[61] Et quoniam non est nobis haec oratio habenda aut in imperita multitudine aut in aliquo conventu agrestium, audacius paulo de studiis humanitatis quae et mihi et vobis nota et iucunda sunt disputabo | [61] E siccome non dobbiamo fare questo discorso in mezzo ad una massa ignorante o in una qualche riunione di contadini, parlerò un poco piuttosto audacemente degli studi di filosofia che sono conosciuti e apprezzati sia da me sia da voi |
In M Catone, iudices, haec bona quae videmus divina et egregia ipsius scitote esse propria; quae non numquam requirimus, ea sunt omnia non a natura verum a magistro | Sappiate, giudici, che queste qualità che vediamo, divine ed egregie, in Marco Catone, sono proprie di lui; le cose che non sempre approviamo del tutto, provengono non dallindole, ma da un maestro |
Fuit enim quidam summo ingenio vir, Zeno, cuius inventorum aemuli Stoici nominantur | Ci fu infatti un uomo di grande ingegno, Zenone, gli emuli dei cui precetti sono chiamati Stoici |
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Huius sententiae sunt et praecepta eius modi | I principi e i precetti di costui sono di questo genere |
Sapientem gratia numquam moveri, numquam cuiusquam delicto ignoscere; neminem misericordem esse nisi stultum et levem; viri non esse neque exorari neque placari; solos sapientes esse, si distortissimi sint, formosos, si mendicissimi, divites, si servitutem serviant, reges; nos autem qui sapientes non sumus fugitivos, exsules, hostis, insanos denique esse dicunt; omnia peccata esse paria; omne delictum scelus esse nefarium, nec minus delinquere eum qui gallum gallinaceum, cum opus non fuerit, quam eum qui patrem suffocaverit; sapientem nihil opinari, nullius rei paenitere, nulla in re falli, sententiam mutare numquam | Dicono che il sapiente non è mai mosso dalla compassione, non perdona mai un peccato a nessuno, che nessuno è compassionevole, se non lo stolto e il superficiale; che non è proprio delluomo né lessere pregato, né lessere calmato; che solo i sapienti sono bellissimi, anche se sono deformi, ricchi, anche se sono poverissimi, ricchi re anche se sono servi; che noi che non siamo sapienti, siamo così scriteriati, esuli, nemici, pazzi; che tutti i peccati sono uguali, che ogni cattiva azione è un delitto nefasto, che non è meno delinquente chi sgozzò un pollastro, non essendocene stato bisogno, di chi soffocò il padre, che il sapiente non dubita per niente, non si pente di nulla, non sbaglia in nessuna cosa, non cambia mai idea |
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XXX [62] Hoc homo ingeniosissimus, M Cato, auctoribus eruditissimis inductus adripuit, neque disputandi causa, ut magna pars, sed ita vivendi | XXX [62] Marco Catone, uomo intelligentissimo, spinto da autori coltissimi seguì questo precetto, e non per parlarne, come la gran parte, ma per vivere così |
Petunt aliquid publicani; cave ne quicquam habeat momenti gratia | I pubblicani vogliono qualcosa: Bada a che la tua buona disposizione di un momento non pesi qualcosa |
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Supplices aliqui veniunt miseri et calamitosi; sceleratus et nefarius fueris, si quicquam misericordia adductus feceris | Alcuni supplici vengono, miseri e disperati; Tu saresti scellerato e ingiusto, se facessi qualcosa spinto da pietà |
Fatetur aliquis se peccasse et sui delicti veniam petit; 'nefarium est facinus ignoscere | Qualcuno confessa di aver peccato chiede perdono per il suo delitto: perdonare è un crimine orrendo |
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At leve delictum est | Ma il peccato è veniale |