[1] Animadverti, Brute, saepe Catonem, avunculum tuum, cum in senatu sententiam diceret, locos graves ex philosophia tractare abhorrentes ab hoc usu forensi et publico, sed dicendo consequi tamen, ut illa etiam populo probabilia viderentur | [1] Ho visto più volte, o Bruto, che Catone, tuo zio materno, quando interviene in Senato, tratta importanti problemi filosofici e che, anche se sono problemi estranei alla normale pratica delloratoria giudiziaria e politica, egli è in grado, con la sua abilità oratoria, di far sembrare attendibili questi ragionamenti anche alla gente comune |
[2] Quod eo maius est illi quam aut tibi aut nobis, quia nos ea philosophia plus utimur, quae peperit dicendi copiam, et in qua dicuntur ea, quae non multum discrepent ab opinione populari, Cato autem, perfectus mea sententia Stoicus, et ea sentit, quae non sane probantur in volgus, et in ea est haeresi, quae nullum sequitur florem orationis neque dilatat argumentum, minutis interrogatiunculis quasi punctis, quod proposuit, efficit | [2] E ciò è un fatto molto più importante per lui di quanto non lo sia per me o per te, poiché noi due abbiamo più confidenza con quella filosofia, che ha originato la ricchezza e lesuberanza del parlare e che tratta concetti che non di discostano molto da ciò che pensa luomo comune; al contrario, Catone, che, secondo me è il modello perfetto dello stoico, non soltanto è portatore di idee, che non è possibile far conoscere alla gente del popolo, ma fa parte di quella setta, che non dà importanza a nessun abbellimento stilistico e espressivo e che non allarga molto la trattazione, perché anzi dimostra largomento trattato nel discorso con domande chiare, coincise e graffianti |
[3] Sed nihil est tam incredibile, quod non dicendo fiat probabile, nihil tam horridum, tam incultum, quod non splendescat oratione et tamquam excolatur | [3] Non esiste, però, nessun argomento in apparenza così inverosimile, che una presentazione adatta non possa far apparire credibile, nessuno così materiale e disordinato che lo studio e il lavoro della tecnica oratoria non possano far sembrare estremamente curato e brillante |
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Quod cum ita putarem, feci etiam audacius quam ille ipse, de quo loquor | E poiché sono sempre stato certo di ciò che ho appena detto, mi sono comportato in modo più audace di colui di cui sto parlando |
Cato enim dumtaxat de magnitudine animi, de continentia, de morte, de omni laude virtutis, de dis inmortalibus, de caritate patriae Stoice solet oratoriis ornamentis adhibitis dicere, ego tibi illa ipsa, quae vix in gymnasiis et in otio Stoici probant, ludens conieci in communes locos | Catone, infatti, che segue pedissequamente le regole della dottrina stoica, anche se usa le attrattive della retorica, è abituato a trattare quasi solo la grandezza dellanimo, la capacità di sapersi dominare, il problema della morte, tutti i meriti della virtù, gli dèi immortali, lamore per la patria: io, invece, ho cercato in questa opera dedicata a te, di riassumere, come in un piacevole esercizio e con discorsi comprensibili a tutti, quelle affermazioni che gli Stoici cercano, con impegno faticoso, di rendere accessibili nelle scuole e nello studio primario |
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Latino: dall'autore Cicerone, opera Paradoxa Stoicorum parte 03; 20-26
[4] Quae quia sunt admirabilia contraque opinionem omnium [ab ipsis etiam paradoxa appellantur], temptare volui possentne proferri in lucem [id est in forum], et ita dici, ut probarentur, an alia quaedam esset erudita, alia popularis oratio, eoque hos locos scripsi libentius, quod mihi ista paradoxa quae appellant maxime videntur esse Socratica longeque verissima | [4] E queste tesi paradossali, proprio perché sono strane e si scontrano con lopinione pubblica ( gli Stoici li definiscono paradossi), ho cercato appunto di dimostrare se si riusciva ad evidenziarle, proprio tra il pubblico del Foro, e se era possibile presentarle in modo che fossero comprensibili o se, riuscito inutile questo tentativo, fosse necessario arrivare alla conclusione che la trattazione dei dotti sia allopposto di quella delluomo del popolo; con grande entusiasmo ho composto questi luoghi comuni anche perché essi ( definiti dagli Stoici paradossi), mi appaiono estremamente veri, come se fossero stati dettati da Socrate |
[5] Accipies igitur hoc parvum opusculum lucubratum his iam contractioribus noctibus, quoniam illud maiorum vigiliarum munus in tuo nomine apparuit, et degustabis genus exercitationum earum, quibus uti consuevi, cum ea, quae dicuntur in scholis thetiks, ad nostrum hoc oratorium transfero dicendi genus | [5] Ricevi, quindi, ti prego, questa mia piccola opera, che ho scritto alla luce della lanterna in queste notti che ormai diventano sempre più corte, poiché quellaltro mio lavoro, nato da notti insonni più lunghe, portava il tuo nome sul titolo: prenderai così confidenza con quelle esercitazioni, con le quali io non ho più confidenza da molto tempo, quando io trasporto a questo nostro modo di esposizione oratoria le argomentazioni che nelle lezioni scolastiche sono presentate come tesi |
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Hoc tamen opus in acceptum ut referas, nihil postulo; non enim est tale, ut in arce poni possit quasi illa Minerva Phidiae, sed tamen ut ex eadem officina exisse appareat | Non mi illudo affatto che tu definisca questa mia fatica una cosa importante: non è infatti un lavoro che si evidenzi su tutti gli altri, come se fosse la celebre Atena di Fidia, anche se ho la pretesa che possa dare limpressione di essere uscito dalla stessa fucina |