Giuseppe condotto in prigione - Francesco Granacci

Giuseppe condotto in prigione - Francesco Granacci

In questo pannello del ciclo dedicato alle storie di Giuseppe ebreo, il giovane Giuseppe è raffigurato in primo piano mentre viene condotto in prigione da un gruppo di uomini capeggiati da Potifar, il quale contraddistinto dal turbante e dallo scettro, indica gli altri la direzione da seguire

lo sfondo è quasi interamente occupato da un maestoso edificio rinascimentale che raffigura il palazzo di Potifar, capo delle guardie del faraone. 

  • In una delle ampie arcate del porticato si scorge la figuretta dello stesso Giuseppe mentre fugge dalla moglie di Potifar
  • sulla terrazza sovrastante si svolge la scena dell'arresto del giovane, accusato ingiustamente dalla donna di aver tentato di sedurla
  • nella la destra del palazzo si notano nel pian terreno, due buie finestre provviste di grate: si tratta della prigione nella quale Giuseppe verrà condotto e in cui incontrerà il fornaio e il cocchiere, personaggi decisivi per lo svolgimento della storia.,anzi sospesi sul tetto e lungo il fianco dell'edificio, l'artista ha raffigurato sinteticamente I sogni dei due prigionieri, che Giuseppe interpreterà profeticamente
  • Giuseppe è messo in risalto in primo piano, nel momento in cui meglio incarna il ruolo di vittima innocente che sopporta con rassegnazione una ingiusta condanna, come indica il suo gentile inclinare del capo abbassando lo sguardo, che evoca direttamente la scena dell'arresto di Cristo.
La sua castità dinanzi al tentativo di adulterio della donna, può costituire un valido monitor morale nel contesto di una camera nuziale.

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Nel pannello è raffigurato l'inizio del racconto, suddiviso in singoli momenti narrativi dei quali la figuretta del giovane Giuseppe costituisce il filo conduttore. Egli è ben riconoscibile grazie a...