[23] Verris mores improbos impurosque nostis: fingite vobis si potestis, aliquem qui in omnibus isti rebus par ad omnium flagitiorum nefarias libidines esse possit; is erit Apronius ille qui, ut ipse non solum vita sed corpore atque ore significat, immensa aliqua vorago est aut gurges vitiorum turpitudinumque omnium | [23] Voi conoscete i costumi dissoluti e corrotti di Verre: figurate vi, se vi riesce, uno che sia in tutto e per tutto pari a co stui per inclinazione a voglie dissolute per ogni genere di infamia; costui sarà quell'Apronio che, come indicano chiaramente non solo la sua vita ma il suo corpo e la sua faccia, è uno smisurato abisso o pantano di ogni genere di vizi e di vergogne |
Hunc in omnibus stupris, hunc in fanorum expilationibus, hunc in impuris conviviis principem adhibebat; tantamque habet morum similitudo coniunctionem atque concordiam ut Apronius, qui aliis inhumanus ac barbarus, isti uni commodus ac disertus videretur; ut quem omnes odissent neque videre vellent, sine eo iste esse non posset; ut cum alii ne conviviis quidem isdem quibus Apronius, hic isdem etiam poculis uteretur; postremo ut odor Aproni taeterrimus oris et corporis,quem, ut aiunt, ne bestiae quidem ferre possent,uni isti suavis et iucundus videretur Ille erat in tribunali proximus, in cubiculo solus, in convivio dominus, ac tum maxime cum accubante praetextato praetoris filio saltare in convivio nudus coeperat |
Era costui il primo che Verre si associava ogni volta che compiva violenze carnali, saccheg giava luoghi sacri, partecipava a dissolute baldorie; e la somiglianza di costumi crea un legame così stretto e una concordia così totale che Apronio, che altri giudicavano incivile e rozzo, al solo Verre appariva una persona am modo e fine nel parlare; che, mentre tutti lo detestavano e non lo volevano vedere, Verre non poteva stare senza di lui; che, mentre altri evitavano persino di partecipare ai medesimi banchetti a cui era presente Apronio, Verre ad dirittura beveva nelle medesime coppe usate da lui; infine, che lodore disgustoso della bocca e del corpo di Apronio (che, a quanto dicono, neppure le bestie riusci vano a tollerare) al solo Verre sembrava un profumo dol ce e gradevole Era lui quello che gli stava più vicino quando sedeva sul suo seggio di magistrato, era lui il solo ammesso nella sua camera da letto, era lui a dettar legge nel banchetto, soprattutto quando, alla presenza del fi glio del governatore che ancora indossava la pretesta, si metteva a danzare nudo in mezzo al banchet to |
[X, 24] Hunc, uti dicere institui, principem Verres ad fortunas aratorum vexandas diripiendasque esse voluit: huius audaciae nequitiae crudelitati fidelissimos socios optimosque civis scitote hoc praetore traditos, iudices, atque addictos fuisse novis institutis et edictis, tota Hieronica lege, quem ad modum antea dixi, reiecta ac repudiata [25] Primum edictum, iudices, audite praeclarum: quantum decumanus edidisset aratorem sibi decumae dare oportere, ut tantum arator decumano dare cogeretur Quo modo Quantum poposcerit Apronius, dato Quid est hoc Utrum praetoris institutum in socios an in hostis victos insani edictum atque imperium tyranni Ego tantundem dabo quantum ille poposcerit Poscet omne quantum exaravero Quid omne |
[X, 24] Costui, come stavo dicendo, Verre incaricò di dirigere l'opera di devastazione e saccheggio dei beni dei coltivatori: all'audacia, alla dissolutezza, alla crudeltà di costui, sappiate, giudici, furono consegnati alleati fede lissimi e ottimi cittadini, e furono ridotti alla sua mercé come schiavi per mezzo di norme ed editti senza prece denti, dopo che, come dicevo prima, la legge di Ierone era stata completamente annullata e resa lettera morta [25] State a sentire, giudici, il suo primo magnifico editto: era fatto obbligo al coltivatore di versare all'esat tore tanto quanto l'esattore avesse fissato essergli dovuto come decima Vale a dire Il coltivatore dovrà versare quanto Apronio pretenderà Ma che cos'è questo Una norma stabilita da un governatore per degli alleati, o piuttosto l'editto di un pazzo e l'imposizione di un tiran no nei confronti di nemici sconfitti Io dovrò dare tanto quanto quello pretenderà Ma pretenderà tutto quanto avrò prodotto Tutto |
Maybe you might be interested
Plus immo etiam, inquit, si volet Quid tum Quid censes Aut dabis aut contra edictum fecisse damnabere Per deos immortalis, quid est hoc Veri enim simile non est [26] Sic mihi persuadeo, iudices, tametsi omnia in istum hominem convenire putetis, tamen hoc vobis falsum videri Ego enim, cum hoc tota Sicilia diceret, tamen adfirmare non auderem, si haec edicta non ex ipsius tabulis totidem verbis recitare possem, sicuti faciam Da, quaeso, scribae, recitet ex codice professionem Recita EDICTUM DE PROFESSIONE Negat me recitare totum; nam id significare nutu videtur Quid praetereo an illud, ubi caves tamen Siculis et miseros respicis aratores |
Ma no, anche di più, dice, se così varrà E poi Qual è la tua decisione O darai, o sarai pu nito per aver contravvenuto all'editto Per gli dèi immor tali, che razza di imposizione è questa Non e per niente simile alla realtà [ 26] Io sono convinto, giudici, che anche se voi ritenete un uomo come costui capace di tutto, questo vi par rà falso Io stesso infatti, benché lo attestasse la Sicilia intera, non oserei tuttavia sostenerlo, se non fossi in grado di leggervi parola per parola questi editti dai suoi registri- ufficiali, ed è quanto farò Consegna per favore il re gistro al segretario, perché legga ad alta voce dal codice editti quello relativo alla dichiarazione Leggi EDITTO SULLA DICHIARAZIONE Dice che io non lo leggo per intero; così sembra che io interpreti il suo cenno Che cosa sto tra lasciando Forse quel paragrafo in cui nonostante tutto prevedi delle garanzie per i Siciliani, e ti preoccupi degli sventurati coltivatori |
Dicis enim te in decumanum, si plus abstulerit quam debitum sit, in octu plum iudicium daturum Nihil mihi placet praetermitti; recita hoc quoque quod postulat totum Recita EDICTUM DE IUDICIO IN OCTUPLUM Iudicio ut arator decumanum persequatur Miserum atque iniquum Ex agro homines traducis in forum, ab aratro ad subsellia, ab usu rerum rusticarum ad insolitam litem atque iudicium |
Affermi infatti che contro l'esat tore, se si prenderà più del dovuto, tu darai corso a pro cedimento legale con risarcimento dell'ottuplo Non voglio si tralasci nulla; leggi per intero anche questo para grafo, come richiede Leggi EDITTO SUL PROCEDIMENTO LEGALE PER L'OTTUPLO Un coltivatore dovrebbe intentare un procedimento legale contro l'esattore Che infamia, che iniquità Tu trascini questa gente dai campi nel foro, dall'aratro agli scranni del tribunale, dai consueti lavori della campagna a contese in tribunale cui non è avvezza |