in longitudinem quas diximus fauces oceani patent,V in latitudinem, a vico Mellaria Hispaniae ad promunturium Africae Album, auctore Turranio Gracile iuxta genito | Lo stretto dell'oceano che abbiamo detto si estende per quindici miglia in lunghezza e cinque in larghezza, dal villaggio Mellaria di Spagna al promontorio Albo dell'Africa, secondo l'autore Turranio Gracile nato nei pressi |
[4] T | [4] T |
Livius ac Nepos Cornelius latitudinis tradiderunt minus VII p | Livio e Cornelio Nepote tramandarono meno di sette miglia di latitudine, dove invece molto largo dieci: con un'apertura tanto modesta si spande una così grande quantità di acque |
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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 15, Paragrafi 37-51
Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 15, Paragrafi 37-51
, ubi vero plurumum,X: tam modico ore tam inmensa aequorum vastitas panditur; nec profunda altitudo miraculum minuit | La profondità non diminuisce lo stupore |
frequentes quippe taeniae candicantis vadi carinas territant | Anzi numerose fasce di biancheggiante fondale spaventano le barche |
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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 07, Paragrafi 204 - 215
Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 07, Paragrafi 204 - 215
qua de causa limen interni maris multi eum locum appellavere | Per questa ragione molti chiamarono quel luogo la soglia del mare interno |
proximis autem faucibus utrimque inpositi montes coercent claustra,Abila Africae, Europae Calpe, laborum Herculis metae, quam ob causam indigenae columnas eius dei vocant creduntque perfossas exclusa autem admisisse maria et rerum naturae mutasse faciem | Inoltre i monti posti da entrambe le parti sui vicini stretti restringono i luoghi chiusi, Abila in Africa, Calpe in Europa, i limiti delle fatiche di Ercole, per cui gli indigeni le chiamano colonne di quel dio e credono che dopo averle scavate abbia immesso i mari ancora esclusi e abbia mutato l'aspetto della natura |
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Plinio il Vecchio, Naturalis Historia: Libro 19, Paragrafi 66-69
Latino: dall'autore Plinio il Vecchio, opera Naturalis Historia parte Libro 19, Paragrafi 66-69
[5] Primum ergo de Europa, altrice victoris omnium gentium populi longeque terrarum pulcherrima, quam plerique merito non tertiam portionem fecere, verum aequam, in duas partes ab amne Tanai ad Gaditanum fretum universo orbe diviso | [5] Dunque dapprima riguardo all'Europa, nutrice del popolo vincitore di tutte le genti e di gran lunga la più bella delle terre, che i più giustamente non ritennero la terza parte, ma pari, dopo aver diviso l'intero mondo in due parti dal fiume Tanai allo stretto di Gades |
oceanus a quo dictum est spatio Atlanticum mare infundens et avido meatu terras, quaecunque venientem expavere, demergens resistentes quoque flexuoso litorum anfractu lambit, Europam vel maxime recessibus crebris excavans, sed in quattuor praecipuos sinus, quorum primus a Calpe Hispaniae extimo, ut dictum est, monte Locros, Bruttium usque promunturium, inmenso ambitu flectitur | L'oceano versando il mare Atlantico dal passaggio che è stato detto e sommergendo con avido corso le terre, qualunque lo spaventò mentre arrivava, lambisce anche quelle che resistono con la sinuosa curvatura delle spiagge, incavando soprattutto l'Europa con numerose insenature, ma in quattro principali golfi, di cui il primo da Calpe monte estremo della Spagna, come è stato detto, a Locri, fino al promontorio del Bruzio, si flette con ampia curva |
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