[39] Ctesias in Indis flumen esse Hypobarum, quo vocabulo significetur omnia bona eum ferre; fluere a septentrione in exortivum oceanum iuxta montem silvestrem arboribus electrum ferentibus arbores eas psitthachoras vocari, qua appellatione significetur praedulcis suavitas Mithridates in Carmaniae litoribus insulam esse, quam vocari Seritam, cedri genere silvosam, inde defluere in petras [40] Xenocrates non sucinum tantum in Italia, sed et thium vocari, a Scythis vero sacrium, quoniam et ibi nascatur; alios putare in Numidia ex limo gigni super omnes est Sophocles poeta tragicus, quod equidem miror, cum tanta gravitas ei cothurni sit, praeterea vitae fama alias principi loco genito Athenis et rebus gestis et exercitu ducto hic ultra Indiam fieri dixit e lacrimis meleagridum avium Meleagrum deflentium |
[39] Ctesia (dice che) in India c'è il fiume Ipobaro, col cui vocabolo s'indica che quello porta tutte cose buone; scorrere da settentrione verso l'oceano orientale vicino ad un monte selvoso con alberi che producono elettro Che questi alberi sono chiamati psittacore, col cui nome s'indica una soavità molto dolce Mitridate che sulle coste della Carmania c'è un'isola, che è detta Serita, fitta per il genere del cedro, da lì gocciola sulle pietre [40] Senocrate che in Italia è detta non solo ambra, ma anche thium, invece dagli Sciti sacrio, perché nasce anche qui; che altri pensano essere prodotta in Numidia dal fango Sopra tutti c'è il poeta tragico Sofocle, cosa di cui certo mi stupisco, essendo tanta per lui la serietà della tragedia, inoltre la fama della vita specie per lui nato ad Atene in una stirpe nobile ed assegnato alle imprese e all'esercito Costui disse formarsi oltre l'India dalle lacrime degli uccelli meleagridi che piangono Meleagro |
[41] quod credidisse eum aut sperasse aliis persuaderi posse quis non miretur quamve pueritiam tam inperitam posse reperiri, quae avium ploratus annuos credat lacrimasve tam grandes avesve, quae a Graecia, ubi Meleager periit, ploratum adierint Indos quid ergo non multa aeque fabulosa produnt poetae sed hoc in ea re, quae cotidie [42] Certum est gigni in insulis septentrionalis oceani et ab Germanis appellari glaesum, itaque et ab nostris ob id unam insularum Glaesiariam appellatam, Germanico Caesare res ibi gerente classibus, Austeraviam a barbaris dictam nascitur autem defluente medulla pinei generis arboribus, ut cummis in cerasis, resina in pinis erumpit umoris abundantia |
[41] Che egli abbia creduto ciò o abbia sperato poter convincere altri chi non si stupisce O che potesse essere trovata un'infantilità tanto inesperta, che accetta pianti annuali di uccelli o lacrime tanto grandi o uccelli, che dalla Grecia, dove morì Meleagro, per piangere abbiano raggiunto gli Indi Cosa dunque I poeti non tramandano molte cose ugualmente leggendarie Ma questo in una materia tale, che ogni giorno [42] è certo nascere nelle isole settentrionali dell'oceano ed essere chiamata dai Germani ambra gialla, quindi per questo anche una delle isole chiamata dai nostri Glesaria, quando l'imperatore Germanico guidava lì le operazioni con le flotte, detta dai barbari Austeravia Nasce poi col midollo che scorre dagli alberi del tipo del pino, come esce la gomma sui ciliegi, la resina sui pini con abbondanza di liquido |
densatur rigore vel tempore ac mari, cum ipsum intumescens aestus rapuit ex insulis, certa in litora expellitur, ita volubile, ut pendere videatur atque non sidere in vado |
Si solidifica col freddo o col tempo e col mare, quando la marea stessa alzandosi l'ha tolta dalle isole, è spinta decisa sulle coste, così leggera, che sembra galleggiare e non depositarsi sul fondale |