È detto anche reticolo sarcoplasmatico del Veratti, dal nome di chi nel 1917 riuscì a intravedere una rete nel sarcoplasma intermiofibrillare.
Negli anni 50, quando venne messo a punto il ME, Porter e Palade ne descrissero l'ultrastruttura, mentre i fisiologi cominciarono a studiare intensamente la fibra muscolare in preparati isolati di anfibi. Questa osservazione mise in evidenza come nel complesso si tratti di una struttura chiusa in cui i tubicini sono variamente anastomizzati lasciando delle cavità apparenti grazie alla presenza di tre tipi di sarcotubuli:
- cisterne fenestrate: serie di sarcotubuli appiattiti anastomizzati a formare una fitta rete a maglie in rapporto con la parte centrale del sarcomero. Sono disposte in senso trasversale rispetto all'asse delle miofibrille e ne circondano tutto il perimetro;
- tubuli longitudinali paralleli alle miofibrille: originano sia da un lato che dall'altro delle cisterne fenestrate e si dirigono in senso longitudinale dalla cisterna fenestrata verso le linee Z (senza raggiungerle nei mammiferi), confluendo nelle cisterne terminali;
- cisterne terminali: formazioni trasversali di ampio calibro che circondano perimetralmente ciascuna miofibrilla. Negli anfibi si trovano a livello delle linee Z, mentre nei mammiferi al confine tra disco scuro ed emidisco chiaro, così da aumentare il numero di cisterne terminali per sarcomero. Dirimpetto a una cisterna terminale se ne trova un'altra analoga alla precedente.