Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 01; 154-187, pag 4

Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 01; 154-187

Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 01; 154-187
[180] Etenim si nunc aliquid adsequi se putant qui ostium Ponti viderunt et eas angustias per quas penetravit ea, quae est nominata Argo, quia Argivi in ea delecti viri Vecti petebant pellem inauratam arietis, aut ii qui Oceani freta illa viderunt, Europam Libyamque rapax ubi dividit unda, quod tandem spectaculum fore putamus, cum totam terram contueri licebit eiusque cum situm, formam, circumscriptionem, tum et habitabiles regiones et rursum omni cultu propter vim frigoris aut caloris vacantis [180] Infatti se ora ritengono di aver ottenuto qualcosa coloro che hanno visitato il Ponto e lo stretto attraverso il quale passò la nave, che è chiamata Argo, perché uomini argivi imbarcati su di essa cercavano di conquistare la pelle dorata dellariete, o coloro che hanno visto quel famoso stretto dellOceano, dove londa furiosa separa lEuropa e la Libia, immaginiamo infine quale sarà lo spettacolo, quando sarà possibile contemplare la terra intera e non solo la posizione, la forma, la circonferenza di essa, ma anche le regioni abitabili in opposizione a quelle del tutto prive di vita per leccessiva violenza del freddo o del caldo
[181] Nos enim ne nunc quidem oculis cernimus ea quae videmus; neque est enim ullus sensus in corpore, sed, ut non physici solum docent, verum etiam medici qui ista aperta et patefacta viderunt, viae quasi quaendam sunt ad oculos, ad auris, ad naris a sede animi perforatae [181] Infatti ora indubbiamente noi non distinguiamo con gli occhi ciò che vediamo; infatti nel corpo non cè alcuna facoltà di percepire, ma, come insegnano non solo i naturalisti, ma anche i medici che hanno visto questi organi sezionati e messi in evidenza, esistono quasi delle condutture che dalla sede dellanima portano agli occhi, alle orecchie, alle narici
[182] Itaque saepe aut cogitatione aut aliqua vi morbi impediti apertis atque integris et oculis et auribus nec videmus nec audimus, ut facile intellegi possit animum et videre et audire, non eas partis quae quasi fenestrae sint animi, quibus tamen sentire nihil queat mens, nisi id agat et adsit [182] Perciò spesso o per qualche pensiero o perché siamo colpiti da qualche grave malattia, non vediamo né sentiamo pur avendo gli occhi e le orecchie aperti ed efficienti, per cui si può dedurre che lanima vede e sente, non quelle parti che potrebbero essere come finestre dellanima, alle quali tuttavia la mente non permette di percepire, se non facesse e non favorisse ciò

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Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 01; 188-229

[183] Quid quod eadem mente res dissimillimas comprendimus, ut colorem, saporem, calorem, odorem, sonum [183] Che dire del fatto che con una stessa mente percepiamo cose tanto diverse, come il colore, il sapore, il calore, lodore, il suono
Quae numquam quinque nuntiis animus cognosceret, nisi ad eum omnia referrentur et is omnuim iudex solus esset Lanima non le riconoscerebbe mai con i suoi cinque messaggeri, se non facessero tutte capo ad essa e non fosse essa stessa lunico giudice di tutte

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Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 03; 85-109

[184] Atque ea profecto tum multo puriora et dilucidiora cernentur, cum quo natura fert liber animus pervenerit [184] Dunque certamente queste percezioni saranno viste molto più pure e più limpide, quando lanima, libera, avrà raggiunto la sua destinazione naturale
[185] Nam nunc quidem, quamquam foramina illa quae patent ad animum a corpore, callidissimo artificio natura fabricata est, tamen terrenis concretisque corporibus sunt intersaepta quodam modo; cum autem nihil erit praeter animum, nulla res obiecta impedit quo minus percipiat quale quidque sit [185] Infatti ora certamente, sebbene quei fori che aprono un passaggio dal corpo allanima siano stati realizzati dalla natura con unarte eccezionale, tuttavia sono in qualche modo ostruiti da particelle terrene e condensate; ma quando non ci sarà più nulla tranne lanima, nessun ostacolo le impedirà di percepire le qualità di ogni cosa

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[186] Quamvis copiose haec diceremus, si res postularet, quam multa, quam varia, quanta spectacula animus in locis caelestibus esset habiturus [186] Se trovassi argomenti per dirti queste cose per lungo tempo, quanto numerosi, quanto vari, quanto grandi sono gli spettacoli che lanima avrà nelle sedi celesti
[187] Quae quidem cogitans soleo saepe mirari non nullorum insolentiam philosophorum, qui naturae cognitionem admirantur eiusque inventori et principi gratias exultantes agunt eumque venerantur ut deum; liberatos enim se per eum dicunt gravissimis dominis, terrore sempiterno et diurno ac nocturno metu [187] Certamente pensando queste cose sono solito meravigliarmi spesso dellirriverenza di alcuni filosofi, che ammirano la conoscenza della natura e compiono entusiastici ringraziamenti verso il suo inventore e il suo maestro e lo venerano come un dio; infatti dicono che grazie a lui sono stati liberati dai padroni tanto insopportabili, il terrore eterno e la paura diurna e notturna

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