Livio, Ab urbe condita: Libro 34; 05 - 07, pag 2

Livio, Ab urbe condita: Libro 34; 05 - 07

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 34; 05 - 07
Quid in gratulationibus supplicationibusque nisi excellentiorem ornatum adiciunt

Scilicet, si legem Oppiam abrogaritis, non vestri arbitrii erit si quid eius vetare volueritis quod nunc lex vetat: minus filiae, uxores, sorores etiam quibusdam in manu erunt

Nunquam salvis suis exuitur servitus muliebris, et ipsae libertatem quam viduitas et orbitas facit detestantur

In vestro arbitrio suum ornatum quam in legis malunt esse; et vos in manu et tutela, non in servitio debetis habere eas et malle patres vos aut viros quam dominos dici

Invidiosis nominibus utebatur modo consul seditionem muliebrem et secessionem appellando

Id enim periculum est ne Sacrum montem, sicut quondam irata plebs, aut Aventinum capiant
Che cosa mettono di diverso in occasione di pubblici rendimenti di grazie, di pubbliche preghiere, allinfuori di un abbigliamento più elegante

Evidentemente se abrogherete la legge Oppia non vi sarà più possibile vietare loro come vorrete, a vostro arbitrio, qualcuna delle cose ora vietate dalla legge: figlie, mogli, sorelle anche, per alcuni, non vi saranno più così sottomesse

Le donne non escono mai di schiavitù, finché i loro uomini sono in vita; ed esse medesime detestano una libertà che è dovuta alla condizione di vedove o di orfane

Preferiscono che il loro modo di abbigliarsi dipenda da voi piuttosto che da una legge; e voi dovete tenerle sotto il vostro controllo e la vostra protezione, non in istato di schiavitù, e dovete preferire di essere chiamati padri e mariti piuttosto che padroni

Il console si serviva poco fa di parole adatte a provocare la vostra avversione, parlando di sedizione e secessione delle donne

Cè davvero pericolo che occupino il Monte Sacro , come altra volta la plebe spinta dallira, oppure lAventino
Patiendum huic infirmitati est, quodcumque vos censueritis

Quo plus potestis, eo moderatius imperio uti debetis'
Sono costrette ad accettare, nella loro debolezza, tutto quello che voi deciderete

Quanto maggiore è la vostra forza, tanto maggiore deve essere la moderazione nelluso del vostro potere

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