I due santi sono presenti nella parte alta della scena a sinistra. Entrambi inginocchiati, uno raffigurato a mani unite in preghiera, l'altro in contemplazione del Messia.
Raffaello non portò a termine l'opera a causa della sua morte, tuttavia sappiamo dal Vasari che la Trasfigurazione fu collocata dietro il letto di morte del pittore. Raffaello mostra l'antitesi tra la condizione umana e quella divina e sceglie di unire simultaneamente due eventi che si verificano invece in tempi distinti. La Trasfigurazione e la liberazione dell'ossesso dal demonio.
La scena si svolge al tramonto e l'atmosfera è pacata. Secondo i Vangeli, Gesù sale sul monte Tabor con 3 discepoli e qui cambia aspetto trasfigurandosi, mentre dal cielo, una voce lo dichiara figlio di Dio. Sull'altura, oltre i santi già citati, appogliono 3 figure in lievitazione:
- Mosè simbolo della legge con le tavole dei dieci comandamenti che tiene strette fra le braccia
- Gesù presentato in vesti bianchissime è profuso di una luce divina
- Elia a rappresentazione dei profeti, che sorregge il libro delle profezie
In basso, è riunita una folla nella quale si possono distinguere 2 schieramenti. A sinistra i restanti 9 apostoli rimasti ad attendere il ritorno del maestro, tra loro riconosciamo Matteo con in mano il Vangelo. A destra un fanciullo ossesso vittima del demonio, circondato da parenti e conoscenti. Unica figura ripresa di spalle è una donna, con le braccia indica il ragazzo.
I gesti sono convulsi. I muscoli dei personaggi contratti e i gesti teatrali creano una sensazione di urgenza e concitazione. I parenti del ragazzo si rivolgono ai discepoli di Gesù chiedendo loro di guarirlo, liberardolo dall' influsso demoniaco. Gli apostoli purtroppo non sono in grado di farlo, ed uno di loro indica con il braccio disteso verso l'alto a significare che solo Gesù è in grado. Poichè il Cristo è salito sulla cima del monte, bisognerà aspettare il suo ritorno. Nei Vangeli sinottici si narrà che Gesù sceso dal monte, abbia guarito il ragazzo indemoniato.
Nel punto focale della Trasfigurazione - praticamente il suo testamento pittorico - Raffaello piazza la bella schiena ( e la tonda natica ) di Giulia Farnese, balzata agli onori delle cronache romane perché amante ufficiale di papa Rodrigo Borgia
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Lo sposalizio della vergine di Raffaello Sanzio
l'opera, capolavoro giovanile risalente al 1504, si trova alla pinacoteca di Brera a Milano e rappresenta una storia narrata nel protovangelo Di Giacomo
La grande Pala, commissionata dal Cardinale Giulio dei Medici per la cattedrale di Narbonne, ordinata dallo stesso Cardinale a Sebastiano del Piombo, costituisce Il testamento artistico dell'artista urbinate, tanto che alla sua morte nel 1520 essa fu posta a capo del suo letto funebre.
Contrariamente a quanto asserisce il Vasari, il quale sostiene che Raffaello la "ridusse a ultima perfezione", gli studiosi ritengono che essa sia il frutto della collaborazione con i suoi allievi, attribuendo alla mano di Giulio Romano gran parte dell'episodio dello stesso a destra.
L'opera racchiude due distinti episodi evangelici, la trasfigurazione e la guarigione di un giovane indemoniato; il collegamento tra i due momenti apparentemente negato per via del deciso scarto stilistico e spaziale tra le due scene, viene riguadagnato attraverso linfatiche gestualità di alcune delle figure nella zona inferiore, che puntano in alto verso Cristo il motore da cui si riparte una serie di azioni concaterate.
Nella parte alta Cristo raggiante nella luce, levita in una nuvola bianca assieme ai canonici Mosè ed Elia, mentre i 3 Apostoli a stento riescono a reggere la visione a causa dell'abbaglio che proviene dall'alto; sulla sinistra due figure in veste di diaconi sono identificabili con i santi Giusti e il Pastore, protettore di Narbonne.
In basso sulla destra il giovane ossesso sorretto dal padre avverte illuminandosi la presenza soprannaturale, mentre gli apostoli chiamati a soccorrerlo, non riesce più di compiere il miracolo con la sola forza della loro fede; infatti secondo il racconto, solo Cristo una volta sopraggiunto riuscirà a liberare il giovane dallo spirito immondo