Latino: dall'autore Vitruvio, opera De Architectura parte Libro 05, 1.5
| Praefatio [1] Qui amplioribus voluminibus, imperator, ingenii cogitationes praeceptaque explicaverunt, maximas et egregias adiecerunt suis scriptis auctoritates | Prefazione [1] Coloro, o imperatore, che in diversi volumi hanno potuto esporre in modo più ampio e disteso le proprie riflessioni e teorie, riuscirono a conferire notevole autorevolezza ai loro scritti |
| Quod etiam vel in nostris quoque studiis res pateretur, ut amplificationibus auctoritas et in his praeceptis augeretur; sed id non est, quemadmodum putatur, expeditum | E ciò vorrei augurare anche al mio lavoro per aumentare l'importanza con una trattazione più ricca e articolata, ma la questione non è così semplice come si potrebbe credere |
| Non enim de architectura sic scribitur uti historia aut poemata | Non si può infatti scrivere di architettura come si scrive di storia o di epica |
Maybe you might be interested
Vitruvio, De Architectura: Libro 06, 06, 1.7
Latino: dall'autore Vitruvio, opera De Architectura parte Libro 06, 06, 1.7
| Historiae per se tenent lectores; habent enim novarum rerum varias expectationes | La narrazione storica è di per sé avvincente creando nel lettore l'aspettativa di fatti sempre nuovi e vari |
| Poematorum vero carminum metra et pedes, ac verborum elegans dispositio et sententiarum inter personas distinctas, versuum pronuntiatio prolectando sensus legentium perducit sine offensa ad summam scriptorum terminationem | D'altro lato la struttura metrica delle opere poetiche e la raffinata disposizione delle parole e dei concetti nel dialogo tra i diversi personaggi oltre alla declamazione dei versi stimolano piacevolmente l'animo del lettore e lo conducono senza inciampo alla fine dell'opera |
Maybe you might be interested
Vitruvio, De Architectura: Libro 10, 13, 1.8
Latino: dall'autore Vitruvio, opera De Architectura parte Libro 10, 13, 1.8
| [2] Id autem in architecturae conscriptionibus non potest fieri, quod vocabula ex artis propria necessitate concepta inconsueto sermone obiciunt sensibus obscuritatem | [2] Questo però non può accadere in un trattato di architettura perché la terminologia inusuale, concepita strettamente in funzione dell'argomento tecnico, rende oscuro il testo |
| Cum ergo ea per se non sint aperta nec pateant eorum in consuetudine nomina, tum etiam praeceptorum late evagantes scripturae, si non contrahentur, et paucis et perlucidis sententiis explicentur, frequentia multitudineque sermonis inpediente incertas legentium efficient cogitationes | Essendo quindi la materia di per sé poco accessibile e la nomenclatura inconsueta, se per di più anche la trattazione si dilungasse oltre misura senza limitarsi a concetti chiari e concisi, il lettore ne uscirebbe frastornato e confuso per l'eccessiva quantità di parole e di discorsi |
Maybe you might be interested
Vitruvio, De Architectura: Libro 02, 1.5
Latino: dall'autore Vitruvio, opera De Architectura parte Libro 02, 1.5
| Itaque occultas nominationes commensusque e membris operum pronuntians, ut memoriae tradantur, breviter exponam; sic enim experitius ea recipere poterunt mentes | Perciò farò un'esposizione sintetica delle mie teorie ricorrendo all'oscuro linguaggio tecnico ed esponendo i rapporti simmetrici e proporzionali dei singoli elementi degli edifici, cosicché possano essere facilmente assimilati e rapidamente memorizzati |
| [3] Non minus cum animadvertissem distentam occupationibus civitatem publicis et privatis negotiis, paucis iudicavi scribendum, uti angusto spatio vacuitatis ea legentes breviter percipere possent | [3] Anche perché noto che la gente è molto occupata da impegni pubblici e privati, quindi, contenendo i miei scritti, credo di poter dare anche a chi ha poco tempo, la possibilità di informarsi rapidamente |
Maybe you might be interested
Vitruvio, De Architectura: Libro 03, 09.15
Latino: dall'autore Vitruvio, opera De Architectura parte Libro 03, 09.15
| Etiamque Pythagorae quique eius haeresim fuerunt secuti, placuit cybicis rationibus praecepta in voluminibus scribere, constitueruntque cybum CCXVI versus eosque non plus tres in una conscriptione oportere esse putaverunt | Del resto anche Pitagora e i suoi seguaci vollero esporre i loro precetti in volume secondo un sistema cubico e costruirono un cubo di 216 versi stabilendo che un trattato non dovesse esser composto da più di tre cubi |
