Livio, Ab urbe condita: Libro 31; 48 - 50

Livio, Ab urbe condita: Libro 31; 48 - 50

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 31; 48 - 50
[48] Apud magnam partem senatus et magnitudine rerum gestarum uvalebat et gratia [48] Su gran parte del senato facevano presa limportanza delle sue imprese e il favore di cui godeva
Maiores natu negabant triumphum et quod alieno exercitu rem gessisset et quod provinciam reliquisset cupiditate rapiendi per occasionem triumphi: id vero eum nullo exemplo fecisse I più anziani però non volevano concedere il trionfo, sia perché aveva combattuto con un esercito non suo, sia perché aveva abbandonato la provincia per la bramosia di approfittare delloccasione favorevole per ottenere il trionfo: in questo non aveva proprio alcun precedente
Consulares praecipue expectandum fuisse consulem censebantpotuisse enim castris prope urbem positis tutanda colonia ita ut acie non decerneret in aduentum eius rem extrahereet quod praetor non fecisset, senatui faciendum esse ut consulem expectaret: ubi coram disceptantes consulem et praetorem audissent verius de causa existimaturos esse I consolari in particolare ritenevano che avrebbe dovuto attendere il console-avrebbe potuto, ponendo il campo vicino alla città, proteggere la colonia senza impegnare battaglia e guadagnare tempo fino al suo arrivo- e quello che non aveva fatto il pretore doveva farlo il senato: attendere il console:quando avessero ascoltato il console e il pretore discutere luno di fronte allaltro avrebbero potuto farsi unidea più esatta della questione

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Livio, Ab urbe condita: Libro 23; 01-10

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 23; 01-10

Magna pars senatus nihil praeter res gestas et an in magistratu suis quis auspiciis gessisset censebant spectare senatum debere: ex duabus coloniis, quae velut claustra ad cohibendos Gallicos tumultus oppositae fuissent, cum una direpta et incensa esset traiecturumque id incendium velut ex continentibus tectis in alteram tam propinquam coloniam esset, quid tandem praetori faciendum fuisse Gran parte del senato riteneva che il senato non dovesse considerare altro che lazione compiuta e se chi laveva compiuta era magistrato in carica e agiva sotto i propri auspici: delle due colonie che erano state poste come sbarramenti per contenere le incursioni dei Galli una era stata saccheggiata e incendiata, cendio stava ormai per propagarsi allaltra colonia, vicina, come tra due tetti contigui: che cosa avrebbe dovuto fare il pretore
Nam si sine consule geri nihil oportuerit, aut senatum peccasse qui exercitum praetori dederitpotuisse enim sicut non praetoris sed consulis exercitu rem geri voluerit, ita finire senatus consulto ne per praetorem sed per consulem gerereturaut consulem qui non, cum exercitum ex Etruria transire in Galliam iussisset, ipse Arimini occurrerit ut bello interesset quod sine eo geri fas non esset Se non si fosse dovuto far nulla in assenza del console, o aveva sbagliato il senato affidando lesercito al pretore (come aveva voluto che limpresa fosse compiuta non con lesercito del pretore, ma con quello del console, così avrebbe potuto precisare nel senatoconsulto che doveva essere compiuta non dal pretore ma dal console) o aveva sbagliato il console non recandosi immediatamente a Rimini, dopo aver ordinato allesercito di passare dallEtruria in Gallia, per prendere parte a una guerra che non era lecito combattere senza di lui

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Livio, Ab urbe condita: Libro 24; 01-10

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 24; 01-10

Non expectare belli tempora moras et dilationes imperatorum, et pugnandum esse interdum non quia uelis sed quia hostis cogat I casi della guerra non permettono di attendere indugi e rinvii da parte dei comandanti e talvolta sei costretto a combattere non perché tu lo voglia ma perché il nemico ti ci costringe
Pugnam ipsam eventumque pugnae spectari debere: fusos caesosque hostes, castra capta ac direpta, coloniam liberatam obsidione, alterius coloniae captivos reciperatos restitutosque suis, debellatum uno proelio esse Doveva essere presa in considerazione la lotta e il suo esito: i nemici erano stati sbaragliati e massacrati, il loro campo preso e messo a sacco, la colonia liberata dallassedio, i prigionieri dellaltra colonia ripresi al nemico e restituiti ai loro concittadini, la guerra risolta con una sola battaglia

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Livio, Ab urbe condita: Libro 08, Parte 02

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 08, Parte 02

Non homines tantum ea victoria laetatos sed diis quoque immortalibus per triduum supplicationes habitas, quod bene ac feliciter, non quod male ac temere res publica a L Furio praetore gesta esset Non soltanto gli uomini erano stati lieti di quella vittoria, ma si erano anche rese pubbliche grazie, per tre giorni, agli dèi immortali perché con abilità e fortuna, non con avventatezza e incapacità il pretore Lucio Furio aveva agito nellinteresse dello stato
Data fato etiam quodam Furiae genti Gallica bella Del resto uno speciale destino sembrava, riservare alla gens Furia le guerre galliche

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Livio, Ab urbe condita: Libro 07, 12-23

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 07, 12-23

[49] Huius generis orationibus ipsius amicorumque victa est praesentis gratia praetoris absentis consulis maiestas triumphumque frequentes L Furio decreverunt [49] In virtù di siffatti discorsi di Furie e dei suoi amici il prestigio del pretore presente ebbe la meglio sul nilite lautorità del console lontano e i senatori in numero con ap veniente decretarono il trionfo

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Livio, Ab urbe condita: Libro 36; 41 - 45

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Livio, Ab urbe condita: Libro 21; 51-63

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Livio, Ab urbe condita: Libro 40; 41 - 45

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Livio, Ab urbe condita: Libro 30; 01 - 03

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 30; 01 - 03