Cicerone, In Verrem: 02; 03-56-60, pag 2

Cicerone, In Verrem: 02; 03-56-60

Latino: dall'autore Cicerone, opera In Verrem parte 02; 03-56-60
Teneo, teneo, inquam, in mediis vectigalibus populi Romani, in ipsis fructibus provinciae Siciliae furem manifesto avertentem rem frumentariam omnem, pecuniam maximam, teneo, inquam, ita ut negare non possit

Nam quid hic dicet

Sponsio facta est cum cognitore tuo Apronio de fortunis tuis omnibus, ni socium te sibi in decumis esse dictitaret; exspectant omnes quantae tibi ea res curae sit, quem ad modum hominum existimationi te atque innocentiam tuam probari velis

Hic tu medicum et haruspicem et praeconem tuum recuperatores dabis aut etiam illum ipsum quem tu in cohorte tua Cassianum iudicem habebas, si qua res maior esset, Papirium Potamonem, hominem severum ex vetere illa equestri disciplina
Ecco, ho in pugno, ho in pugno, lo ripeto, un ladro colto sul fatto, mentre fa man bassa delle entrate del popolo romano, e precisamente dei proventi della provincia di Sicilia, men tre storna l'intera produzione di frumento, una quantità enorme di denaro; l'ho in pugno, come dicevo, così sal damente non può negare

Che cosa infatti potrà dire a questo punto

Un impegno con garanzia fu stipulato con il tuo agente Apronio, sulla tua posizione e sui tuoi beni, per cui bisognava appurare ,se veramente Apronio andasse dicendo che tu eri suo so cio nellesazione delle decime; attendono tutti sospesi di vedere quanto la cosa ti stia a cuore, in che modo tu in tenda guadagnarti l'opinione pubblica e dimostrare la tua innocenza

A questo punto tu nominerai come periti il tuo medico, il tuo aruspice e il tuo banditore, o vi ag giungerai anche quel giudice degno di essere paragonato a Cassio, che tu tenevi nel tuo seguito per i casi più im portanti, quel Papirio Potamone che per la sua serietà ricordava l'antica severità della classe equestre
Scandilius postulare de conventu recuperatores

Tum iste negat se de existimatione sua cuiquam nisi suis commissurum

Negotiatores sibi putant esse turpe id forum sibi iniquum eierare ubi negotientur; praetor provinciam suam sibi totam iniquam eierat

[138] Impudentiam singularem

Hic postulat se Romae absolvi qui in sua provincia iudicarit absolvi se nullo modo posse, qui plus existimet apud lectissimos senatores pecuniam quam apud tris negotiatores metum valere
Scandilio continuava a reclamare dei periti scelti dalla lista della circoscrizione

Allora costui dichiara che non avrebbe af fidato a nessuno all'infuori che ai suoi una questione che coinvolgeva la sua reputazione

Gli uomini d'affari riten gono disonorevole per loro rifiutare, per sospetta ostilità nei loro confronti, di assoggettarsi al giudizio della circo scrizione in cui esercitano i loro affari; e il governatore rifiuta, come sospetta di ostilità nei suoi confronti, l'in tera sua provincia

[138] Che impudenza senza pari

Pretende di essere assolto a Roma, egli che ha ritenuto di non avere nella sua provincia alcuna possibilità di esser lo, che pensa che possa di più il denaro su una giuria composta dei più eminenti senatori che la paura su tre uomini d'affari
Scandilius vero negat sese apud Artemidorum recuperatorem verbum esse facturum, et tamen auget atque onerat te bonis condicionibus, si tu uti velis; si ex provincia Sicilia tota statuas idoneum iudicem aut recuperatorem nullum posse reperiri, postulat abs te ut Romam rem reicias

[139] Hic enim vero tu exclamas hominem improbum, qui postulet ibi de tua existimatione iudicium fieri ubi te invidiosum esse intellegat: negas te Romam reiecturum, negas de conventu recuperatores daturum, cohortem tuam proponis

Scandilius rem se totam relicturum dicit et suo tempore esse rediturum

Quid tu ibi tum

Quid facis

Scandilium cogis quid

Sponsionem acceptam facere

Impudenter tollis exspectatum existimationis tuae iudicium: non facis

[140] Quid ergo
Scandilio per altro dichiara che non aprirà bocca davanti a un perito come Artemidoro, e tuttavia accumula una quantità di proposte a te favore voli, qualora tu sia disposto a valertene; se tu decidi che non si può trovare nell'intera provincia siciliana nessun giudice o perito adatto, ti chiede di rinviare la questione a Roma

139 Allora sì che tu ti metti a gridare che Scandilio è un disonesto, se pretende che il giudizio sulla tua reputazione avvenga là dove comprende che tu sei impopolare: dichiari che non rinvierai la questione a Ro ma, dichiari che non nominerai i periti tra i membri della circoscrizione, assegni l'incarico al tuo seguito

Scandilio dichiara che intende lasciar perdere tutta la questione, e tornarvi quando gli parrà il momento

E allora tu

Che co sa fai

costringi Scandilio a che cosa

A riprendersi la somma data in garanzia

Sarebbe un modo sfaccia to per evitare l'atteso giudizio sulla tua reputazio ne: non lo fai

[ 140 ]E allora

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Apronio permittis ut quos velit de cohorte sumat recuperatores

Indignum uni potius ex iniquis sumundi quam utrique ex aequis reiciundi fieri potestatem

Neutrum facis eorum

Quid ergo

Estne aliquid quod improbius fieri possit

Est; cogit enim Scandilium quinque illa milia nummum dare atque adnumerare Apronio

Quid potuit elegantius facere praetor cupidus existimationis bonae, qui ab se omnem suspicionem propulsare, qui se eripere ex infamia cuperet
Consenti ad Apronio di scegliere dal tuo seguito i periti che vuole

Sarebbe un'indegnità concedere a una sola delle parti di scegliere fra periti parziali piuttosto che a entrambe di fa re la ricusazione fra periti imparziali

Non fai nemmeno questo

E allora

C'è qual che soluzione ancora più iniqua

C'è; Verre costringe Scandilio a versare ad Apronio quei 5000 sesterzi

Avrebbe potuto trovare una soluzione più elegante un governatore ansioso di salvaguardare il proprio buon no me, desideroso di allontanare da sé ogni sospetto, di sot trarsi al disonore

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