Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 16, Paragrafi 242-251

Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 16, Paragrafi 242-251

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 16, Paragrafi 242-251

[242]Est in suburbano Tusculani agri colle, qui Corne appellatur, lucus antiqua religione Dianae sacratus a Latio, velut arte tonsili coma fagei nemoris [242] C'è nel territorio della campagna di Tusco su un colle, che è chiamato Corne, un bosco di antica santità consacrato a Diana dal Lazio, la chioma del bosco di faggio con una potatura ad arte
in hoc arborem eximiam aetate nostra amavit Passienus Crispus bis cos, orator, Agrippinae matrimonio et Nerone privigno clarior postea, osculari conplectique eam solitus, non modo cubare sub ea vinumque illi adfundere In questo luogo l'oratore Passieno Crispo console due volte, più famoso poi per il matrimonio con Agrippina e per il figliastro Nerone amò nel nostro tempo un albero notevole, era solito baciarlo e abbracciarlo, non solo giacere sotto di esso e versargli il vino
vicina luco est ilex, et ipsa nobilis XXXIV pedum ambitu caudicis, decem arbores emittens singulas magnitudinis visendae silvamque sola faciens Vicino al bosco c'è un leccio, anch'esso celebre per l'ampiezza del tronco di 34 piedi, che fa uscire come dieci singoli alberi di grandezza ammirevole e che da solo forma una selva

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 02, Paragrafi 48 - 56
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 02, Paragrafi 48 - 56

Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 02, Paragrafi 48 - 56

[243] Hedera necari arbores certum est [243] E' certo che gli alberi sono uccisi dall'edera
similem quidam et in visco, tametsi tardiorem, iniuriam earum arbitrantur Alcuni ritengono il danno simile per loro anche con il vischio, sebbene più lento

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 11, Paragrafi 145-152
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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 11, Paragrafi 145-152

namque et hoc praeter fructus adgnascitur, non in novissimis mirabile Infatti anche questo eccetto che genera frutti, non apprezzabile fra i massimi
[244] quaedam enim in terra gigni non possunt et in arboribus nascuntur [244] Infatti alcuni non possono essere generati nel terreno e nascono sugli alberi

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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 32, Paragrafi 64-88
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Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 32, Paragrafi 64-88

namque cum suam sedem non habeant, in aliena vivunt, sicut viscum et in Syria herba quae vocatur cassytas, non tantum arboribus, sed ipsis etiam spinis circumvolvens sese, item circa Tempe Thessalica quae polypodion vocatur et quae dolichos ac serpyllum Pertanto quando non hanno la propria sede, vivono su una altrui, come il vischio e l'erba di Siria che è detta cassata, che si avvolge non solo sugli alberi, ma anche sulle stesse spine, ugualmente presso la tessalica Tempe quella che è chiamata polipodio e quelle dolico e serpillo
oleastro quoque deputato quod gignatur, vocant phaunos; quod vero in spina fullonia, hippophaeston, cauliculis inanibus, foliis parvis, radice alba, cuius sucus ad detractiones in comitiali morbo utilissimus habetur Chiamano phaunos anche ciò che è generato dall'oleastro potato; invece ippophaeston quello sulla spina lavandaia, con calici vuoti, foglie piccole, radice bianca, il cui succo è ritenuto molto utile per la malattia epilettica

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[245] Visci tria genera [245] Tre i tipi di vischio

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