L'ambientazione è risolta con essenzialità: in scena ci sono la vegetazione cuba e un ripiano di mattoni, segno del lavoro dell'uomo; un tronco in primo piano crea due settori visivi di diversa ampiezza. Netta la contrapposizione fra i fratelli, la vittima e il carnefice, l'amato e il respiro da Dio, e ribadita dal contrapposto compositivo.
- con un braccio Abele cerca un equilibrio poggiandosi su di un sasso
- con un braccio Caino lo afferra alla gola
- Abele tiene la mano implorante
- Caino con la mano impugna il bastone scheggiato dai colpi
- le gambe di Abete, sono senza appoggio nell'aria
- le gambe di Caino sono ben piantate a terra
- il corpo del carnefice affonda dell'ombra
- il corpo della vittima emerge in piena luce
Il settore visivo a destra, al di là del tronco, mostra un momento successivo della storia: maledetto da Dio, Caino si allontana col bastone da pellegrino in spalla, per sempre ramingo, verso una piana vuota: il mondo ancora disabitato, dove egli costruirà la prima città e dove crescerà, in numero e in malvagità, la sua discendenza