una signora è intenta a recuperare l'attrezzo con cui il bambino si è ferito. Giuseppe si ferma dal lavorare e va a vedere cosa ha Gesù tenendo aperta la mano con il palmo verso l'alto. Maria accorre per consolare suo figlio e per accertarsi che non sia niente di grave. Il sangue comincia a gocciolare dalla mano finendo sul piede scalzo di Gesù, altro punto dove Cristo sarà trapassato da un chiodo nel Golgota. Millais ci mostra la prefigurazione del destino che attende da adulto Gesù.
Quando Millais presentò alla Royal Academy il dipinto, fu stroncato dalla critica. Dickens descrisse la figura del Cristo: un orribile e piagnucolante ragazzino dal collo storto
Millais dipinge nello stile che fu detto preraffaellita, e che infatti molto deve alla pittura di luce del 400 italiano e fiammingo. La luminosità meridiana della scena (che esalta gli indimenticabili trucioli di legno che cospargono il pavimento), e la sua composizione così piana, simmetrica e paratattica svelano significati tutt'altro che sereni. Un Gesù di circa otto nove anni si è appena bucato il palmo della mano con un chiodo conficcato nella porta che suo padre, Giuseppe, sta ultimando.
Nonna Anna si affretta a estrarre quel chiodo cattivo, mentre il cuginetto Giovanni, di sei mesi più grande e con uno sguardo febbrile, porta una ciotola per lavare la ferita. La densità simbolica e profetica è chiarissima: il chiodo perfora la mano del Cristo annunciando La crocifissione, e Giovanni avanza con l'acqua prefigurando il battesimo nel Giordano. Le pecore fuori dal recinto rappresentano il popolo di Dio, che attende la rivelazione del suo Messia.
Quel che sconvolse il pubblico vittoriano non fu il padre severo che continuava il lavoro come se nulla fosse: fu invece il meraviglioso gruppo centrale, con Maria in ginocchio a consolare il suo bambino ferito, un anticipo straziante del compianto che seguirà la deposizione dalla Croce.