In ambito italiano la devozione nei confronti della testa mozzata del Santo va fatta risalire al suo leggendario trasporto a Roma nel 1130 quando essa venne ospitata nella chiesa di San Silvestro in capite.
Durante il Rinascimento, all'immagine della testa del Battista, posta su un piatto su una coppa o semplicemente recisa, venne adottata da alcune confraternite della Misericordia e degli ordini religiosi che si occupavano dei condannati a morte. Emerge il contrasto tra la bellezza del volto eburneo di Salomè e il ghigno torvo della serva al suo fianco, e dall'altro quello tra l'elegante testa di San Giovanni, ai tratti grossolani e popolari del carnefice sulla destra. In realtà, mentre la bellezza di Salomè va intesa come una qualità puramente esteriore della persona, nel caso del Battista la bellezza fisica corrisponde all santità morale e dunque l'essere coincide con il suo apparire