Invece di visualizzare l'immagine del volto di Cristo, il pittore ottocentesco ci mescola al gruppo dei romani e dei pretoriani che assistono sconcertati alla condanna di Gesù da parte della folla inferocita, mentre Pilato avvolto nella toga si sporge dalla balaustra nel vano tentativo di scagionare Gesù ma ricevendo risposta di crocifiggerlo.
E' altresì vero che il procuratore romano da abile politico vuole rendersi conto della pericolosità di Gesù quanto a una possibile sommossa, e intende vagliare l'appoggio da parte del Popolo. sottomettendolo al giudizio di quest'ultimo, si rivela un consumato diplomatico. La ricostruzione storico- archeologica è frutto dello storicismo ottocentesco: arredi, architetture, vesti e armature, ci restituiscono una Palestina romana e Imperiale molto convincente e per questo motivo particolarmente realistica.
La figura di Cristo, con il busto denudato e coronato di spine, le braccia legate dietro la schiena, si staglia in controluce. La patrona in primo piano a destra, che si volge indietro a occhi bassi con l'espressione di rammarico è la moglie di Pilato di cui si accenna nel Vangelo di Matteo secondo l'evangelista la donna aveva pregato il marito di trattare con prudenza la vicenda poiché un misterioso sogno premonitore l'aveva agitata la notte precedente