Livio, Ab urbe condita: Libro 29; 21 - 24, pag 5

Livio, Ab urbe condita: Libro 29; 21 - 24

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 29; 21 - 24
Quicquid militum nauiumque in Sicilia erat cum Lilybaeum conuenisset et nec urbs multitudinem hominum neque portus naues caperet, tantus omnibus ardor erat in Africam traiciendi ut non ad bellum duci uiderentur sed ad certa uictoriae praemia Poiché tutte le milizie e tutte le navi che vi erano in Sicilia si erano adunate al Lilibeo, né la città poteva contenere la folla degli uomini, né il porto le navi; era così grande l'ardore di passare in Africa che a tutti appariva non di essere condotti alla guerra, ma ad un sicuro premio della vittoria
Praecipue qui superabant ex Cannensi exercitu milites illo non alio duce credebant nauata rei publicae opera finire se militiam ignominiosam posse In modo speciale quei soldati che erano sopravvissuti all'esercito di Canne erano convinti che con quel generale e con nessun altro avrebbero potuto metter fine al loro verecondo servizio militare, dopo aver compiuto accuratamente il loro dovere verso lo stato
Et Scipio minime id genus militum aspernabatur, ut qui neque ad Cannas ignauia eorum cladem acceptam sciret neque ullos aeque ueteres milites in exercitu Romano esse expertosque non uariis proeliis modo sed urbibus etiam oppugnandis Scipione, dal canto suo, non disprezzava affatto quei soldati, come colui che sapeva che la sconfitta di Canne non era stata provocata dalla loro viltà e che nell'esercito romano non vi erano soldati superstiti come loro ed egualmente esperti non solo dei diversi tipi di battaglie, ma anche dell'arte di accerchiare la città

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Quinta et sexta Cannenses erant legiones La quinta e la sesta erano le legioni di Canne
Eas se traiecturum in Africam cum dixisset, singulos milites inspexit, relictisque quos non idoneos credebat in locum eorum subiecit quos secum ex Italia adduxerat, suppleuitque ita eas legiones ut singulae sena milia et ducenos pedites, trecenos haberent equites Dopo aver detto che le avrebbe trasmigrate in Africa, passò in rassegna ad uno ad uno i soldati e, eliminati quelli che non riteneva all'altezza, li sostituì con quelli che aveva portato con sé dall'Italia e ultimò così quelle legioni, in modo che ciascuna avesse seimiladuecento fanti e trecento cavalieri

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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 27; 50 - 51

Sociorum item Latini nominis pedites equitesque de exercitu Cannensi legit Dall'esercito di Canne scelse anche soldati di fanteria e di cavalleria fra gli associati di stirpe latina

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