Cicerone, In Verrem: 02; 03-06-10, pag 2

Cicerone, In Verrem: 02; 03-06-10

Latino: dall'autore Cicerone, opera In Verrem parte 02; 03-06-10
[23] Verris mores improbos impurosque nostis: fingite vobis si potestis, aliquem qui in omnibus isti rebus par ad omnium flagitiorum nefarias libidines esse possit; is erit Apronius ille qui, ut ipse non solum vita sed corpore atque ore significat, immensa aliqua vorago est aut gurges vitiorum turpitudinumque omnium [23] Voi conoscete i costumi dissoluti e corrotti di Verre: figurate vi, se vi riesce, uno che sia in tutto e per tutto pari a co stui per inclinazione a voglie dissolute per ogni genere di infamia; costui sarà quell'Apronio che, come indicano chiaramente non solo la sua vita ma il suo corpo e la sua faccia, è uno smisurato abisso o pantano di ogni genere di vizi e di vergogne
Hunc in omnibus stupris, hunc in fanorum expilationibus, hunc in impuris conviviis principem adhibebat; tantamque habet morum similitudo coniunctionem atque concordiam ut Apronius, qui aliis inhumanus ac barbarus, isti uni commodus ac disertus videretur; ut quem omnes odissent neque videre vellent, sine eo iste esse non posset; ut cum alii ne conviviis quidem isdem quibus Apronius, hic isdem etiam poculis uteretur; postremo ut odor Aproni taeterrimus oris et corporis,quem, ut aiunt, ne bestiae quidem ferre possent,uni isti suavis et iucundus videretur

Ille erat in tribunali proximus, in cubiculo solus, in convivio dominus, ac tum maxime cum accubante praetextato praetoris filio saltare in convivio nudus coeperat
Era costui il primo che Verre si associava ogni volta che compiva violenze carnali, saccheg giava luoghi sacri, partecipava a dissolute baldorie; e la somiglianza di costumi crea un legame così stretto e una concordia così totale che Apronio, che altri giudicavano incivile e rozzo, al solo Verre appariva una persona am modo e fine nel parlare; che, mentre tutti lo detestavano e non lo volevano vedere, Verre non poteva stare senza di lui; che, mentre altri evitavano persino di partecipare ai medesimi banchetti a cui era presente Apronio, Verre ad dirittura beveva nelle medesime coppe usate da lui; infine, che lodore disgustoso della bocca e del corpo di Apronio (che, a quanto dicono, neppure le bestie riusci vano a tollerare) al solo Verre sembrava un profumo dol ce e gradevole

Era lui quello che gli stava più vicino quando sedeva sul suo seggio di magistrato, era lui il solo ammesso nella sua camera da letto, era lui a dettar legge nel banchetto, soprattutto quando, alla presenza del fi glio del governatore che ancora indossava la pretesta, si metteva a danzare nudo in mezzo al banchet to
[X, 24] Hunc, uti dicere institui, principem Verres ad fortunas aratorum vexandas diripiendasque esse voluit: huius audaciae nequitiae crudelitati fidelissimos socios optimosque civis scitote hoc praetore traditos, iudices, atque addictos fuisse novis institutis et edictis, tota Hieronica lege, quem ad modum antea dixi, reiecta ac repudiata

[25] Primum edictum, iudices, audite praeclarum: quantum decumanus edidisset aratorem sibi decumae dare oportere, ut tantum arator decumano dare cogeretur

Quo modo

Quantum poposcerit Apronius, dato

Quid est hoc

Utrum praetoris institutum in socios an in hostis victos insani edictum atque imperium tyranni

Ego tantundem dabo quantum ille poposcerit

Poscet omne quantum exaravero

Quid omne
[X, 24] Costui, come stavo dicendo, Verre incaricò di dirigere l'opera di devastazione e saccheggio dei beni dei coltivatori: all'audacia, alla dissolutezza, alla crudeltà di costui, sappiate, giudici, furono consegnati alleati fede lissimi e ottimi cittadini, e furono ridotti alla sua mercé come schiavi per mezzo di norme ed editti senza prece denti, dopo che, come dicevo prima, la legge di Ierone era stata completamente annullata e resa lettera morta

[25] State a sentire, giudici, il suo primo magnifico editto: era fatto obbligo al coltivatore di versare all'esat tore tanto quanto l'esattore avesse fissato essergli dovuto come decima

Vale a dire

Il coltivatore dovrà versare quanto Apronio pretenderà

Ma che cos'è questo

Una norma stabilita da un governatore per degli alleati, o piuttosto l'editto di un pazzo e l'imposizione di un tiran no nei confronti di nemici sconfitti

Io dovrò dare tanto quanto quello pretenderà

Ma pretenderà tutto quanto avrò prodotto

Tutto

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Plus immo etiam, inquit, si volet

Quid tum

Quid censes

Aut dabis aut contra edictum fecisse damnabere

Per deos immortalis, quid est hoc

Veri enim simile non est

[26] Sic mihi persuadeo, iudices, tametsi omnia in istum hominem convenire putetis, tamen hoc vobis falsum videri

Ego enim, cum hoc tota Sicilia diceret, tamen adfirmare non auderem, si haec edicta non ex ipsius tabulis totidem verbis recitare possem, sicuti faciam

Da, quaeso, scribae, recitet ex codice professionem

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EDICTUM DE PROFESSIONE

Negat me recitare totum; nam id significare nutu videtur

Quid praetereo

an illud, ubi caves tamen Siculis et miseros respicis aratores
Ma no, anche di più, dice, se così varrà

E poi

Qual è la tua decisione

O darai, o sarai pu nito per aver contravvenuto all'editto

Per gli dèi immor tali, che razza di imposizione è questa

Non e per niente simile alla realtà

[ 26] Io sono convinto, giudici, che anche se voi ritenete un uomo come costui capace di tutto, questo vi par rà falso

Io stesso infatti, benché lo attestasse la Sicilia intera, non oserei tuttavia sostenerlo, se non fossi in grado di leggervi parola per parola questi editti dai suoi registri- ufficiali, ed è quanto farò

Consegna per favore il re gistro al segretario, perché legga ad alta voce dal codice editti quello relativo alla dichiarazione

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EDITTO SULLA DICHIARAZIONE

Dice che io non lo leggo per intero; così sembra che io interpreti il suo cenno

Che cosa sto tra lasciando

Forse quel paragrafo in cui nonostante tutto prevedi delle garanzie per i Siciliani, e ti preoccupi degli sventurati coltivatori
Dicis enim te in decumanum, si plus abstulerit quam debitum sit, in octu plum iudicium daturum

Nihil mihi placet praetermitti; recita hoc quoque quod postulat totum

Recita

EDICTUM DE IUDICIO IN OCTUPLUM

Iudicio ut arator decumanum persequatur

Miserum atque iniquum

Ex agro homines traducis in forum, ab aratro ad subsellia, ab usu rerum rusticarum ad insolitam litem atque iudicium
Affermi infatti che contro l'esat tore, se si prenderà più del dovuto, tu darai corso a pro cedimento legale con risarcimento dell'ottuplo

Non voglio si tralasci nulla; leggi per intero anche questo para grafo, come richiede

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EDITTO SUL PROCEDIMENTO LEGALE PER L'OTTUPLO

Un coltivatore dovrebbe intentare un procedimento legale contro l'esattore

Che infamia, che iniquità

Tu trascini questa gente dai campi nel foro, dall'aratro agli scranni del tribunale, dai consueti lavori della campagna a contese in tribunale cui non è avvezza

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