[1] Cogita nunc an huic fur aut calumniator aut uicinus inpotens aut diues aliquis regnum orbae senectutis exercens facere iniuriam possit, cui bellum et hostis et ille egregiam artem quassandarum urbium professus eripere nihil potuit | [1] Domàndati ora se è concepibile che, ad un uomo di questa statura, possano fare ingiuria un ladro, un calunniatore, un vicino rissoso o qualche ricco, onnipotente perché vecchio e senza figli, dopo che la guerra, i nemici e quel generale, che era maestro nellesimia arte di espugnare la città, non gli hanno potuto togliere nulla |
[2] Inter micantis ubique gladios et militarem in rapina tumultum, inter flammas et sanguinem stragemque inpulsae ciuitatis, inter fragorem templorum super deos suos cadentium uni homini pax fuit | [2] Tra spade che luccicavano da ogni parte e soldataglia scatenata nel saccheggio, tra il fuoco, il sangue e le stragi duna città in distruzione, tra il fragore dei templi che crollavano sopra i loro dèi, per un solo uomo ci fu la pace |
Non est itaque quod audax iudices promissum, cuius tibi, si parum fidei habeo, sponsorem dabo | Non hai motivo di giudicare presuntuosa la mia promessa: se non ti basta la mia parola, ti esibirò un garante |
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Seneca, De Constantia Sapientis: 15; 01-05
Latino: dall'autore Seneca, opera De Constantia Sapientis parte 15; 01-05
Vix enim credis tantum firmitatis in hominem aut tantam animi magnitudinem cadere; sed is prodit in medium qui dicat: [3] 'non est quod dubites an attollere se homo natus supra humana possit, an dolores damna, ulcerationes vulnera, magnos motus rerum circa se frementium securus aspiciat et dura placide ferat et secunda moderate, nec illis cedens nec his fretus unus idemque inter diuersa sit nec quicquam suum nisi se putet, et se quoque ea parte qua melior est | Per te, è quasi incredibile che si trovino, in un uomo, tanta fermezza o tanta magnanimità, ma egli ora si fa avanti e prende la parola: [3] Non puoi mettere in dubbio che chi è nato uomo sia in grado di innalzarsi sopra le vicende umane, che possa guardare serenamente i dolori, i danni, le piaghe, le ferite, i grandi rivolgimenti di situazioni, che lo circondano minacciosi, che sappia accogliere pacatamente lavversità e moderatamente la prosperità e, senza piegarsi alluna o fidare nellaltra, rimanga sempre coerente tra esperienze opposte e non si creda padrone daltro che di se stesso |
[4] En adsum hoc uobis probaturus, sub isto tot ciuitatium euersore munimenta incussu arietis labefieri et turrium altitudinem cuniculis ac latentibus fossis repente desidere et aequaturum editissimas arces aggerem crescere, at nulla machinamenta posse reperiri quae bene fundatum animum agitent | [4] Eccomi: sono pronto a darvi la prova che, ad opera di questo distruttore di città, le mura vacillano, è vero, sotto i colpi dellariete, le torri più alte sprofondano improvvisamente nei cunicoli e nelle fosse sotterranee ed i bastioni dassedio raggiungono il livello delle difese più alte, ma che è impossibile inventare un congegno capace di sconvolgere lanima sodamente fondata |
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Latino: dall'autore Seneca, opera De Constantia Sapientis parte 09; 01-05
[5] Erepsi modo e ruinis domus et incendiis undique relucentibus flammas per sanguinem fugi; filias meas quis casus habeat, an peior publico, nescio; solus et senior et hostilia circa me omnia videns tamen integrum incolumemque esse censum meum profiteor: teneo, habeo quidquid mei habui | [5] Sono appena sfuggito al crollo della mia casa e, mentre splendevano tuttattorno gli incendi, mi sono sottratto al fuoco attraversando pozze di sangue; ignoro la sorte delle mie figlie, peggiore, forse, di quella della città, sono solo e vecchio, mi vedo attorno soltanto nemici, ma affermo che il mio patrimonio è integro: mantengo ed ho tutto quello che ho sempre avuto di mio |
[6] Non est quod me victum uictoremque te credas: uicit fortuna tua fortunam meam | [6] Non pensare che io sia il vinto e tu il vincitore: la tua fortuna ha sconfitto la mia |
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Seneca, De Constantia Sapientis: 05; 01-07
Latino: dall'autore Seneca, opera De Constantia Sapientis parte 05; 01-07
Caduca illa et dominum mutantia ubi sint nescio: quod ad res meas pertinet, mecum sunt, mecum erunt | Dove siano i beni caduchi, quelli che cambiano padrone, non lo so; ciò che davvero fa parte dei miei beni è con me e rimarrà con me |
[7] Perdiderunt isti diuites patrimonia, libidinosi amores suos et magno pudoris inpendio dilecta scorta, ambitiosi curiam et forum et loca exercendis in publico uitiis destinata; feneratores perdiderunt tabellas, quibus auaritia falso laeta diuitias imaginatur: ego quidem omnia integra inlibataque habeo | [7] Guarda: i ricchi hanno perduto il loro patrimonio, i libidinosi i loro amori, le loro femmine con le quali amoreggiavano a tutto danno del loro buon nome; gli ambiziosi hanno perduto la loro curia, il foro ed i luoghi appositamente riservati allesercizio pubblico dei vizi; gli usurai hanno perduto quei registri sui quali unavarizia illusa di gioia, sogna ricchezze: io invece ho tutto, integro e intatto |
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Seneca, De Constantia Sapientis: 04; 01-03
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Proinde istos interroga qui flent lamentantur, qui strictis gladiis nuda pro pecunia corpora opponunt, qui hostem onerato sinu fugiunt | Dunque, formula il tuo quesito a costoro, che piangono e si lamentano, che, per salvare il denaro, oppongono corpi inermi a spade snudate, a coloro che fuggono, davanti al nemico, carichi di fagotti |