Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 34, Paragrafi 66-97

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 34, Paragrafi 66-97

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 34, Paragrafi 66-97
[66] Filios et discipulos reliquit laudatos artifices Laippum, Boëdan, sed ante omnes Euthycraten

quamquam is constantiam potius imitatus patris quam elegantiam austero maluit genere quam iucundo placere

itaque optume expressit Herculem Delphis et Alexandrum Thespiis venatorem et proelium equestre, simulacrum ipsum Trophoni ad oraculum, quadrigas complures, equum cum fiscinis, canes venantium

[67] Huius porro discipulus fuit Tisicrates, et ipse Sicyonius, sed Lysippi sectae propior, ut vix discernantur complura signa, ceu senex Thebanus et Demetrius rex, Alexandri Magni servator, dignus tanta gloria

[68] Artifices, qui compositis voluminibus condidere haec, miris laudibus celebrant Telephanen Phocaeum, ignotum alias, quoniam Thessaliae habitaverit et ibi opera eius latuerint; alioqui suffragiis ipsorum aequatur Polyclito, Myroni, Pythagorae
[66] Lasciò figli e discepoli lodati artefici Laippo, Boeda, ma davanti a tutti Euticrate

Sebbene questo che aveva imitato la tenacia del padre più che l'eleganza preferì farsi ammirare per un genere austero che piacevole

Pertanto realizzò adeguatamente l'Ercole a Delfi e l'Alessandro cacciatore a Tespie e una battaglia equestre, lo stesso simulacro di Trofonio presso l'oracolo, diverse quadrighe, un cavallo con le ceste, i cani dei cacciatori

[67] Suo discepolo poi fu Tisicrate, anche lui stesso di Sicione, ma più vicino alla tecnica di Lisippo, cosicché appena si distinguono molte statue, come il vecchio Tebano e il re Demetrio, il salvatore di Alessandro Magno, degno di tanta gloria

[68] Gli artisti, che trasmisero queste cose nei libri scritti, celebrano con meravigliose lodi Telefane di Focea, altrimenti ignoto, perché aveva abitato in Tessaglia e qui le sue opere erano nascoste; inoltre con i pareri degli stessi è paragonato a Policleto, Mirone, Pitagora
laudant eius Larisam et Spintharum pentathlum et Apollinem

alii non hanc ignobilitatis fuisse causam, sed quod se regum Xerxis atque Darei officinis dediderit, existimant

[69] Praxiteles quoque, qui marmore felicior, ideo et clarior fuit, fecit tamen et ex aere pulcherrima opera: Proserpinae raptum, item catagusam et Liberum patrem, Ebrietatem nobilemque una Satyrum, quem Graeci periboëton cognominant, et signa, quae ante Felicitatis aedem fuere, Veneremque, quae ipsa aedis incendio cremata est Claudii principatu, marmoreae illi suae per terras inclutae parem, [70] item stephanusam, pseliumenen, Oporan, Harmodium et Aristogitonem tyrannicidas, quos a Xerxe Persarum rege captos victa Perside Atheniensibus remisit Magnus Alexander

fecit et puberem Apollinem subrepenti lacertae comminus sagitta insidiantem, quem sauroctonon vocant
Lodano il suo Larisa e il pentatleta Spintaro e un Apollo

Altri pensano che non sia stata questa la causa dell'oscurità, ma il fatto che si fosse impegnato per i lavori dei re Serse e Dario

[69] Anche Prassitele, che fu più fecondo col marmo, perciò anche più famoso, fece però anche opere bellissime col bronzo: il ratto di Proserpina, anche colei che conduce e il padre Libero, l'Ubriachzza e un magnifico Satiro, che i Greci definiscono molto celebre, e statue, che furono davanti al tempio della Felicità, e una Venere, che fu bruciata essa stessa nell'incendio del tempio durante il principato di Claudio, uguale a quella sua in marmo famosa nel mondo, [70] anche la stefanusa, la pseliumene, Opora, i tirannicidi Armodio ed Aristogitone, che tolti al re Serse dei Persiani, vinta la Persia, Alessandro Magno restituì agli Ateniesi

Fece anche un Apollo adolescente che mirava con una freccia a una lucertola che striscia vicino, che chiamano sauroctono
spectantur et duo signa eius diversos adfectus exprimentia, flentis matronae et meretricis gaudentis

hanc putant Phrynen fuisse deprehenduntque in ea amorem artificis et mercedem in vultu meretricis

[71] habet simulacrum et benignitas eius; Calamidis enim quadrigae aurigam suum inposuit, ne melior in equorum effigie defecisse in homine crederetur

ipse Calamis et alias quadrigas bigasque fecit equis semper sine aemulo expressis; sed, ne videatur in hominum effigie inferior, Alcumena nullius est nobilior

[72] Alcamenes, Phidiae discipulus, et marmorea fecit, sed aereum pentathlum, qui vocatur encrinomenos; at Polycliti discipulus Aristides quadrigas bigasque

Amphicrates Leaena laudatur

scortum haec, lyrae cantu familiaris Harmodio et Aristogitoni
Sono ammirate anche due sue statue che esprimono sentimenti contrari, di una matrona che piange e di una prostituta felice

Ritengono che questa fosse Frine e vedono in essa l'amore dell'artista e la ricompensa sul viso della meretrice

[71] Anche la sua generosità possiede un simulacro; infatti realizzò il suo auriga per la quadriga di Calamide, affinché migliore nella raffigurazione dei cavalli non si pensasse aver fallito nell'uomo

Lo stesso Calamide fece anche altre quadrighe e bighe con cavalli realizzati sempre senza rivale; ma, affinchè non sembri inferiore nella raffigurazione degli uomini, niente è più famoso dell'Alcmena

[72] Alcamene, discepolo di Fidia, fece anche opere marmoree, ma un pentatleta bronzeo, che è detto encrinomeno; invece Aristide discepolo di Policleto quadrighe e bighe

Anficrate è lodato per una Leena

Una cortigiana questa, amica ad Armodio ed Aristogitone per il suono della lira

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 35, Paragrafi 01-71
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 35, Paragrafi 01-71

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 35, Paragrafi 01-71

consilia eorum de tyrannicidio usque in mortem excruciata a tyrannis non prodidit; quam ob rem Athenienses, et honorem habere ei volentes nec tamen scortum celebrasse, animal nominis eius fecere atque, ut intellegeretur causa honoris, in opere linguam addi ab artifice vetuerunt

[73] Bryaxis Aesculapium et Seleucum fecit, Boëdas adorantem, Baton Apollinem et Iunonem, qui sunt Romae in Concordiae templo, [74] Cresilas volneratum deficientem, in quo possit intellegi quantum restet animae, et Olympium Periclen dignum cognomine, mirumque in hac arte est quod nobiles viros nobiliores fecit
Torturata fino alla morte dai tiranni non rivelò le loro decisioni sul tirannicidio; per questo gli Ateniesi, volendo conservarle l'onore e tuttavia non esaltare una prostituta, fecero l'animale del suo nome e, perché si capisse il motivo dell'onore, vietarono che dall'artista fosse aggiunta sull'opera la lingua

[73] Briassi fece un Esculapio e un Seleuco, Boeda uno che prega, Batone un Apollo e una Giunone, che sono a Roma nel tempio della Concordia, [74] Cresila un ferito che veniva meno, in cui può essere colto quanto resta della vita, e un Pericle Olimpio degno del nome, e in quest'arte è meraviglioso il fatto che rese gli uomini celebri più celebri
Cephisodorus Minervam mirabilem in portu Atheniensium et aram ad templum Iovis Servatoris in eodem portu, cui pauca comparantur, [75] Canachus Apollinem nudum, qui Philesius cognominatur, in Didymaeo Aeginetica aeris temperatura, cervumque una ita vestigiis suspendit, ut linum subter pedes trahatur alterno morsu calce digitisque retinentibus solum, ita vertebrato dente utrisque in partibus, ut a repulsu per vices resiliat

idem et celetizontas pueros, Chaereas Alexandrum Magnum et Philippum patrem eius fecit, Ctesilaus doryphoron et Amazonem volneratam, [76] Demetrius Lysimachen, quae sacerdos Minervae fuit LXIIII annis, idem et Minervam, quae myctica appellatur, dracones in Gorgone eius ad ictus citharae tinnitu resonant; idem equitem Simonem, qui primus de equitatu scripsit
Cefisodoro una meravigliosa Minerva nel porto degli Ateniesi ed un altare presso il tempio di Giove Salvatore nello stesso porto, a cui poche cose sono paragonate, [75] Canaco nel Didimeo un Apollo nudo, che è denominato Filesio, in una lega eginetica di bronzo, e insieme sospese un cervo per le zampe in modo, che si passa un filo sotto le zampe con il tallone e le dita che con alterna presa trattengono la base, con un dente così articolato su entrambe le parti, che rimbalza alternativamente per riflesso

Lo stesso (fece) anche i fanciulli che cavalcano cavalli da corsa, Cerea fece un Alessandro Magno e suo padre Filippo, Ctesilao un doriforo e un'Amazzone Ferita, [76] Demetrio una Lisimache, che fu sacerdotessa di Minerva per 64 anni, lo stesso anche una Minerva, che è detta mormorante, i dragoni sulla sua Gorgone risuonano ai colpi col tintinnio della cetra; lo stesso il cavaliere Simone, che per primo scrisse sull'equitazione

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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 07, Paragrafi 68 - 101

Daedalus, et ipse inter fictores laudatus, pueros duos destringentes se fecit, Dinomenes Protesilaum et Pythodemum luctatorem

[77] Euphranoris Alexander Paris est, in quo laudatur quo omnia simul intellegantur, iudex dearum, amator Helenae et tamen Achillis interfector

huius est Minerva, Romae quae dicitur Catuliana, infra Capitolium a Q

Lutatio dicata, et simulacrum Boni Eventus, dextra pateram, sinistra spicam ac papavera tenens, item Latona puerpera Apollinem et Dianam infantes sustinens in aede Concordiae

[78] fecit et quadrigas bigasque et cliticon eximia forma et Virtutem et Graeciam, utrasque colossaeas, mulierem admirantem et adorantem, item Alexandrum et Philippum in quadrigis; Eutychides Eurotam, in quo artem ipso amne liquidiorem plurimi dixere
Dedalo, ed egli stesso lodato fra gli scultori, fece due fanciulli che si detergono, Dinomene un Protesilao e il lottatore Pitodemo

[77] E' di Eufranore un Alessandro Paride, in cui è apprezzato poiché tutti gli aspetti sono colti insieme, il giudice delle dee, amante di Elena e tuttavia uccisore di Achille

Di costui è una Minerva, che a Roma è detta Catuliana, fra il Campidoglio dedicata da Q

Lutazio, e il simulacro del Buon Evento, che tiene con la destra una tazza, con la sinistra una spiga e i papaveri, nel tempio della Concordia anche una Latona puerpera che regge Apollo e Diana piccoli

[78] Fece anche quadrighe e bighe e una guardiana di notevole bellezza e la Virtù e la Grecia, entrambe colossali, una donna che ammira e che prega, anche un Alessandro e un Filippo sulle quadrighe; Eutichide (fece) Eurota, in cui molti considerarono l'arte più trasparente del fiume stesso
Hegiae Minerva Pyrrhusque rex laudatur et celetizontes pueri et Castor ac Pollux ante aede Iovis Tonantis, Hagesiae in Pario colonia Hercules, Isidoti buthytes

[79] Lycius Myronis discipulus fuit, qui fecit dignum praeceptore puerum sufflantem languidos ignes et Argonautas; Leochares aquilam sentientem, quid rapiat in Ganymede et cui ferat, parcentemque unguibus etiam per vestem puero, Autolycum pancratii victorem, propter quem Xenophon symposium scripsit, Iovemque illum Tonantem in Capitolio ante cuncta laudabilem, item Apollinem diadematum, Lyciscum mangonem, puerum subdolae ac fucatae vernilitatis, Lycius et ipse puerum suffitorem

[80] Menaechmi vitulus genu premitur replicata cervice

ipse Menaechmus scripsit de sua arte
Di Egia una Minerva ed è apprezzato il re Pirro e i fanciulli che cavalcano cavalli da corsa e Castore e Polluce davanti al tempio di Giove Tonante, di Egesia l'Ercole nella colonia di Paro, di Isidoro uno che sacrifica buoi

[79] Fu discepolo di Mirone, Licio, che fece un fanciullo che soffia su fuochi deboli degno del maestro e gli Argonauti; Leocare un'aquila che avverte, ciò che ruba su Ganimede e a cosa tende, e che risparmia con gli artigli il fanciullo anche attraverso la veste, Autolico vincitore del pancrazio, per il quale Senofonte scrisse un simposio, e quel Giove Tonante apprezzabile in Campidoglio sopra tutte le cose, anche un Apollo con diadema, un Licisco mercante di schiavi, un fanciullo di un servilismo subdolo e falso, Licio stesso anche un fanciullo che suffumiga

[80] Il vitello di Menecmo è piegato sul ginocchio con la testa chinata

Lo stesso Menecmo scrisse riguardo alla sua arte

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 15, Paragrafi 59-64
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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 15, Paragrafi 59-64

Naucydes Mercurio et discobolo et immolante arietem censetur, Naucerus luctatore anhelante, Niceratus Aesculapio et Hygia, qui sunt in Concordiae templo Romae

Pyromachi quadriga ab Alcibiade regitur

Polycles Hermaphroditum nobilem fecit, Pyrrhus Hygiam et Minervam, Phanis, Lysippi discipulus, epithyusan

[81] Styppax Cyprius uno celebratur signo, splanchnopte; Periclis Olympii vernula hic fuit exta torrens ignemque oris pleni spiritu accendens

Silanion Apollodorum fudit, fictorem et ipsum, sed inter cunctos diligentissimum artis et iniquum suum iudicem, crebro perfecta signa frangentem, dum satiari cupiditate artis non quit, ideoque insanum cognominatum
Naucide è considerato per un Mercurio e un discobolo e uno che sacrifica un ariete, Naucero per un lottatore ansimante, Nicerato per un Esculapio e un'Igea, che sono a Roma nel tempio della Concordia

La quadriga di Piromaco è guidata da Alcibiade

Policle fece un famoso Ermafrodito, Pirro un'Igea e una Minerva, Fanide, allievo di Lisippo, una sacrificante

[81] Stippace di Cipro è celebrato per una statua, l'arrostitore di viscere; questo fu il servo di Pericle Olimpio che arrostisce le interiora e che accende il fuoco col soffio della bocca gonfia

Silanione fuse un Apollodoro, scultore anch'egli, ma fra tutti il più scrupoloso della tecnica e suo giudice severo, rompendo spesso statue finite, poiché non riesce ad essere soddisfatto per il desiderio dell'arte, perciò definito pazzo
[82] hoc in eo expressit, nec hominem ex aere fecit, sed iracundiam, et Achillem nobilem, item epistaten exercentem athletas; Strongylion Amazonem, quam ab excellentia crurum eucnemon appellant, ob id in comitatu Neronis principis circumlatam

idem fecit puerum, quem amando Brutus Philippiensis cognomine suo inlustravit

[83] Theodorus, qui labyrinthum fecit Sami, ipse se ex aere fudit

praeter similitudinis mirabilem famam magna suptilitate celebratur: dextra limam tenet, laeva tribus digitis quadrigulam tenuit, tralatam Praeneste parvitatis ut miraculum: pictam eam currumque et aurigam integeret alis simul facta musca

Xenocrates, Tisicratis discipulus, ut alii, Euthycratis, vicit utrosque copia signorum

et de sua arte conposuit volumina
[82] in lui espresse questo, non fece un uomo di bronzo, ma la collera, (fece) anche un famoso Achille, anche un sorvegliante che esercita gli atleti; Strongilone un'Amazzone, che chiamano dai begli arti per la bellezza delle gambe, per questo portata in giro nel seguito del principe Nerone

Lo stesso fece un fanciullo, che il Bruto di Filippi con l'amarlo rese celebre col suo nome

[83] Teodoro, che fece il labirinto di Samo, si raffigurò egli stesso col bronzo

Oltre alla straordinaria fama della somiglianza è celebrato per la grande finezza: regge con la destra una lima, con la sinistra tenne con tre dita una piccola quadriga, portata a Preneste come miracolo di piccolezza: fatta una mosca, copriva insieme con le ali questa dipinta e il carro e l'auriga

Senocrate, allievo di Tisicrate, secondo altri, di Euticrate, superò entrambi per l'abbondanza delle statue

Compose anche libri sulla sua arte

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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 14, Paragrafi 61-72

[84] Plures artifices fecere Attali et Eumenis adversus Gallos proelia, Isigonus, Pyromachus, Stratonicus, Antigonus, qui volumina condidit de sua arte

Boëthi, quamquam argento melioris, infans eximium anserem strangulat

atque ex omnibus, quae rettuli, clarissima quaeque in urbe iam sunt dicata a Vespasiano principe in templo Pacis aliisque eius operibus, violentia Neronis in urbem convecta et in sellariis domus aureae disposita

[85] Praeterea sunt aequalitate celebrati artifices, sed nullo operum suorum praecipui: Ariston, qui et argentum caelare solitus est, Callides, Ctesias, Cantharus Sicyonius, Diodorus, Critiae discipulus, Deliades, Euphorion, Eunicus et Hecataeus, argenti caelatores, Lesbocles, Prodorus, Pythodicus, Polygnotus, idem pictor e nobilissimis, item e caelatoribus Stratonicus, Scymnus Critiae discipulus
[84] Diversi artisti realizzarono le battaglie di Attalo e di Eumene contro i Galli, Isigono, Piromaco, Stratonico, Antigono, che lasciò volumi sulla sua arte

Di Boeto, sebbene migliore con l'argento, un bambino strangola un'oca notevole

E fra tutte, quelle che ho riportato, le più famose sono ciascuna già nella città dedicate dall'imperatore Vespasiano nel tempio della Pace e in altri suoi edifici, raccolte nell'urbe dalla prepotenza dei Nerone e collocate nei saloni della casa dorata

[85] Inoltre ci sono artisti celebrati per l'uniformità, ma i principali per nessuna delle loro opere: Aristone, che fu solito cesellare anche l'argento, Callide, Ctesia, Cantaro di Sicione, Diodoro, allievo di Critia, Deliade, Euforione, Eunico ed Ecateo, cesellatori dell'argento, Lesbocle, Prodoro, Pitodico, Polignoto, lo stesso pittore fra i più famosi, anche fra i cesellatori Stratonico, Scimno allievo di Critia

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