la tela mostra il celebre poeta greco nei panni di un Dio al quale la Vittoria pone sul capo una corona di alloro. Le due donne ai suoi piedi simboleggiano i suoi due capolavori l'Iliade e l'Odissea. Attorno a lui ha radunato una folla adorante di maestri dell'arte antica e moderna: alla sua destra il poeta tragico Eschilo gli offre una pergamena, mentre lo scultore ateniese Fidia, alla sua sinistra, gli porge un martello.
I personaggi più moderni sono per lo più delle figure di spicco del classicismo francese seicentesco come Molière e Poussin. Viene posto alle spalle di Omero un antico tempio che sul fregio reca il suo nome. Quest'opera ricevette un accoglienza piuttosto fredda Quando fu presentata al pubblico.
L'opera è resa con assoluta fedeltà ai canoni e ai valori della classicità restituiti in una composizione simmetrica, statica e solenne. Quest'opera può essere interpretata in chiave romantica come una gigantesca immagine votiva del culto, tipicamente ottocentesco, del genio. Omero reggendo come uno scettro il suo bastone di menticante cieco, ci appare circondato, come in un Pantheon ideale o un Olimpo senza dei, dai più grandi poeti e artisti