Livio, Ab urbe condita: Libro 30; 04 - 07

Livio, Ab urbe condita: Libro 30; 04 - 07

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 30; 04 - 07

[4] Cum legatis quos mitteret ad Syphacem calonum loco primos ordines spectatae virtutis atque prudentiae seruili habitu mittebat, qui dum in conloquio legati essent vagi per castra alius alia aditus exitusque omnes, situm formamque et universorum castrorum et partium, qua Poeni qua Numidae haberent, quantum interualli inter Hasdrubalis ac regia castra esset, specularentur moremque simul noscerent stationum vigiliarumque, nocte an interdiu opportuniores insidianti essent; et inter crebra conloquia alii atque alii de industria quo pluribus omnia nota essent mittebantur [4] Con i messi da mandare a Siface, Scipione inviò anche di portapacchi e mascherati da servi alcuni centurioni dei primi ordini, ufficiali particolarmente coraggiosi ed intelligenti, i quali, mentre i legati erano in discussione, si dovevano aggirare per il campo chi da una parte chi dall'altra ed studiare ogni accesso e uscita, la posizione e la forma di tutto quanto l'accampamento, nonché degli alloggiamenti presi dai Cartaginesi e di quelli invasi dai Numidi, dovevano, inoltre, osservare la distanza fra il campo di Asdrubale e quello del re e sapere gli usi dei corpi di guardia e delle sentinelle; dovevano, poi, saper dire se, per chi volesse cogliere il nemico con un attacco, fosse più utile agire di giorno o di notte
Cum saepius agitata res certiorem spem pacis in dies et Syphaci et Carthaginiensibus per eum faceret, legati Romani vetitos se reuerti ad imperatorem aiunt nisi certum responsum detur: proinde, seu ipsi staret iam sententia, , seu consulendus Hasdrubal et Carthaginienses essent, consuleret; tempus esse aut pacem componi aut bellum nauiter geri Poiché i colloqui erano abituali, erano di proposito mandati uomini sempre differenti perché tutta la situazione fosse nota a più persone, il rinforzarsi dei colloqui rafforzò ogni giorno più in Siface e per mezzo suo nei Cartaginesi, il sogno di poter concludere la pace, quando i messi dei Romani dissero che Scipione li aveva proibito di ritornare se non avessero avuto una risposta risolutiva; perciò Siface si decidesse, sia che avesse già una buona volta deliberato qualche cosa, sia che ritenesse di dover ancora interrogare Asdrubale e i Cartaginesi; ormai era giunto l attimo di fare la pace o di svolgere coraggiosamente la guerra
Dum consulitur Hasdrubal ab Syphace, ab Hasdrubale Carthaginienses, et speculatores omnia uisendi et Scipio ad comparanda ea quae in rem erant tempus habuit; et ex mentione ac spe pacis neglegentia, ut fit, apud Poenos Numidamque orta cauendi ne quid hostile interim paterentur Mentre Siface sentiva Asdrubale e questi i Cartaginesi, gli osservatori ebbero gran probabilità di indagare ogni cosa e Scipione ebbe il tempo di organizzare tutto quanto gli serviva; tuttavia, il continuo parlare di pace e la speranza che ne sorgeva, causarono presso i Cartaginesi e Siface, come è naturale in una simile condizione, una certa negligenza nel preparare le difese, come se nel frattempo non dovessero vedere alcuna inimicizia

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Livio, Ab urbe condita: Libro 01, 16-30
Livio, Ab urbe condita: Libro 01, 16-30

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 01, 16-30

Tandem relatum responsum, quibusdam, quia nimis cupere Romanus pacem videbatur, iniquis per occasionem adiectis, quae peropportune cupienti tollere indutias Scipioni causam praebuere; ac nuntio regis cum relaturum se ad consilium dixisset, postero die respondit se uno frustra tendente nulli alii pacem placuisse; renuntiaret igitur nullam aliam spem pacis quam relictis Carthaginiensibus Syphaci cum Romanis esse Finalmente giunse la risposta, nella quale i Romani, sfruttando l'impressione ch'essi davano di desiderare appassionatamente la pace, avevano introdotto alcune note intollerabili; esse offrirono a Scipione il destro molto adatto di spezzare larmistizio, cosa che egli voleva soprattutto; al messo del re disse che avrebbe riferito al consiglio di guerra; il giorno dopo, invece, rispose che egli solo si era adoperato, ma invano, per la pace che nessun altro voleva; annunciasse perciò a Siface che non v'era per lui alcuna speranza di pace se non a condizione di abbandonare l'alleanza cartaginese
Ita tollit indutias ut libera fide incepta exsequeretur; deductisque navibuset iam veris principium eratmachinas tormentaque, velut a mari adgressurus Uticam, imponit, et duo milia militum ad capiendum quem antea tenuerat tumulum super Uticam mittit, simul ut ab eo quod parabat in alterius rei curam conuerteret hostium animos, simul ne qua, cum ipse ad Syphacem Hasdrubalemque profectus esset, eruptio ex urbe et impetus in castra sua relicta cum leui praesidio fieret Così i Romani posero fine alla tregua, per procedere all'azione liberi da ogni impegno; ormai era linizio della primavera; Scipione mise in mare le navi e caricò su di esse gli strumenti di guerra e le macchine da lancio, come se avesse l'intenzione di assalire Utica dal mare; mandò duemila soldati ad occupare sopra Utica quell'altura che aveva già tenuto,' sia per deviare l'attenzione dei nemici verso un altro obiettivo, diverso da quello a cui egli mirava, sia per impedire che, mentre egli andava contro Siface e Asdrubale, gli abitanti di Utica con una sortita venissero ad assalire il suo accampamento difeso da uno scarso presidio

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Livio, Ab urbe condita: Libro 03; 25 - 40
Livio, Ab urbe condita: Libro 03; 25 - 40

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 03; 25 - 40

[5] His praeparatis aduocatoque consilio et dicere exploratoribus iussis quae comperta adferrent Masinissaque, cui omnia hostium nota erant, postremo ipse quid pararet in proximam noctem proponit; tribunis edicit ut ubi praetorio dimisso signa concinuissent extemplo educerent castris legiones [5] Pronta ogni cosa, Scipione riunì il consiglio di guerra e comandò agli informatori di riferire ciò che erano venuti a conoscere; invitò poi Massinissa a dare notizia di tutto quanto riscontrava i nemici e che a lui era ben noto; alla fine egli stesso espose il suo piano per la prossima notte; alle guide ordinò di dirigere le schiere subito fuori del campo, quando, sciolto il consiglio, fossero suonati i soliti segnali
Ita ut imperaverat signa sub occasum solis efferri sunt coepta; ad primam ferme vigiliam agmen explicauerunt; media nocteseptem enim milia itineris erantmodico gradu ad castra hostium peruentum est Così come aveva ordinato, verso il tramonto si accinsero ad uscire le insegne militari; circa alla prima vigilia le truppe marciaronoo; a mezzanotte, dopo aver percorso sette miglia, a passo controllato giunsero nei pressi del campo nemico

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Livio, Ab urbe condita: Libro 06, 41-42
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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 06, 41-42

Ibi Scipio partem copiarum Laelio Masinissamque ac Numidas attribuit et castra Syphacis inuadere ignesque conicere iubet Qui Scipione assegnò parte dell'esercito con Massinissa a Lelio e i Numidi e ordinò di dare l'assalto all'accampamento di Siface e di gettarvi dentro il fuoco
Singulos deinde separatim Laelium ac Masinissam seductos obtestatur ut quantum nox providentiae adimat tantum diligentia expleant curaque: se Hasdrubalem Punicaque castra adgressurum; ceterum non ante coepturum quam ignem in regiis castris conspexisset Presi poi da parte uno per volta Lelio e Massinissa, affidò a loro che riparassero con prudenza e fretta a tutti gli inconvenienti che la notte impediva di immaginare; egli, da parte sua, avrebbe assalito Asdrubale e l'accampamento cartaginese, azione che non avrebbe, tuttavia, intrapreso prima di aver scorto le fiamme nel campo di Siface

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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 40; 21 - 25

Neque ea res morata diu est; nam ut primis casis iniectus ignis haesit, extemplo proxima quaeque et deinceps continua amplexus totis se passim dissipavit castris La cosa non ritardò a riscontrarsi; infatti, come il fuoco si appiccò alle capanne più vicine, subito dopo circondò quelle che seguivano e dopo invadendo le altre, si diffuse qua e là per tutto l'accampamento

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