Cicerone, Pro Murena: 01; 61-65, pag 2

Cicerone, Pro Murena: 01; 61-65

Latino: dall'autore Cicerone, opera Pro Murena parte 01; 61-65
'Omnia peccata sunt paria Tutti i peccati sono uguali
Dixisti quippiam: 'fixum et statutum est Hai detto qualcosa: stia fermo e immobile
Non re ductus es sed opinione; 'sapiens nihil opinatur Non sei spinto dallevidenza dei fatti, ma da unimpressione; il sapiente non ha nessuna opinione

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Cicerone, Pro Murena: 01; 36-40

Latino: dall'autore Cicerone, opera Pro Murena parte 01; 36-40

Errasti aliqua in re; male dici putat Hai sbagliato in qualche cosa; ritiene che ciò sia detto male
Hac ex disciplina nobis illa sunt: 'Dixi in senatu me nomen consularis candidati delaturum Da questa disciplina, queste cose sono per noi: Ho detto in senato che avrei denunciato in senato il nome del candidato consolare

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Cicerone, Pro Murena: 01; 01-04

Latino: dall'autore Cicerone, opera Pro Murena parte 01; 01-04

Iratus dixisti Lhai detto in preda allira
'Numquam' inquit 'sapiens irascitur Il sapiente non si arrabbia mai dice lui

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Cicerone, Pro Murena: 01; 56-60

Latino: dall'autore Cicerone, opera Pro Murena parte 01; 56-60

At temporis causa Ma dipende dal momento
'Improbi' inquit 'hominis est mendacio fallere; mutare sententiam turpe est, exorari scelus, misereri flagitium E proprio delluomo cattivo dire una menzogna; è indegno cambiare idea, essere pregato è un delitto, aver pietà è un orrore dice lui

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Cicerone, Pro Murena: 01; 66-70

Latino: dall'autore Cicerone, opera Pro Murena parte 01; 66-70

[63] Nostri autem illi (fatebor enim, Cato, me quoque in adulescentia diffisum ingenio meo quaesisse adiumenta doctrinae) nostri, inquam, illi a Platone et Aristotele, moderati homines et temperati, aiunt apud sapientem valere aliquando gratiam; viri boni esse misereri; distincta genera esse delictorum et disparis poenas; esse apud hominem constantem ignoscendi locum; ipsum sapientem saepe aliquid opinari quod nesciat, irasci non numquam, exorari eundem et placari, quod dixerit interdum, si ita rectius sit, mutare, de sententia decedere aliquando; omnis virtutes mediocritate quadam esse moderatas [63] Invece i nostri famosi autori di riferimento (confesserò, infatti, o Catone, che anche io nella giovinezza, avendo diffidato della mia capacità di capire, abbia cercato gli aiuti della filosofia) i nostri autori, dicevo, quelli che vengono da Platone e Aristotele, uomini moderati e razionali, dicono che presso il sapiente ha luogo ogni tanto la pietà; che aver compassione è proprio di un uomo buono; che ci sono diversi tipi di delitti e pene diverse; che il bisogno di perdonare sta nelluomo moderato; che lo stesso sapiente qualche volta crede qualcosa che non conosce, ogni tanto si arrabbia, che può essere smosso e calmato, può modificare ciò che aveva detto prima, se sia per caso più giusto, ogni tanto allontanarsi dalla sua idea; che tutte le virtù siano moderate da un giusto mezzo

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Latino: dall'autore Cicerone, opera Pro Murena parte 01; 86-90

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