la pala fu commissionata dal cardinale Giulio de Medici per la cattedrale di Narbona di cui era titolare. La richiesta di tale committenza era per il festeggiamento dei santi il 6 agosto. Secondo alcuni sono Felicissimo e Agabito mentre secondo altri, i santi Giusto e Pastore protettori di Narbona e anch'essi festeggiati lo stesso giorno
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I due santi sono presenti nella parte alta della scena a sinistra. Entrambi inginocchiati, uno raffigurato a mani unite in preghiera, l'altro in contemplazione del Messia.
Raffaello non portò a termine l'opera a causa della sua morte, tuttavia sappiamo dal Vasari che la Trasfigurazione fu collocata dietro il letto di morte del pittore. Raffaello mostra l'antitesi tra la condizione umana e quella divina e sceglie di unire simultaneamente due eventi che si verificano invece in tempi distinti. La Trasfigurazione e la liberazione dell'ossesso dal demonio.
La scena si svolge al tramonto e l'atmosfera è pacata. Secondo i Vangeli, Gesù sale sul monte Tabor con 3 discepoli e qui cambia aspetto trasfigurandosi, mentre dal cielo, una voce lo dichiara figlio di Dio. Sull'altura, oltre i santi già citati, appogliono 3 figure in lievitazione:
- Mosè simbolo della legge con le tavole dei dieci comandamenti che tiene strette fra le braccia
- Gesù presentato in vesti bianchissime è profuso di una luce divina
- Elia a rappresentazione dei profeti, che sorregge il libro delle profezie
In basso, è riunita una folla nella quale si possono distinguere 2 schieramenti. A sinistra i restanti 9 apostoli rimasti ad attendere il ritorno del maestro, tra loro riconosciamo Matteo con in mano il Vangelo. A destra un fanciullo ossesso vittima del demonio, circondato da parenti e conoscenti. Unica figura ripresa di spalle è una donna, con le braccia indica il ragazzo.
I gesti sono convulsi. I muscoli dei personaggi contratti e i gesti teatrali creano una sensazione di urgenza e concitazione. I parenti del ragazzo si rivolgono ai discepoli di Gesù chiedendo loro di guarirlo, liberardolo dall' influsso demoniaco. Gli apostoli purtroppo non sono in grado di farlo, ed uno di loro indica con il braccio disteso verso l'alto a significare che solo Gesù è in grado. Poichè il Cristo è salito sulla cima del monte, bisognerà aspettare il suo ritorno. Nei Vangeli sinottici si narrà che Gesù sceso dal monte, abbia guarito il ragazzo indemoniato