Gustav Klimt, vita e opere: riassunto

Gustav Klimt, vita e opere: riassunto

Gustav Klimt è il maggiore esponente dell’Art Nouveau in Austria

Nasce a Vienna intorno al 1860 (morirà nel 1918) e decide di non frequentare l'Accademia: era fondamentale l'approccio con il materiale, preferisce frequentare una scuola di arti e mestieri dove impara le varie tecniche di lavorazione dei diversi materiali, tra cui i metalli. Viene chiamato dall'Imperatore per rifondare l'arte austriaca: in L'Interno del vecchio Burgtheater di Vienna, Klimt viene incaricato di rappresentare realisticamente il teatro durante l'ultima rappresentazione al suo interno prima che venga abbattuto e lui cerca il massimo del realismo, informandosi anche sulle singole persone presenti in sala per raffigurarle al meglio. È ancora legato ai canoni tradizionali, alla rappresentazione realistica.

Klimt mostra cosa intenda per arte nuova, ovvero un'opera che non sia solo pittura, ma anche scultura: la cornice è parte integrante del dipinto, come avviene anche in Giuditta, tema che verrà raffigurato in varie opere. In quest'altra opera, il tema biblico è soltanto accennato, la testa di Oloferne che Giuditta tiene in mano è appena visibile. La donna raffigurata è una stilista con cui Klimt aveva una relazione e i gioielli rappresentati sono quelli disegnati dalla donna.

L'arte, per Klimt, aveva lo scopo di esprimere la modernità e il predominio culturale della classe borghese. Non viene più indirizzata a una classe elitaria, ma a tutti; l'uomo diviene protagonista dell'arte, che arriva a comprendere ogni ambito della produzione artigianale. Fonda la rivista Ver Sacrum e sostiene la costruzione del Palazzo della Secessione, espressione del suo concetto di arte totale, che si estrinseca soprattutto nel Fregio di Beethoven

Fregio di Beethoven. Si trova all'interno del Palazzo della Secessione: è un elemento di pittura accostato a una scultura, si trova in ambito architettonico in cui si trovavano anche elementi musicali, un esempio lampante dell'opera d'arte totale. Klimt cerca di fissare sulla parete il concetto di arte: essa deve essere una spinta e un veicolo verso la felicità, deve essere utile ad ogni uomo. Il desiderio di felicità si placa solo con la poesia, con l'arte e, quindi, con l'amore. L'ambiente architettonico in cui il fregio è situato è volutamente spoglio: si seguono i canoni dell'architetto Adolf Loos, che è riassumibile nel concetto "less is more". I fregi, staccabili, rappresentano la lotta che l'uomo deve compiere per dare uno scopo alla propria vita, per raggiungere la felicità: rappresenta un eroe wagneriano, Sigfrido, che lotta contro le forze ostili con l'aiuto delle Muse per poi arrivare a placarsi nella poesia e nell'amore, simboleggiato da un abbraccio tra un uomo e una donna. I volti non vengono visti in questa ultima scena: si vede la chioma di un albero, mentre l'abbraccio è talmente forte che anche le gambe dei due personaggi sono avvinghiate, ricordando le radici di una pianta.

Il Bacio. Klimt era stato a Ravenna, dove aveva visto i mosaici bizantini di Giustiniano e Teodora a S. Vitale, e resta affascinato dalle figure appiattite, dal fondo dorato che rende ricca la composizione, della ricchezza dei colori: dopo questo viaggio in Italia, la sua pittura diventa ancora più ridondante, i tratti dorati vengono ancor più esasperati. I colori vengono quindi usati in senso primitivo (oro = ricchezza) e introduce anche il tema delle linee sinuose, che, in quest'opera, servono ad enfatizzare la sensualità della scena; l'appiattimento derivato dall'arte bizantina fa risaltare i motivi delle vesti, che vengono decorati in modo diverso: il mantello dell'uomo ha una decorazione a rettangoli bianchi e neri, mentre il vestito della donna ha un motivo a cerchi colorati.

 

ballerina - Gustav Klimt, 1916-18
ballerina - Gustav Klimt, 1916-18

a Ravenna Klimt si convertì a l'oro. Visitò nel 1903 i mosaici bizantini e decise di avvolgere le sue modelle in una luminosità sfolgorante. Accese...