Gellio, Notti attiche: Liber 5, 15-17, pag 2

Gellio, Notti attiche: Liber 5, 15-17

Latino: dall'autore Gellio, opera Notti attiche parte Liber 5, 15-17
[1] De videndi ratione deque cernendi natura diversas esse opiniones philosophorum animadvertimus [1] Sul procedimento del vedere e sulla natura del distinguere vediamo che ci sono diverse opinioni dei filosofi
[2] Stoici causas esse videndi dicunt radiorum ex oculis in ea, quae videri queunt, emissionem aerisque simul intentionem [2] Gli Stoici dicono che le cause del vedere sono in quelle dei raggi degli occhi, che possono vedersi, e un'emissione ed insieme un'intensità dell'aria
[3] Epicurus afluere semper ex omnibus corporibus simulacra quaedam corporum ipsorum eaque sese in oculos inferre atque ita fieri sensum videndi putat [3] Epicuro pensa che da tutti i corpi fluiscano sempre alcune immagini dei corpi stessi e che queste penetrino negli occhi e diventare così il senso della vista

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Gellio, Notti attiche: Liber 12, 2-3
Gellio, Notti attiche: Liber 12, 2-3

Latino: dall'autore Gellio, opera Notti attiche parte Liber 12, 2-3

[4] Plato existimat genus quoddam ignis lucisque de oculis exire idque coniunctum continuatumque vel cum luce solis vel cum alterius ignis lumine sua vi et externa nixum efficere, ut, quaecumque offenderit inlustraveritque, cernamus [4] Platone ritiene che dagli occhi esca un certo tipo di fuoco e di luce ed esso unito e prolungato o con la luce del sole o con la luce di un altro fuoco con la sua forza e quella esterna produce una spinta, cosicché vediamo qualunque cosa abbia colpito e illuminato
[5] Sed hic aeque non diutius muginandum, eiusdemque illius Enniani Neoptolemi, de quo supra scripsimus, consilio utendum est, qui degustandum ex philosophia censet, non in eam ingurgitandum [5] Ma da non analizzare giustamente troppo a lungo questo, bisogna usare il consiglio, di quello stesso Enniano Neottolemo, di cui abbiamo scritto sopra, che ritiene doversi gustare la filosofia, non immergersi in essa

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Latino: dall'autore Gellio, opera Notti attiche parte Liber 14, 2-4

[XVII] Quam ob causam dies primi post Kalendas, Nonas, Idus atri habeantur; et cur diem quoque quartum ante Kalendas vel Nonas vel Idus quasi religiosum plerique vitent [XVII] Per quale motivo i primi giorni dopo le Calende, le None, le Idi sono considerati funesti; e perché i più evitano anche il quarto giorno prima delle Calende o le None o le Idi come superstizioso
[1] Verrius Flaccus in quarto de verborum significatu dies, qui sunt postridie kalendas, Nonas, Idus, quos vulgus imperite "nefastos" dicit, propter hanc causam dictos habitosque "atros" esse scribit [1] Verrio Flacco nel quarto libro sul significato delle parole scrive che i giorni, che capitano il giorno dopo le Calende, le None, le idi, che il volgo chiama erroneamente "nefasti", per questo motivo detti e ritenuti essere "funesti"

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[2] "Urbe" inquit "a Gallis Senonibus recuperata L [2] Dice: "Liberata la città dai Galli Senoni L
Atilius in senatu verba fecit Q Atilio in senato disse che il tribuno militare Q

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Sulpicium tribunum militum ad Alliam adversus Gallos pugnaturum rem divinam dimicandi gratia postridie Idus fecisse; tum exercitum populi Romani occidione occisum et post diem tertium eius diei urbem praeter Capitolium captam esse; compluresque alii senatores recordari sese dixerunt, quotiens belli gerendi gratia res divina postridie Kalendas, Nonas, Idus a magistratu populi Romani facta esset, eius belli proximo deinceps proelio rem publicam male gestam esse Sulpicio sul punto di attaccare contro i Galli presso l'Allia aveva fatto il giorno dopo le Idi un rito divino a favore del combattere; che allora fu distrutto in una strage l'esercito del popolo romano e dopo il terzo giorno di tale giorno la città oltre il Campidoglio era stata presa; e molti altri senatori dissero che loro ricordavano, quante volte a motivo della guerra era stato fatto un rito divino il giorno dopo le Calende, le None, le Idi dal magistrato del popolo romano, che sempre nel combattimento successivo di questa guerra poi lo stato era stato governato male