Livio, Ab urbe condita: Libro 29; 21 - 24, pag 4

Livio, Ab urbe condita: Libro 29; 21 - 24

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 29; 21 - 24

Ceterum Hasdrubal, memor et cum Scipione initae regi societatis et quam uana et mutabilia barbarorum ingenia essent, ueritus ne, si traiecisset in Africam Scipio, paruum uinculum eae nuptiae essent, dum accensum recenti amore Numidam habet perpellit blanditiis quoque puellae adhibitis ut legatos in Siciliam ad Scipionem mittat per quos moneat eum ne prioribus suis promissis fretus in Africam traiciat Asdrubale, di conseguenza, rammentando che fra Scipione e il re vi era stato un patto d'amicizia e ben sapendo quanto vana ed incostante sia la natura dei barbari, per paura che quelle nozze potessero divenire un vincolo poco sicuro se Scipione fosse passato in Africa, si avvalse del fatto di avere ancora in mano il Numida acceso dal nuovo amore e, invitando in suo soccorso le voluttuose carezze della figlia, spinse Siface a mandare dei messi a Scipione per avvertirlo di non contare più sulle sue passate garanzie per il suo passaggio in Africa
Se et nuptiis ciuis Carthaginiensis, filiae Hasdrubalis quem uiderit apud se in hospitio, et publico etiam foedere cum populo Carthaginiensi iunctum optare primum ut procul ab Africa, sicut adhuc fecerint, bellum Romani cum Carthaginiensibus gerant, ne sibi interesse certaminibus eorum armaque aut haec aut illa abnuentem alteram societatem sequi necesse sit Egli, invero, a causa delle nozze con una fanciulla cittadina di Cartagine, figlia di quell'Asdrubale che egli aveva visto ospite in casa sua, e a cagione di un pubblico trattato col quale si era legato col popolo di Cartagine, sognava per prima cosa che i Romani conducessero la guerra contro i Cartaginesi lontano dall'Africa come fino ad ora avevano fatto, affinché non fosse a lui necessario intervenire nei loro conflitti e seguire queste o quelle armi, rinnegando una delle due alleanze
Si non abstineat Africa Scipio et Carthagini exercitum admoueat, sibi necessarium fore et pro terra Africa in qua et ipse sit genitus et pro patria coniugis suae proque parente ac penatibus dimicare Se Scipione non si fosse tenuto lontano dall'Africa, egli sarebbe stato costretto a lottare per la sua terra africana nella quale egli era nato, per la terra d'origine di sua moglie, per il padre di lei e per i suoi penati

Maybe you might be interested

Livio, Ab urbe condita: Libro 27; 50 - 51
Livio, Ab urbe condita: Libro 27; 50 - 51

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 27; 50 - 51

[24] Cum his mandatis ab rege legati ad Scipionem missi Syracusis eum conuenerunt [24] Con questo esatto mandato i messi del re si incontrarono con Scipione a Siracusa
Scipio quamquam magno momento rerum in Africa gerendarum magnaque spe destitutus erat, legatis propere priusquam res uolgaretur remissis in Africam litteras dat ad regem quibus etiam atque etiam monet eum ne iura hospitii secum neu cum populo Romano initae societatis neu fas fidem dexteras deos testes atque arbitros conuentorum fallat Il generale romano, per quanto si percepisse privato di un valido aiuto per la sua impresa d'Africa e si cogliesse tradito nella sua grande speranza, tuttavia, prima che la notizia si diffondesse, si velocizzò a rimandare i messi di Siface in Africa con una lettera per il re, nella quale insisteva nell'esortarlo a non infrangere verso di lui le leggi dell'ospitalità né i patti sanciti col popolo romano, e a non ingannare la giustizia e la fede, le strette di mano e gli dei testimoni ed arbitri dei patti consacrati

Maybe you might be interested

Livio, Ab urbe condita: Libro 33; 01 - 25
Livio, Ab urbe condita: Libro 33; 01 - 25

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 33; 01 - 25

Ceterum quando neque celari aduentus Numidarum poterat--uagati enim in urbe obuersatique praetorio erant--et, si sileretur quid petentes uenissent, periculum erat ne uera eo ipso quod celarentur sua sponte magis emanarent, timorque in exercitum incederet ne simul cum rege et Carthaginiensibus foret bellandum, auertit a uero falsis praeoccupando mentes hominum, et uocatis ad contionem militibus non ultra esse cunctandum ait; instare ut in Africam quam primum traiciat socios reges Pertanto, dato che non era più possibile a Scipione nascondere l'arrivo dei Numidi, mentre i soldati, girando per la città, si erano riversati fino al pretorio, e poiché egli aveva paura che, se avesse taciuto che cosa i Numidi erano venuti a chiedere, c'era rischio che quelle stesse cose che si volevano nascondere uscissero fuori istintivamente e si generasse nell'esercito il timore di dover combattere nello stesso tempo contro il re e contro i Cartaginesi, con fasulle notizie prevenne e distolse dalla verità la mente degli uomini e ai soldati convocati in adunanza dichiarò che non era il caso di indugiare: i re alleati, infatti, lo incalzavano a passare il più presto possibile in Africa
Masinissam prius ipsum ad C Laelium uenisse querentem quod cunctando tempus tereretur: nunc Syphacem mittere legatos idem admirantem quae tam diuturnae morae sit causa postulantemque ut aut traiciatur tandem in Africam exercitus aut, si mutata consilia sint, certior fiat ut et ipse sibi ac regno suo possit consulere Lo stesso Massinissa per il primo era venuto da Lelio a dolersi perché si consumava il tempo ad aspettare; Siface, poi, aveva subito mandato dei messi a chiedere meravigliato quale fosse la causa di così lungo ritardo, esigendo che, o l'esercito romano fosse fatto passare una buona volta in Africa, o, se i piani erano mutati, egli ne fosse informato per potere provvedere a se stesso ed al suo esercito

Maybe you might be interested

Livio, Ab urbe condita: Libro 29; 28 - 31
Livio, Ab urbe condita: Libro 29; 28 - 31

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 29; 28 - 31

Itaque satis iam omnibus instructis apparatisque et re iam non ultra recipiente cunctationem, in animo sibi esse Lilybaeum classe traducta eodemque omnibus peditum equitumque copiis contractis quae prima dies cursum nauibus daret dis bene iuuantibus in Africam traicere Perciò, giacché ormai tutti i preparativi erano stati fatti e l'attuazione dell'impresa non accettava un ulteriore ritardo, egli aveva l'intenzione di far venire la flotta al Lilibeo e, raccolte là tutte le truppe di fanteria e di cavalleria, nel primo giorno che fosse favorevole alla traversata, trasportare l'esercito in Africa colla benevolenza degli dei
Litteras ad M Pomponium mittit ut, si ei uideretur, Lilybaeum ueniret ut communiter consulerent quas potissimum legiones et quantum militum numerum in Africam traiceret Mandò poi una lettera a Pomponio perché venisse al Lilibeo, se lo riteneva idoneo, per consultarsi insieme con lui quale fosse il massimo contingente di soldati legionari e quanti soldati si potessero trasferire in Africa

Maybe you might be interested

Livio, Ab urbe condita: Libro 10, 16-34
Livio, Ab urbe condita: Libro 10, 16-34

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 10, 16-34

Item circum oram omnem maritimam misit ut naues onerariae comprensae Lilybaeum omnes contraherentur Mandò, inoltre, messaggi per tutto il litorale perché le navi da carico sequestrate si concentrassero al Lilibeo

Maybe you might be interested

Livio, Ab urbe condita: Libro 27; 35 - 37
Livio, Ab urbe condita: Libro 27; 35 - 37

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 27; 35 - 37

Livio, Ab urbe condita: Libro 27; 25 - 26
Livio, Ab urbe condita: Libro 27; 25 - 26

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 27; 25 - 26

Livio, Ab urbe condita: Libro 21; 01-10

Livio, Ab urbe condita: Libro 22; 01-10

Livio, Ab urbe condita: Libro 22; 11-20

Livio, Ab urbe condita: Libro 21; 31-40

Livio, Ab urbe condita: Libro 33; 26 - 49

Livio, Ab urbe condita: Libro 45; 01 - 22