Carolina Zucchi: l’amante di Francesco Hayez

Carolina Zucchi: l’amante di Francesco Hayez

Hayez compose una raccolta di disegni erotici che ritraggono Carolina Zucchi. Dei 20 disegni, custoditi per secoli dalla famiglia, il foglio numero tre andò perso o rubato.
Nei disegni non si lascia nulla alla fantasia e ritraggono la bella Carolina, tra le ragazze più in vista nella Milano pre-unitaria, in ardentissime pose da Kamasutra

Le 19 rappresentazioni, alternano masturbazione reciproca e, sesso orale, pose acrobatiche. Non senza alcuni spunti ironici molto divertenti, come i dettagli delle pantofole e delle calze dei due amanti che Hayez avrebbe ripreso nei suoi quadri storici e nel suo celebre ultimo bacio dato a Giulietta da Romeo, per cui Carolina, posò come modella.

Carolina fu l'amante di Hayez, che era sposato Con Vicenza Scaccia - di estrazione borghese - , Cencia come la chiamava lui. I riferimenti alle sue esuberanze sentimentali e sessuali sono abbastanza reticenti e nelle sue memorie non fa alcun accenno a Carolina. Eppure non mancarono lodi a donne che posavano per lui e, nelle lunghe ore di lavoro, il pittore non si limitava solo a dipingere. La bellezza di una modella bruna era tale, racconta, che le pause tra una posa e l'altra divennero col tempo sempre più lunghe.

Per fortuna di lui la moglie non si lamentava mai. Lui stesso diceva che "non esigeva mai nulla che a me non piacesse;". Era un giovane inquieto e una volta Canova lo fece fuggire precipitosamente da Roma dopo una relazione di Hayez con la moglie di un chirurgo, nella cui casa Hayez viveva. 

In parte, Vincenza e Carolina si assomigliavano: occhi scuri, naso forte, aria sensuale, fossetta sul mento. Hayez, in un periodo della sua vita, si scatenò nei nudi, la sua passione (come ha sempre ammesso). In gran parte delle odalische e delle Betsabee al bagno si riconoscono le forme generose di Carolina


Carolina, di cui non risultano mariti, non ha fatto suo solo l'incontenibile desiderio erotico di Hayez, ma anche il suo amore per l'arte e la sua capacità di unire, in opere sensualissime, queste due passioni. Erano amplessi e sedute d'arte quotidiane. Era un piacere amare Carolina, un piacere ritrarla, un piacere pensare a lei. Carolina si abbandonava al suo artista. Concentrata e decisa, complice e ironica, intensa e appassionata. La relazione tra il pittore e la sua modella fu ventennale, nonostante le altre storielle che si concedeva l'artista. Carolina è stata una musa in:

  1. nei panni di Giulietta che da l'addio a Romeo (I protagonisti si scambiano un bacio. Lei si lascia trasportare dal sentimento, mentre Romeo è distratto dal pensiero di scappare dal balcone per non essere catturato)
  2. Imelda de' Lambertazzi
  3. Leonora Fieschi
  4. Maria Stuarda, per citarne alcuni

la loro relazione era un segreto di pulcinella, non a caso i disegni erotici che ritraevano Carolina, passarono alla sorella, dopo la morte di lei

ultimo bacio tra Romeo e Giulietta - Francesco Hayez

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ritratto di Hayez e Carolina Zucchi

- autoritratto a 31 anni, 1822 circa - ritratto di Carolina Zucchi, 1822

"Addio, addio. Un bacio e poi scenderò" dice Romeo e Giulietta prima di calarsi giù dalla stanza dell'amata. E' la quinta scena del terzo atto della tragedia di Shakespeare. Una storia di passione e di morte riscoperta dai pittori romantici e raffigurata in innumerevoli dipinti. La scena dell'ultimo bacio, in particolare, è quella preferita perché rappresenta più di ogni altra il senso dell'amore che non conosce ostacoli, che vince sull'odio e sulla paura.

In genere ambientata in un loggiato o presso un balcone ma Francesco Hayez, la colloca accanto a una bella bifora medievale, con tanto di vetri a piombo e colonnina scolpita. Il momento è concitato e tenero allo stesso tempo. I due si stringono in un abbraccio scambiandosi un bacio, dopo aver trascorso assieme la loro prima e ultima notte. Il giorno precedente frate Lorenzo li aveva uniti in matrimonio in segreto, ma sulla testa di Romeo, reo di aver ucciso Tembaldo, cugino di Giulietta, pendeva una condanna a morte se non avesse lasciato la città.

E così, al canto dell'allodola che annuncia il mattino, la coppia si separa. Romeo con un piede sul gradino, si sta già aggrappando alla colonna per calarsi dalla finestra. Giulietta, ancora in sottoveste e pantofola, lo trattiene. A destra, nell'ombra, si trova l'anziana nutrice che ha appena avvisato gli amanti dell'arrivo della madre di Giulietta. Dalla finestra invece, entra la luce chiara dell'alba che, con i suoi raggi ancora bassi, proietta gli archi sulla parete e illumina quel bacio pieno di passione. Tutto è nitido, dettagliato. Il linguaggio pittorico è ancora classicheggiante ma l'atmosfera è tutta romantica.

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