Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 26, Paragrafi 95-106, pag 2

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 26, Paragrafi 95-106

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 26, Paragrafi 95-106
et aliud genus satyrii erythraicon appellant, semine viticis maiore, levi, duro, radicis cortice rufo; intus album includi sapore subdulce, fere in montuosis inveniri E chiamano un altro tipo di satirio eritraico, col seme maggiore del vitice, leggero, duro, con la corteccia rossa della radice; (tramandano) essere racchiuso dentro uno bianco con un sapore dolciastro, essere ritrovato per lo più sui luoghi montuosi
[98] venerem, etiam si omnino manu teneatur radix, stimulari, adeo si bibatur in vino austero; arietibus quoque et hircis segnioribus in potu dari, et a Sarmatia equis ob adsiduum laborem pigrioribus in coitu, quod vitium prosedamum vocant [98] Che viene stimolata la passione, anche se la radice sia solo tenuta in mano, specie se sia bevuta in vino forte; che viene data in bevanda anche agli arieti e ai caproni più deboli, e in Sarmazia ai cavalli più lenti nell'accoppiamento per la fatica continua, difetto che chiamano prosedamo
restinguit vim eius aqua mulsa aut lactuca sumpta L'acqua mielata o la lattuga mangiata spegne la sua forza

Maybe you might be interested

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 06, Paragrafi 154 - 204
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 06, Paragrafi 154 - 204

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 06, Paragrafi 154 - 204

[99] in totum quidem Graeci, cum concitationem hanc volunt significare, satyrion appellant, sic et crataegin cognominantes et thelygonon et arrhenogonon, quarum semen testibus simile est [99] I Greci in genere poi, quando vogliono intendere questa eccitazione, definiscono il satirio, chiamandolo così anche cratege e theligono e arrhenogono, il seme dei quali è simile ai testicoli
tithymalli quoque ramorum medullam habentes ad venerem proniores fieri dicuntur Quelli che hanno in mano il midollo dei rami del titimaglio sono detti diventare più propensi alla passione

Maybe you might be interested

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 36, Paragrafi 163-178
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 36, Paragrafi 163-178

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 36, Paragrafi 163-178

prodigiosa sunt quae circa hoc tradit Theophrastus, auctor alioqui gravis, septuageno coitu durasse libidinem contactu herbae, cuius nomen genusque non posuit Sono prodigiose le cose che Teofrasto, autore del resto serio, tramanda riguardo a ciò, che la passione sia durata con un accoppiamento di settanta giorni al contatto di un'erba, di cui non lasciò il nome e il genere
[100] Sideritis adalligata varices minuit et sine dolore praestat [100] La siderite legata sopra diminuisce le varici e le conserva senza dolore

Maybe you might be interested

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 32, Paragrafi 89-113
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 32, Paragrafi 89-113

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 32, Paragrafi 89-113

Podagrae morbus rarior solebat esse non modo patrum avorumque memoria, verum etiam nostra, peregrinus et ipsos, nam si Italiae fuisset antiquitus, Latinum nomen invenisset La malattia della gotta era solita essere più rara non solo a memoria dei padri e degli avi, ma anche nostra, forestiero e infatti se fosse stato anticamente in Italia, avrebbe avuto un nome latino
insanabilis non est credendus, quippe quoniam et in multis sponte desiit et in pluribus cura Non bisogna ritenerlo incurabile, poiché certo anche in molti è cessato spontaneamente e ai più con una cura

Maybe you might be interested

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 18, Paragrafi 70-123
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 18, Paragrafi 70-123

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 18, Paragrafi 70-123

medentur radices panacis cum uva passa, sucus hyoscyami cum farina vel semen, scordion ex aceto, Hiberis uti dictum est, verbenaca cum axungia trita, cyclamini radix, cuius decoctum et pernionibus Le radici del panace guariscono con uva passa, il succo del giusquiamo con la farina o il seme, lo scordion con l'aceto, l'ibera come è stato detto, la verbena tritata con sugna, la radice del ciclamino, il cui decotto anche per i geloni

Maybe you might be interested

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 06, Paragrafi 131-153
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 06, Paragrafi 131-153

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 06, Paragrafi 131-153

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 11, Paragrafi 247-261
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 11, Paragrafi 247-261

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 11, Paragrafi 247-261

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 26, Paragrafi 79-94
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 26, Paragrafi 79-94

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 26, Paragrafi 79-94

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 35, Paragrafi 01-71

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 34, Paragrafi 19-65

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 30, Paragrafi 42-115

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 03, paragrafi 45-103

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 28, Paragrafi 86-96

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 36, Paragrafi 12-24