La sedia vuota (una sorta di trono) assume un valore simbolico preciso all'interno della narrazione, visto il suo relazionarsi all'idea di autorità e di legittima discendenza: Rebecca, al centro della composizione, rivolgendo la sua attenzione verso il sedile, sembra proprio invitare Giacobbe, il figlio della promessa, a sedervisi, dopo aver ricevuto la benedizione dall'ignaro cieco Isacco. La scena acquista un carattere sacrale e di investitura grazie al gesto del vegliardo disteso sul letto e all'atteggiamento di Giacobbe, chino di fronte a lui in segno di rispetto.
Sullo sfondo Esaù sta tornando dalla caccia.
Nella sua rigorosa presentazione della narrazione biblica, Jouvenet riflette il clima religioso della Francia di fine Seicento, dove assistiamo alla costituzione di nuovi ordini religiosi e ad un generale impulso degli interessi intellettuali del clero, con la fondazione di biblioteche. In questi anni, accanto a un nuovo fervore religioso, fondato però su di un approccio filologico nei confronti delle Sacre Scritture, si compie una rivoluzione della tradizionale esegesi biblica che si configura tuttavia sempre più come una vera e propria scienza