Possiamo però far scorrere la linea del tempo ancora di parecchie unità nel passato, visto che già nell'antico regno d'Egitto, si parlava di magia. Poteri magici erano infatti attribuiti a Iside e Thot, due delle maggiori divinità egiziane. Ma perché, dopo un periodo di grande splendore filosofico, l'uomo del 1400, fa ricorso alla magia, stabilendo un sorta di ritorno al passato? La risposta è semplice, e basta guardare una mappa geografica ed uno storiografica per capire la questione. L'uomo europeo del 1400 e ancora meglio quello del 1500 si trova in una posizione geografica molto centrale.
Grazie alle scoperte geografiche, l'uomo viene a conoscenza di molte culture diverse e primitive quali i Maya, gli Aztechi, alcune culture africane ed altre orientali. Insomma la cultura europea, quella basata sui valori romani e greci, viene "macchiata" da tutta una serie di credenze provenienti dal mondo circostante. Già nel medioevo, possiamo trovare alcuni documenti riguardanti l'occultismo, ma fortunatamente o sfortunatamente, in quel periodo, la chiesa esercitava una forte politica di censura e di controllo sui testi scritti. L'uomo del 1500 è però un uomo molto autonomo o meglio è un uomo che sente proprio il concetto di libertà. Ed è proprio questa voglia di libertà dai vincoli della chiesa che porterà l'affermarsi di queste scienze occulte.
Ma perché la magia è considerata una scienza? Ci pare strano, considerare la magia come una scienza ma nessuna parola riassume meglio il suo significato specifico. La parola scienza, deriva dal latino e significa conoscenza.
A quel tempo, e fino all'inizio dell'illuminismo, la parola scienza aveva lo stesso significato di filosofia e di magia, erano infatti 3 modi per raggiungere la conoscenza. Solo con la rivalutazione del metodo scientifico di Galileo la scienza assume il significato moderno, e cioè quell'insieme di conoscenze ottenute con un processo sistematico allo scopo di giungere ad una descrizione precisa della realtà delle cose; significato che oggi è totalmente diverso dalla filosofia e dalla magia. Prima della rivoluzione scientifica, risulta quindi impossibile distinguere il mago dal teologo, dal filosofo e dallo scienziato. Solo nell'Illuminismo gli scienziati incominciano a prendere posizioni diverse rispetto alla magia, portando al completo distacco tra scienza e magia.
Tra tutti i rapporti tra scienza e magia i più importanti sono quelli di Newton che considerava un taglio netto tra le due pratiche. Solo dopo la seconda guerra mondiale, la magia naturale è stata rivalutata, ampliata e considerata come una scienza, molti studiosi hanno infatti considerato la magia (tipo quella di Paracelso) come una sorta di ricerca del sapere e non come viene volgarmente intesa la magia, cioè come una serie di pratiche demoniache. Esistono infatti due tipi di magia, quella bianca e quella nera, entrambe diverse, visto che quella nera prevede l'utilizzo di pratiche demoniache e di patti con il demonio. Oggi il rapporto è molto diverso, e cambia a differenza delle parti. Se consideriamo gli scienziati moderni, questi sono molto scettici, basti pensare al CICAP e ad altri enti quali l'ECSO, che si occupano di smascherare il paranormale. Se consideriamo invece le comuni persone civili, il discorso cambia completamente.