Livio, Ab urbe condita: Libro 39; 11 - 15, pag 2

Livio, Ab urbe condita: Libro 39; 11 - 15

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 39; 11 - 15
Si aliquid ignorabitis, ne locum neglegentiae dem, si omnia nudavero, ne nimium terroris offundam vobis, vereor

Quidquid dixero, minus quam pro atrocitate et magnitudine rei dictum scitote esse: ut ad cavendum satis sit, dabitur opera a nobis

Bacchanalia tota iam pridem Italia et nunc per urbem etiam multis locis esse, non fama solum accepisse vos sed crepitibus etiam ululatibusque nocturnis, qui personant tota urbe, certum habeo, ceterum quae ea res sit, ignorare: alios deorum aliquem cultum, alios concessum ludum et lasciviam credere esse, et qualecumque sit, ad paucos pertinere

Quod ad multitudinem eorum attinet, si dixero multa milia hominum esse, ilico necesse est exterreamini, nisi adiunxero qui qualesque sint
Se resterete all'oscuro di qualche cosa, temo di favorire l’indifferenza; se rivelo tutto, temo di spargere troppo terrore fra di voi

Qualunque cosa io dirò, sappiate che sarà sempre poco per la atrocità e la vastità della cosa: che poi vi basti per stare in guardia, a questo provvederemo noi

Che i Baccanali siano diffusi da tempo in tutta Italia e che ora siano praticati da più parti anche per Roma, voi, ne son certo, non solo l'avete sentito per fama, ma anche per gli strepiti e per gli ululati notturni che risuonano per tutta 1'Urbe; ma di che cosa precisamente si tratti non lo sapete: c'è chi crede si tratti di qualche culto reso a degli dèi: altri pensano a feste lecite e lascive, ma, qualsiasi cosa sia, limitata a poche persone

Quanto concerne al numero di questa gente, se vi dirò che sono molte migliaia, è naturale che subito vi spaventiate, se non aggiungerò chi e di che risma sono
Primum igitur mulierum magna pars est, et is fons mali huiusce fuit; deinde simillimi feminis mares, stuprati et constupratores, fanatici, vigiliis, vino, strepitibus clamoribusque nocturnis attoniti

Nullas adhuc vires coniuratio, ceterum incrementum ingens virium habet, quod in dies plures fiunt

Maiores vestri ne vos quidem, nisi cum aut vexillo in arce posito comitiorum causa exercitus eductus esset, aut plebi concilium tribuni edixissent, aut aliquis ex magistratibus ad contionem vocasset, forte temere coire voluerunt; et ubicumque multitudo esset, ibi et legitimum rectorem multitudinis censebant esse debere

Quales primum nocturnos coetus, deinde promiscuos mulierum ac virorum esse creditis

Si quibus aetatibus initientur mares sciatis, non misereat vos eorum solum, sed etiam pudeat
In primo luogo dunque c’è una gran parte di donne, e da qui è scaturito simile flagello; poi maschi che sembrano femmine, stuprati e stupratori, forsennati, sconvolti dalle veglie, dal vino, dalle grida, dagli strepiti notturni

La congiura non ha ancora forze, ma ha in sé grandi possibilità di sviluppo, perché costoro diventano ogni giorno più numerosi

I vostri antenati neppure a voi permisero di tenere riunioni casuali, senza che l'esercito fosse uscito per i comizi issando un vessillo sul colle o senza che i tribuni avessero indetto il concilio della plebe, o senza che uno dei magistrati vi avesse convocati; e, ovunque fosse un assembramento, giudicavano che ci volesse anche un presidente legalmente costituito

Che idea vi fate voi di riunioni che intanto sono notturne, e poi anche miste di uomini e di donne

Se sapeste a che età sono iniziati i maschi, non ne avreste solo pietà, ma vergogna
Hoc sacramento initiatos iuvenes milites faciendos censetis, Quirites

His ex obsceno sacrario eductis arma committenda

Hi cooperti stupris suis alienisque pro pudicitia coniugum ac liberorum vestrorum ferro decernent
E voi pensate, o Quiriti, di fare soldati giovani iniziati con un giuramento come questo

Di affidare le armi a questa gente uscita da un sacrario osceno

Costoro, infangati dallo stupro proprio e dall'altrui, difenderanno con le armi l'onore delle vostre mogli e dei vostri figli

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