Seneca, De Ira 01: 11; 01-08, pag 2

Seneca, De Ira 01: 11; 01-08

Latino: dall'autore Seneca, opera De Ira 01 parte 11; 01-08
Quid ad incursum acrius Chi più accanito negli assalti
Quid armorum cupidius, quibus innascuntur innutriunturque, quorum unica illis cura est in alia neglegentibus Chi più amante delle armi, fra le quali nascono e crescono, delle quali soltanto si prende cura trascurando le altre (cose)
Quid induratius ad omnem patientiam, ut quibus magna ex parte non tegimenta corporum provisa sint, non suffugia perpetuum caeli rigorem Chi è più allenato ad ogni sofferenza, poiché per la maggior parte non hanno indumenti o rifugi atti a proteggerli da un clima sempre rigido

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Latino: dall'autore Seneca, opera De Ira 01 parte 05; 01-03

[4] Hos tamen Hispani Gallique et Asiae Syriaeque molles bello uiri, antequam legio visatur, caedunt ob nullam aliam rem opportunos quam iracundiam [4] Tuttavia gli Ispani, i Galli e gli abitanti dAsia e di Siria, poco avvezzi alla guerra, prima che la legione entri in campo, li massacrano per il fatto che scoprono il fianco ai colpi per nessunaltra ragione se non liracondia
Agedum illis corporibus, illis animis delicias luxum opes ignorantibus da rationem, da disciplinam: ut nil amplius dicam, necesse erit certe nobis mores Romanos repetere A quei corpi, a quelle anime che ignorano raffinatezza, lusso e ricchezza bisogna che si dia una ragione, una disciplina; per non dire di più, sarebbe necessario che noi tornassimo ai costumi romani

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Seneca, De Ira 01: 09; 01-04
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Latino: dall'autore Seneca, opera De Ira 01 parte 09; 01-04

[5] Quo alio Fabius adfectas imperii vires recreavit quam quod cunctari et trahere et morari sciit, quae omnia irati nesciunt [5] Con quale altro espediente Fabio ristorò le logore forze dellimpero se non col sapere temporeggiare, tirare le cose in lungo, indugiare, tutte cose che non sono degli adirati
Perierat imperium, quod tunc in extremo stabat, si Fabius tantum ausus esset quantum ira suadebat: habuit in consilio fortunam publicam et aestimatis viribus, ex quibus iam perire nihil sine universo poterat, dolorem ultionemque seposuit, in unam utilitatem et occasiones intentus; iram ante vicit quam Hannibalem Limpero sarebbe morto, che allora stava in condiziono disperate, se Fabio avesse osato ciò che lira suggeriva: tenne conto del destino dello stato e valutate le forze, nessuna delle quali ormai poteva andar perduta senza il crollo di tutto, mise in un canto il dolore e il desiderio di vendetta, mirando unicamente allutile e alle occasioni; prima di vincere Annibale, vinse lira

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[6] Quid Scipio [6] Che Scipione
non relicto Hannibale et Punico exercitu omnibusque quibus irascendum erat bellum in Africam transtulit, tam lentus ut opinionem luxuriae segnitiaeque malignis daret Abbandonato Annibale, lesercito cartaginese e tutti coloro con cui avrebbe dovuto adirarsi, non trasferì la guerra in Africa, con tanta lentezza da offrire ai malevoli il destro per accusarlo di dissolutezza e pigrizia

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[7] Quid alter Scipio [7] E laltro Scipione
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