Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 05, Paragrafi 01- 26, pag 2

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 05, Paragrafi 01- 26

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 05, Paragrafi 01- 26
amnis Mulucha, Bocchi Masaesylorumque finis

Quiza Cenitana peregrinorum oppidum, Arsennaria Latinorum,III a mari; [20]  Cartenna, colonia Augusti legione secunda, item colonia eiusdem deducta cohorte praetoria Gunugi

promunturium Apollinis oppidumque ibi celeberrimum Caesarea, ante vocitatum Iol, Iubae regia a Divo Claudio coloniae iure donata; eiusdem iussu deductis veteranis Oppidum Novum et Latio dato Tipasa, itemque a Vespasiano Imperatore eodem munere donatum Icosium; colonia Augusti Rusguniae, Rusucuriu civitate honoratum a Claudio, Rusazus colonia Augusti, Saldae colonia eiusdem, item Igilgili; [21]  oppidum Tucca, inpositum mari et flumini Ampsagae

intus colonia Augusta, quae item Succhabar, item Tubusuptu, civitates Timici, Tigavae

flumina Sardabal, Aves, Nabar

gens Macurebi, flumen Usar, gens Nababes
Il fiume Muluca, confine di Bocco e dei Masesili

Quiza Cenitana città di stranieri, Arsennaria dei Latini, a 3 miglia dal mare; [20] Cartenna, colonia di Augusto nella seconda legione, ugualmente una colonia dello stesso dov'era stata presa la coorte pretoria di Gunugi

Il promontorio di Apollo e la città qui famosissima di Cesarea, prima detta Iol, reggia di Giuba resa in giurisdizione di colonia dal Divino Claudio; Città Nuova, vi furono condotti i veterani per ordine dello stesso e Tipasa in dono al Lazio, e ugualmente Icosio ricompensata con lo stesso dono dall'imperatore Vespasiano; Rusgunia colonia di Augusto, Rusucurio onorata con la cittadinanza da Claudio, Rusazo colonia di Augusto, Salde colonia dello stesso, così Igilgili; [21] la città di Tucca, posta sul mare e sul fiume Ampsaga

All'interno la colonia Augusta, che (è) pure Succabar, pure Tubusuptu, le cittadine di Timicio, Tigave

I fiumi Sardabal, Aves, Nabar

Il popolo dei Macurebi, il fiume Usar, il popolo dei Nababi
flumen Ampsaga abest a Caesarea CCCXXII

utriusque Mauretaniae longitudo |X|:XXXVIII, latitudo CCCCLXVII

[22]  Ab Ampsaga Numidia est, Masinissae clara nomine, Metagonitis terra a Graecis appellata, Numidae vero Nomades a permutandis pabulis, mapalia sua, hoc est domos, plaustris circumferentes

oppida Chullu, Rusicade, et ab eo ad XLVIII in mediterraneo colonia Cirta Sittianorum cognomine, et alia intus Sicca liberumque oppidum Bulla Regia

at in ora Tacatua, Hippo Regius, flumen Armua, oppidum Thabraca civium Romanorum, Tusca fluvius, Numidiae finis

nec praeter marmoris Numidici ferarumque proventum aliud insigne ei

[23]  A Tusca Zeugitana regio et quae proprie vocetur Africa est
Il fiume Ampsaga dista da Cesarea 322 miglia

La lunghezza di entrambe le Mauritanie 1038 miglia, la larghezza 467

[22] Dall' Ampsaga c'è la Numidia, famosa per il nome di Massinissa, chiamata dai Greci terra Metagonite, mentre i Numidi Nomadi per i pascoli che cambiano, portando in giro sui carri le loro tende, cioè le case

Le città di Cullu, Rusicade, e a 48 miglia da questa nell'entroterra la colonia di Cirta col nome dei Sitiani, e Sicca un'altra all'interno e Bulla Regia città libera

E sulla costa Tacatua, Ippo Regio, il fiume Armua, la città di Tabraca di abitanti di diritto romano, il fiume Tusca, confine della Numidia

Ad eccezione del marmo numidico e delle fiere non altra risorsa notevole per lei

[23] Da Tusca la regione Zeugitana ed è l'Africa che è propriamente detta
tria promunturia, Candidum, mox Apollinis adversum Sardiniae, Mercuri adversum Siciliae, in altum procurrentia duos efficiunt sinus, Hipponiensem proximum ab oppido quod Hipponem Dirutum vocant, Diarrhytum Graecis dictum propter aquarum rigua

cui finitimum Theudalis inmune oppidum, longius a litore

[24]  dein promunturium Apollinis et in altero sinu Utica civium Romanorum, Catonis morte nobilis, flumen Bagrada, locus Castra Cornelia, colonia Carthago Magnae in vestigiis Carthaginis, colonia Maxula, oppida Carpi, Missua et liberum Clypea in promunturio Mercuri, item libera Curubis, Neapolis; mox Africae ipsius alia distinctio

Libyphoenices vocantur qui Byzacium incolunt

ita appellatur regio CCL p

circuitu, fertilitatis eximiae, cum centesima fruge agricolis faenus reddente terra

[25]  hic oppida Leptis, Hadrumetum, Ruspina, Thapsus
Tre promontori, Candido, poi (quello) di Apollo in direzione della Sardegna, di Mercurio in direzione della Sicilia, protendendosi in alto mare formano due golfi, Ipponiese il più vicino dalla città che chiamano Ippone Diruto, detta dai Greci Diarrito perché irrigata di acque

Confinante con questa la città esente di Teudali, più lontana dal litorale

[24] Poi il promontorio di Apollo e nell'altro golfo utica di abitanti di diritto romano, celebre per la morte di Catone, il fiume Bagrada, la località Castra Cornelia, la colonia di Cartagine sulle rovine della Grande Cartagine, la colonia di Massula, le città di Carpi, Missua, e la libera Clipea sul promontorio di Mercurio, così la libera Curubi, Neapoli

Poi un'altra sezione della stessa Africa

Sono chiamati Libifenici quelli che abitano Bizacio

Così è chiamata la regione col perimetro di 250 miglia, ricca di fertilità, con la terra che rende ai contadini un interesse di cento a uno

[25] Qui le città di Leptis, Adrumeto, Ruspina, Tapso

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 32, Paragrafi 89-113

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 32, Paragrafi 89-113

inde Thenae, Aves, Macomades, Tacape, Sabrata, contingens Syrtim Minorem, ad quam Numidiae et Africae ab Ampsaga longitudo DLXXX, latitudo, qua cognitum est,CC

ea pars, quam Africam appellavimus, dividitur in duas provincias, veterem et novam, discretas fossa inter Africanum sequentem et reges Thenas usque perducta, quod oppidum a Carthagine abest CCXVI

[26]  Tertius sinus dividitur in geminos, duarum Syrtium vadoso ac reciproco mari diros

ad proximam, quae minor est, a Carthagine CCC Polybius tradit, ipsam centum milium passuum aditu, trecentorum ambitu

et terrae autem siderum observatione ad eam per deserta harenis perque serpentes iter est

excipiunt saltus repleti ferarum moltitudine, introrsus elephantorum solitudines, mox deserta vasta ultraque Garamantes, ab Augilis dierum XII itinere distantes

Poi Tene, Ave, Macomade, Tacape, Sabrata, che racchiude la Sirte Minore, fino a questa la lunghezza della Numidia e dell'Africa dall'Ampsaga 580 miglia, la larghezza, dov'è conosciuta, 200

Questa parte, che abbiamo chiamato Africa, è divisa i due province, vecchia e nuova, separate da una fossa tracciata fra l'Africano minore e i re fino a Tene, città che dista da Cartagine 216 miglia

[26] Il terzo golfo è diviso in due parti, pericolose per il mare poco profondo e che va e viene delle due Sirti

Polibio tramanda da Cartagine alla più vicina, che è la minore, 300 miglia, la stessa con un accesso di 100 miglia, un perimetro di 300

E il cammino verso essa poi è di terra con l'osservazione delle stelle attraverso deserti di sabbia e serpenti

Seguono luoghi pieni di una moltitudine di fiere, all'interno le solitudini degli elefanti, poi vasti deserti e oltre i Garamanti, distanti dodici giorni di cammino dagli Augili

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