Evidentemente, i comfort sono sommari e lei se ne scusa in anticipo. Così, quando Speer passa a salutare per un'ultima volta il fuhrer, Eva Braun lo invita a bere un bicchiere. Per l'occasione riesce persino a ottenere un po' di champagne fresco- Moet et Chandon. Al posto delle sale di ricevimento della cancelleria, occorre accontentarsi di una stanzetta con le pareti spoglie e l'odore acre del cemento.
Per fortuna, Eva l'ha ammobiliata in maniera deliziosa. "era una stanza arredata in modo piacevole. vidi che vi aveva fatto trasportare dal piano superiore i mobili che avevo disegnato anni prima per le sue due stanze della cancelleria", racconta Albert Speer. "fra tutte le personalità di rilievo del bunker, come lei votate a una morte sicura, Braun era l'unica a mostrare una calma imperturbabile, che suscitò la mia ammirazione. in confronto altri, - Goebbels eroico, esaltato; Bormann interessato unicamente alla sua salvezza personale; Hitler interiormente spento; Frau Goebbels affranta dal dolore - Eva Braun appariva distesa, quasi allegra ".
Un motivo c'è, ed è che la giovane è sul punto di ottenere quello che Hitler, il suo amante, le rifiuta da così tanto tempo: il matrimonio! In attesa della sua notte di nozze, passa tutto il tempo ad agghindarsi, fare prove di contegno, a servire il tè alle proprie compagne di sventura e a rammaricarsi che la guerra sia tanto micidiale anche per i tedeschi. Quanto alla propria morte, non è un problema, lei è pronta.