La macabra apparizione, verso cui si indirizzano gli sguardi di tutti i partecipanti al banchetto, provoca diverse reazioni emotive, espresse attraverso gli atteggiamenti del corpo e i gesti delle mani: Erode al centro, le tiene giunte, a significare la tristezza che secondo Marco la richiesta di Salomè aveva suscitato in lui; altri rimangono impassibili con le braccia conserte altri ancora sollevano una mano mostrandone il palmo in segno di meraviglia;
Salomè, ancora intenta nella danza, tradisce il suo senso di orrore di fronte al triste trofeo solo attraverso la sua mano sinistra, aperta a ventaglio verso terra. Con un tono sempre in bilico tra sacro e profano, il Ghirlandaio riesce a conciliare il dramma narrato dal Vangelo con le consuetudini della sua epoca, attraverso una fedele ricostruzione in tutti i particolari, di un convivio:
- il nano in primo piano a sinistra, immancabile negli intrattenimenti dell'alta società rinascimentale
- la disposizione dei commensali
- gli oggetti che compaiono sulla tavola