Livio, Ab urbe condita: Libro 31; 48 - 50, pag 2

Livio, Ab urbe condita: Libro 31; 48 - 50

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 31; 48 - 50
Triumphavit de Gallis in magistratu L Furius praetor et in aerarium tulit trecenta viginti milia aeris, argenti centum septvaginta milia mille quingentos Il pretore Lucio Furio, mentre era in carica, celebrò il trionfo sui Galli e portò alle casse dello stato trecentoventimila pezzi di bronzo e centosettantunmilacinquecento di argento coniato col segno della biga
Neque captivi ulli ante currum ducti neque spolia praelata neque milites secuti: omnia praeter victoriam penes consulem esse apparebat Non vi furono prigionieri condotti davanti al carro, non si portarono delle spoglie, non venivano dietro i soldati: era evidente come tutto fosse nclle mani del console, tutto tranne la vittoria
Ludi deinde a P Cornelio Scipione quos consul in Africa voverat magno apparatu facti Vennero poi celebrati con grande pompa da Publio Cornelio Scipione i giochi che aveva promesso in voto, da console, in Africa

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Livio, Ab urbe condita: Libro 23; 01-10

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 23; 01-10

Et de agris militum eius decretum ut quot quisque eorum annos in Hispania aut in Africa militasset, in singulos annos bina iugera agri acciperet: eum agrum decemviri adsignarent Per le terre da distribuire ai suoi soldati si stabili che ciascuno di loro ricevesse due iugeri di terra per ogui anno di servizio in Spagna o in Africa; le terre dovevano essere assegnate da un collegio di decemviri
Triumviri item creati ad supplendum Venusinis colonorum numerum, quod bello Hannibalis attenuatae vires eius coloniae erant, C Terentius Varro T Quinctius Flamininus P Cornelius Cn f Scipio; hi colonos Venusiam adscripserunt Si nominarono anche triumviri Caio Terenzio Varrone, Tito Quinzio Flaniinino e Publio Cornelio Scipione, figlio di Gneo, con lincarico di completare il numero dei coloni destinati a Venosa, dato che le forze di questa colonia si erano indebolite nella guerra annibalica: questi compilarono le liste dei coloni per Venosa

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Livio, Ab urbe condita: Libro 08, Parte 02

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 08, Parte 02

Eodem anno C Cornelius Cethegus, qui proconsul Hispaniam obtinebat, magnum hostium exercitum in agro Sedetano fudit In quel medesimo anno Calo Cornelio Cetego, che governava la Spagna quale proconsole, sbaragliò un grande esercito nemico nel territorio di Sedeta
Quindecim milia Hispanorum eo proelio dicuntur caesa, signa militaria capta octo et septuaginta Si dice che in quella battaglia vennero uccisi quindicimila Ispani e prese settantotto insegne

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Livio, Ab urbe condita: Libro 21; 51-63

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 21; 51-63

C Aurelius consul cum ex provincia Romam comitiorum causa venisset, non id quod animis praeceperant questus est, non expectatum se ab senatu neque disceptandi cum praetore consuli potestatem factam, sed ita triumphum decresse senatum ut nullius nisi eius qui triumphaturus esset et eorum qui bello interfuissent verba audiret: maiores ideo instituisse ut legati tribuni centuriones milites denique triumpho adessent, ut testes rerum gestarum eius cui tantus honos haberetur populus Romanus videret Il console Caio Aurelio, tornato a Roma dalla provincia per i comizi, non si lamentò, come ci si attendeva, di non essere stato atteso dal senato e di non aver avuto, lui console, la possibilità di discutere col pretore, lamentò invece che il senato avesse decretato il trionfo senza ascoltare nessuno di quanti avevano preso parte alla guerra, ad eccezione di colui che stava per celebrare il trionfi: gli avi avevavano stabilito che assistessero al trionfo i legati, i tribuni, i centurioni e infine i soldati perché il popolo romano potesse vedere i testimoni delle imprese di chi riceveva un onore così grande
Ecquem ex eo exercitu qui cum Gallis pugnaverit, si non militem, lixam saltem fuisse quem percunctari posset senatus quid veri praetor vanive adferret Cera stato qualcuno dellesercito che aveva combattuto contro i Galli, se non un soldato almeno un cantiniere, al quale il senato potesse chiedere che cosa di vero o che cosa di falso raccontasse il pretore

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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 24; 01-10

Comitiis deinde diem edixit, quibus creati sunt consules L Cornelius Lentulus P Villius Tappulus Stabilì quindi il giorno per i comizi, nei quali vennero creati consoli Lucio Cornelio Lentulo e Publio Villio Tappulo

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