una fonte di luce esterna al dipinto fa emergere dal fondo scuro i vivaci occhi chiari dell'uomo, il volto rugoso incorniciato da una folta barba bianca e le mani nodose che stringono il bastone, percorse dalle vene ben distinguibili sotto la pelle sottile. L'opera è tradizionalmente considerato un ritratto di rabbino, ma potrebbe far pensare anche alla figura di un filosofo o un profeta, secondo la diffusa iconografia seicentesca tratta da modelli di Rembrandt di cui Koninck fu allievo: sembrano portare in questa direzione la clessidra e il libro che si intravedono nell'oscurità sopra un tavolo.
L'intensità espressiva ottenuta mediante essenziale effetti luministici e lievi variazioni cromatiche giocate sui toni bruni, con cui il pittore ci restituisce l'immagine di un anziano saggio che appare come sorpreso da una presenza soprannaturale e silenziosa, immerso in una visione tutta interiore