L'opera fu al centro di molte polemiche e rifiutata, non solo perchè ritenuta indegna la rappresentazione del corpo della Vergine, ma anche perchè Caravaggio sia era ispirato al cadavere di una giovane rivenuta nel fiume Tevere e aveva usato come modella una cortigiana
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Il cadavere di una donna vestita di rosso, la vergine Maria, è circondata dagli apostoli di Cristo. Tutti addolorati e in silenzio, i discepoli vivono uniti questo momento di profonda commozione. Vengono rappresentati scalzi e dai vestiti dimessi. Unica donna presenta è una giovane Maria Maddalena. Seduta e curva su se stessa, si libera in un pianto. Vicino a lei, una bacinella d'acqua con un panno appoggiato, saranno usati per il lavaggio del cadavere.
Maria, scalza, dal ventre rigonfio e pallida in volto, ha un aureola in testa e viene rappresentata nel momento in cui muore. Rimane il corpo perchè l'anima sarà trasportata in Paradiso. Dunque il pittore la rappresenta distesa e morta con il corpo abbandonato, nonostante nei Vangeli canonici, non si faccia mai riferimento alla morte della Vergine. Nel suo realismo Caravaggio privilegia l'aspetto umano di Maria, tralasciando quello divino. Decide anche di rappresentarla dai lineamenti giovanili, nonostante tradizione voglia, sia morta anziana.
Secoli dopo un dogma della Chiesa con papa Pio XII si pronuncia a favore dell'Assunzione di Maria. La Vergine assunta al cielo, dopo un breve periodo della dormizione. Non c'è quindi morte corporale.
Il rifiuto dei carmelitani per l'opera non fece altro che accrescere enormemente la fama di Caravaggio, suscitando la curiosità di molti pittori
Il cadavere della giovane donna è adagiato su una branda e ancora nessuno ha pensato a ricomporre il corpo, a congiungere le mani, a coprire i piedi nudi e gonfi che sporgono rigidi, apporre un cero accanto al suo capezzale. Tutto è già accaduto, non c'è futuro, l'aria si riempie di passato e la scena è gravida di dolore. Nella stanza buia e spoglia penetra un barlume che la illumina sotto l'ampio tendaggio rosso.
LA SCELTA DELLA MODELLA
Quando nel 1604 Michelangelo cercò di nuovo Maddalena Antognetti, nella vita di entrambi erano cambiate molte cose. Lei per sfuggire al capitano Ovidio Marchetti, era finita a vivere oltre il Tevere, in Borgo. Lui, fra l'agosto è il settembre del 1603, si era trovato implicato in un processo per diffamazione. Inoltre all'odio dell'invidia sempre all'ordine del giorno fra i pittori, dovette aggiungersi il sentimento crescente di inquietudine fino al turbamento che le sue opere di argomento sacro, così pericolosamente dipinte, stavano suscitando fra gli osservanti ortodossi e nelle gerarchia ecclesiastica.
IL RITROVAMENTO DI UN CADAVERE
Fu quando seppe di una giovane trovata morta annegata nel Tevere, che Michelangelo dovette decidersi a dare inizio alla toccante scena, potente e imponente. Il 10 giugno 1604 un notaio del tribunale criminale del Governatore, fu chiamato a riconoscere il cadavere di una ragazza trovata giacente riverso nel letto del fiume all'altezza di Ripetta. Era piccola di statura, di circa 15 anni. Il corpo non presentava segni di ferite, ma essendo rimasto a lungo in acqua, fu riconosciuto per quello di una annegata. Nessuno sapeva dire il suo nome
IL CARDINALE TOLOMEO GALLIO SI OPPONE
L'enorme tela in lavorazione aveva suscitato la curiosità di tutto il vicinato e del rione. Di tutte, la più scandalosa e per questo sussurrata, era la notizia che Michelangelo aveva scelto per impersonare la Madonna, una meretrice. Quando l'opera passò all'esame del Cardinal Tolomeo Gallio, quale mecenate e protettore della chiesa, quell'immagine destinata alla pubblica devozione gli apparse spropositata di decoro e avvisò immediatamente il cardinale vicario e vescovo di Roma: Camillo Borghese, segnalandone i gravi abusi sul piano del decoro