenta; amuletum vocant Dai nostri è detto tubero di terra, da piantare in tutte le case, se è vero che, dove sia stata piantata, i cattivi malefici non nuociono affatto; la chiamano amuleto

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 26, Paragrafi 126-133

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 26, Paragrafi 126-133

narrant et ebrietatem repraesentari adda in vinum Narrano anche che aggiunta nel vino l'ubriachezza sia provocata
radix et siccata, scillae modo concisa reponitur; decoquitur eadem ad crassitudinem mellis La radice anche seccata, si conserva tagliata al modo della scilla; la stessa si cuoce fino alla densità del miele

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 21, Paragrafi 68-70

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 21, Paragrafi 68-70

suum tamen venenum ei est, traduntque, si praegnans radicem eam transgrediatur, abortum fieri Tuttavia per essa c'è un suo veleno, e tramandano che, se una gravida scavalca questa radice, avviene l'aborto
[116] Est et altera cyclaminos cognomine cissanthemos, geniculatis caulibus supervacuis a priore distans, circa arbores se volvens, acinis hederae, sed mollibus, flore candido, specioso, radice supervacua [116] C'è anche un altro ciclamino col nome cissanthemos, che si distingue dal precedente per gli steli nodosi inutili, che si avvolge intorno agli alberi, con gli acini dell'edera, ma teneri, col fiore candido, bello, con una radice inutile

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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 16, Paragrafi 242-251

acini tantum in usu, gustu acres et lenti In uso solo gli acini, aspri e vischiosi nel gusto

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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 37, Paragrafi 43-82

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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 02, Paragrafi 224-248